Bellissima, quest’Arte
Sottile e corposa, turgida e sinuosa.
La sento, tra le mani, questa sensazione netta e chiara. La sento mentre il pitone australiano, prima tra le mani di mio figlio Lupo, ora tra le mie, mi scivola attorno.
Il buon Paolo sorride, lui che i serpenti li alleva ed è abituato alla sorpresa di chi ne entra a contatto.
Muscoli guizzanti che si muovono senza sforzo apparente. Densità.
Un leggero senso di rabbia e frustrazione: Pratico Arti Marziali dal 1976, Wing Chun dai primi anni '90, ma quello scorrere fluido e forte insieme non sarà mai mio.
Ride Giuseppe, che mi consola dicendo “ Però lui non sa maneggiare un katana”.
Già, bella consolazione !!
Il serpente muove la testa e mi osserva, il suo corpo aderisce al mio corpo.

Che c’entra tutto ciò con quei Sifu e quei praticanti legnosi, scattosi, spalle contratte, respiro corto e pugni a catena la cui “catena” hanno dimenticato da un pezzo di oliare ?
Che c’entra tutto ciò con la solita ragazza che, prima una tecnica poi un’altra, sbaraglia in un nanosecondo il truce ( e accomodante) aggressore di turno ?
Che c’entra tutto ciò con quel praticante WC che copia tecniche di lotta e BJJ per colmare una presunta lacuna di un sapere guerriero che già per essere tale, guerriero, ha in sé i germi dello scontro in tutte le sue manifestazioni ? O con quel praticante WC che “tanto la mia è un’arte letale” e questo lo mette al riparo dal praticare sparring e combattimento, salvo poi crollare alla prima manata in faccia ?
Il pitone scivola curioso, pelle fresca, coda prensile.
Ecco, il nostro lavoro sulla muscolatura profonda, quella deputata all’equilibrio, che è fatto di conflitti e mediazioni tra microdisequilibri. Quella muscolatura che da l’avvio ad un “resto” che occorre elastico, rapido nel contrarsi e decontrarsi.
Ecco Il lavoro sul tessuto connettivo, impasto per muscoli, ossa, tendini.
"La maggior parte di noi è inconsapevole del modo in cui si muove. Noi prestiamo attenzione a dove stiamo andando o a ciò che stiamo facendo, non a come ci muoviamo. Per esempio: pensa a come ti metti in piedi da seduto. Come lo fai? Cosa accade? Cosa si muove e quando?"
(Larry Goldfarb)
Ecco il lavoro sull’intelligenza corporea, sugli aspetti fisicoemotivi del nostro agire.
"Le quattro fasi
Fase dell'appartenenza (orale) è caratterizzata dalla capacità di abbandonarsi, di appoggiarsi. (...) peculiare libertà sul piano orizzontale, ovvero movimenti di rotazione.
Fase della differenziazione (anale), la possibilità di dire "no" corrisponde alla fase di movimento caratterizzata dallo spingere, ovvero dalla possibilità di differenziarsi dal piano di appoggio. Nell'adulto si osserverà una maggiore libertà sul piano verticale, per esempio nelle flessioni laterali.
Nel movimento, la fase dell'affermazione (fallica) coincide con l'andare verso e con una maggiore libertà di movimento sul piano sagittale.
La fase della scelta (genitale) corrisponde invece alla fase in cui, una volta raggiunto ciò che interessa, lo si può anche prendere, quindi incorporare. (...) una buona integrazione dei movimenti su tutti e tre i piani.
Questo stretto rapporto tra fasi psicologiche e fasi di movimento implica un'enorme potenzialità a livello evolutivo, in quanto ogni intervento sul corpo volto a riorganizzarlo e a reintegrare le caratteristiche di movimento mancanti comporta un'analoga riorganizzazione sul piano psichico. Viceversa, una crescita sul piano psicologico dischiude a un nuovo modo di muoversi."
(J. Tolja)
“Bisogna comprendere che non miriamo semplicemente a sostituire un'azione con un'altra (quello che chiamiamo "statica") ma miriamo a cambiare il modo d'agire, cioè operiamo sulla "dinamica" e sul processo dell'attività in generale."
(Larry Goldfarb)
Ecco il lavoro sulle pulsioni, sulle emozioni, con tutte quel che ne segue ( Vedasi, per es. “L’odore della paura” in Mente & Cervello Febbraio 2012)
Il serpente ora passa tra le mani sicure di Paolo, che lo ripone nella teca.
Io sbuffo, OK, non sarò mai sinuoso e potente come quel pitone ed i suoi parenti ma, la strada, la formazione intrapresa da noi, allo Z.N.K.R., è quella giusta per agire consapevole, attento, elastico e potente, efficace ed efficiente.
Agire Wing Chun, Insomma. Il nostro Wing Chun Boxing.
"L'anatomia esperienziale è una metodica basata sull'esperienza della percezione. La sua azione si basa sullo spostamento del controllo del movimento da aree più corticali ad aree più sottocorticali."
(J.Tolja)
"Moshe era una persona che aveva studiato la più occidentale di tutte le scienze: meccanica ed ingegneria ed incontra questa idea olistica ed esoterica di come le persone si muovono in modo da essere efficienti. Da ingegnere capiva la meccanica del judo e, a partire da questo, ha creato il Metodo osservando ed analizzando come ci muoviamo quando ci muoviamo nel modo migliore possibile – ha chiamato questo movability, mobilità, motilità: il muoversi in modo ottimale in tutte le direzioni senza preparazione – questo è il “sogno” che si ricerca nelle arti marziali, se si ha questa mobilità si può rispondere così a qualunque attacco.
L’idea che si muove attraverso lo scheletro viene dalle arti marziali. L’idea di muoversi dal centro viene dalle arti marziali.
Io penso che le arti marziali siano un esperimento con una storia di 5.000 anni, un esperimento che ha come tema il movimento efficiente, un esperimento che viene fatto in circostanze difficili. Se l’ipotesi non funziona ci si ritrova con la faccia a terra ! l’idea base è: come ci muoviamo nel modo migliore posibile. Moshe da ingegnere l’ha decodificato. Le cose che facciamo nel Feldenkrais c’è solo un altro posto dove le farebbero: in un dojo, lì premono attraverso lo scheletro per vedere se si è sulle proprie ossa."
(Larry Goldfarb)