tag:blogger.com,1999:blog-8154202832701454991.post3727543617782077342..comments2023-10-13T00:02:36.300-07:00Comments on cinque passi nel destino: Parole sputate nel cuoreTizianohttp://www.blogger.com/profile/13182785091698295303noreply@blogger.comBlogger2125tag:blogger.com,1999:blog-8154202832701454991.post-8063592277601591012019-10-11T06:36:27.619-07:002019-10-11T06:36:27.619-07:00Un grazie di cuore a quel pugno di persone che han...Un grazie di cuore a quel pugno di persone che hanno accolto il mio dolore e, in vario modo, mi hanno testimoniato la loro vicinanza.<br />Esprimere, verbalizzare il proprio malessere, metterlo per iscritto, benché sia affondare ancora ed ancora la lama in una ferita aperta, aiuta a tenere lo sguardo verso una consapevolezza personale che, solo in quanto tale, può diventare sostegno nella ricerca di un senso dell'esistenza capace di sopportare e integrare i momenti di crisi.<br />Avere accanto la presenza, per via orale o per iscritto, di altri, aiuta a non sentirsi soli ed unici. Aiuta da un lato a inserire il proprio dolore in un contesto più generale smussandone la pretesa di unicità, dall’altro offre il sostegno del cuore e l’empatia di altri viandanti lungo il cammino del vivere, che ti sussurrano “Io, se lo vuoi, sono qui a condividere con te”.<br />Allora grazie a quel pugno di amici che si sono fatti avanti. A quello su cui so di poter contare quando inciampo e cado perché lo sento “fratello” di vita benché non lo sia di sangue; a quello, solitamente taciturno e schivo, che si è fatto avanti con una perla di stampo giapponese; ma anche a quello incontrato da poco più di un anno eppure così vicino; a quello che temevo perso tra la lontananza e qualche dissapore da me mal gestito, che non ha esitato a farsi vicino.<br />Grazie di cuore.<br />I shin den shin<br />Tizianohttps://www.blogger.com/profile/13182785091698295303noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8154202832701454991.post-20497320365450232712019-10-11T02:18:28.994-07:002019-10-11T02:18:28.994-07:00…..Sapere del Profondo…
…quando cominci a fare i ...…..Sapere del Profondo…<br /><br />…quando cominci a fare i conti col tempo e le Cicatrici sottolineano e rafforzano la loro presenza…<br /><br />Eh, già, i “Segni della Vita”; sentirmi sbagliato in un tempo che non fa sconti e che accentua, nella sua oscurità, delle voragini e degli abissi e profondità dure da risalire.<br /><br />…i “Segni della Vita”.., i segni dell’esperienza, l’esperienza su sé stessi, dove il capire e il sentire non avvengono con la testa bensì col cuore e con la pancia..<br /><br />Si può capire solo quello che si è provato, e che si prova, e quello che si è sentito, e che si sente, Dentro.<br />E, dove stare nel “mezzo”, costa una gran fatica <br /><br />… i “SEGNI”, quelli che ognuno porta con sé, sono le cicatrici della propria vita, del proprio percorso.<br />Sia che siano interni o segnati da cicatrici “involontarie” e di percorso o sottolineati con strumenti quali i tatuaggi, i piercing ecc..; ecc..<br /><br />Casualmente questo pezzo arriva nel momento in cui mi sono trovato a “dedicare” alcuni pensieri sull’argomento dei “Segni del Corpo” che pubblicherò sul prossimo numero di Shiro.<br /><br />Quelle “scritture” del corpo che ognuno porta con Sé.<br />Quei “Tatuaggi”, quei “Piercing”, quelle “deturpazioni” di parti del corpo, a significare e sottolineare momenti di propri percorsi di vita, ma soprattutto messaggi verso Sé stessi.<br />Step e traumi che in molti hanno bisogno di vedere impressi sul proprio corpo e non come forma di esibizione o pura “esposizione”.<br /><br />Quegli stessi “Tatuaggi”, quegli stessi “Segni”, quegli stessi “Traumi” che, invece, io come altri, portano DENTRO..<br />Quelle Cicatrici Profonde che ci accompagnano, e ci accompagneranno, per tutta la vita.<br />Quei Segni che emergono nei momenti bui e dove il passato inizia a fare i conti col presente.<br /><br />E mai come nei momenti bui, vedo riaffiorare le puntate di un percorso che ad ogni “fermata” ha lasciato pezzi di sé…: di me.<br />Quei momenti “bui” in cui ci si sente, mi sento, sbagliato, in cui si desidera che il tempo ci venga incontro e ci regali degli….sconti…..<br /><br />Ed ecco il “Conflitto”, il conflitto più arduo: quello con Se stessi, con me stesso. Conflitto con le proprie cicatrici, col proprio tempo, col proprio trascorso….<br /><br />“La morte è l’aroma dell’esistenza. Essa sola dà sapore agli istanti, essa sola ne combatte l’insulsaggine. Le dobbiamo all’incirca tutto” scriveva Emil Cioran, filosofo del ‘900.<br /><br />…grazie Tiziano, grazie per questo frammento di Vita che ci hai “regalato”…<br />valeriohttps://www.blogger.com/profile/09417169025544205379noreply@blogger.com