Montedinove
(AP): Seminario Kenshindo
Mercoledì
17 Giugno
Ci
prepariamo con i bokken, spostamenti repentini.
L’avversario
di fronte, poi alle spalle.
Tracciamo
il percorso dei fendenti seguendo la linea dettata dal bokken dell’altro, posto
di traverso, tra collo ed anca.
Delirio
di scontro e confronto.

Ti
vorrei qui, accanto a me. Se non a praticare acciaio, a condividere l’aria
impregnata di emozioni profonde, di me che mi disvelo ai muti mostri famelici
che mi divorano dentro. Che io sono anche questo.
“La Via dello spirito della spada”,
Kenshindo. Siamo in cinque. Figuri in blu e nero a stagliarsi nel paesaggio
maturo delle colline marchigiane, sotto un cielo striato di blu e di viola.
L’acciaio
dei katana ingaggia i colori caldi del posto, marroni dalle venature di porpora
e verdi mossi come acqua di mare.
Quanti
figuri di blu e di nero ho visto passare.
Chi
a scivolare lieve nell’apatia e nella noia che dà brandire una spada come morto
oggetto di trastullo, passatempo superficiale, fuori moda.
Chi
a fuggire spaventato dopo aver incontrato gli occhi del demonio, il suo
demonio, subendo la sconfitta, precipitandosi in ritirata, per salvarsi il culo
e non giocare da protagonista il proprio vivere, che la comparsa, in scena, non
ha responsabilità.


Siamo
in cinque, solo in cinque e così tanti in cinque, per un fare d’acciaio che
divide e sconquassa e rivolta, dentro prima ancora che fuori.
I
fasci di bambù ora incombono.

Le
lame calano e ascendono in un susseguirsi cadenzato da movimenti e sbuffi e
grida di guerra.
Poi
… quel che è stato è stato.
Ognuno
di noi cinque sa.
A
tavola, coccolati dalla gentilezza di Graziella, la padrona di casa, tra vino
forte e liquoroso e la ricchezza stupefacente della cucina marchigiana, le
parole del cuore scorrono fluenti.
Fuori,
il cielo nero si trapunta di mille e mille stelle.
(M. Twain)
la frescura dei colli,alle pendici dei Sibillini,monti magici densi di esotersmo e leggende. Quando le energie della luce cedono il passo all'oscurità,nel crepuscolo che avanza ove si alternano in un "chi sao" forze opposte e complementari ,lì, impugnare l'acciao tra i colori sfumati della natura imponente, sotto sguardi silenziosi di predatori invisibili,pronti a balzare sulla preda...sei solo,fuori da ogni spazio tempo, dentro te stesso.
RispondiEliminail Cielo dapprima tempestoso si apre all'arrivo di noi 5 , un pentacolo umano pronto a vivere o morire, simbolicamente ma che avrà chiare ripercussioni sulla vita di ognuno di noi.
Un viaggio senza chiedere a Caronte, armati di acciaio letale,sibilante, ruggente..prove di taglio con la dolcezza forte del legno,a tre ,soli e quanto sono libero...a volte pensi di esserlo, ma se ascolti il tuo corpo, lui non sà mentire e ti mostra quanto pattume intellettuale ti illude.
5 tagli..puro istinto che non prende misure,non calcola...agisce. E finalmente "la bestia" ruggisce,assapora attimi di libertà, libera di divorare...
quanto è forte questo "motore" che ho dentro? quanto lo sto conoscendo? abbisogna di nutrimento affinchè non torni a divorare me stesso...che un pò per tutti credo sia così. Un antica leggenda pellerossa diceva che abbiamo un lupo bianco e uno nero dentro noi, e sopravvive chi nutriamo di più. Ma secondo me si sbagliavano, vanno entrambi nutriti, anzi,con maggior riguardo quello non consono alla società in cui viviamo,eppur parte integrante di noi,altrimenti, se affamato,esce incontrollato e sbrana...noi stessi,gli altri..poco importa, ma l'importante è sapere che c'è, e dargli almeno in parte,il nutrimento di cui necessita.
A lungo non ti ho nutrito, e hai cercato di divorarmi,come fiamme affamate di ardere anima e carni..e ancora bruci e, trovo anche modo di equilibrarti con elementi d'acqua, dosando come un alchimista errante ma, quanto fascino hai sanguinario amico....