Semplice, che non vuol dire facile.
Pratico ininterrottamente Arti
Marziali dal lontano 1976, e da tempo è ridotta al lumicino la
speranza di trovare occasioni di formazione e approfondimento marziale davvero
di qualità, tra pratiche a volte ridondanti e altre del tutto scorrette;
Maestri e Sifu magari di per sé capaci ma sempre più spesso incapaci di
condurre un gruppo, di stimolare le potenzialità dell’allievo, di usare una
didattica efficace, ovvero maieutica e libertaria. Allora mi rivolgo, come
faccio da decenni, a pratiche motorie fuori dal mondo marziale (1) alle
quali prima dedicavo una piccola parte delle mie attenzioni, e che ora sono
diventate un potente strumento di conoscenza e crescita.
L’autunno si prospetta straordinariamente ricco di
occasioni di formazione e aggiornamento. Così, eccomi, nel giro di un paio di
mesi, a cimentarmi con:
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Rudolf Laban |
La ripresa
- del mio percorso Body Mind Centering, in particolare
“Embodiment dello sviluppo, con un focus sull’embriologia in relazione ad
alcuni sistemi corporei (scheletro, organi e fluidi)”, docente, che seguo da
cinque anni, Eleonora Parrello.
- del mio percorso di Danzamovimentoterapia Espressivo Relazionale,
avviato tre anni or sono, con il gruppo delle insegnanti lombarde e, come ogni
anno, con l’appuntamento alla presenza del fondatore, lo psichiatra e
psicoterapeuta Vincenzo Bellia.
Una ricerca di corpo e movimento che, purtroppo, non trova
soddisfazione nel panorama marziale, a parte il profondo tesoro che è l’Healing
Tao del Maestro Mantak Chia, tesoro in cui da cinque anni circa affondo a
piene mani grazie alla docente Angela Chirico. Ricerca che, invece, incontro,
sempre desta e curiosa, nei corsi e seminari con il corpo e il movimento di
Arti e discipline fuori dal campo marziale le quali, ohibò, vado scoprendo
avere più di un contatto, di una somiglianza, con le Arti del combattimento.
Il corpo è sempre movimento, mutamento, e “Il movimento
è cambiamento” mi dice Micaela, docente di “Laban Movement Analysis”.
Noi non siamo mai fermi, immobili, nemmeno siamo costretti
a stare fermi, immobili, se non da morti!!
Anche se la mente dimentica, il corpo ricorda, esso è la
mappa della vita, palcoscenico di ogni incontro, di ogni avvenimento, che lì
lascia sempre tracce perché il corpo, ogni corpo, porta addosso quel che ha
passato e muta, cambia ad ogni nuovo incontro.
Addirittura, con Eleonora ed il Body Mind Centering,
torniamo alle prime otto settimane di vita, alle memorie cellulari che
costituiscono il mistero della vita e che giacciono ancora in noi.
“… le
strutture embrionali non esistono più in noi, ma i processi che le hanno
generate
continuano
a darci informazioni” (B. Bainbridge Cohen)
Il benessere, di più: Il bellessere,
è l’equilibrio tra corpo, desiderio e piacere. Nel benessere /
bellessere ci sentiamo come toccati dalla leggerezza di una mano invisibile
che, nel farci fare pace con i demoni interiori senza per questo dimenticarli,
ci dona il piacere dell’essere consapevolmente vivi.
“Il
corpo che danza – o che attraversa il processo terapeutico – è l’immagine
spesso incoerente, a volte sfrontata e ribelle, di un soggetto che attraversa
l’avventura del cambiamento” (V. Bellia)
Il mio percorso di formazione prosegue,
mai si ferma e sempre si offre, in un vivace mescolare ed amalgamare di Arti e discipline
marziali e non, ai miei compagni di viaggio, compagni di Spirito Ribelle.
Un autunno ricco di pratiche entusiasmanti è appena iniziato e… continua nei
prossimi mesi!!
1. Tra le discipline extra le Arti Marziali che più mi
influenzarono ci furono Feldenkrais, Danza Sensibile e tutto ciò che gravita
attorno alla Gestalt Therapy; ma non mi sono fatto mancare Expression
Primitive, Trager, Teatro Sociale, Kinesiologia Emozionale, Danza Psichica,
Anatomia Esperienziale e altro ancora!!
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