domenica 27 luglio 2025

I denti nelle Arti Marziali: Efficacia e consapevolezza

 

I gesti scorrono lenti e fluidi, qui in un piccolo giardino alla periferia nord di Milano. Il Maestro mi guida con pazienza e fermezza ed io mi dispongo ad assorbire quanto più riesco del suo insegnamento. Poi, verrà il tempo di trasmettere quanto appreso ai miei di allievi.

Oggi, tra le altre cose, lavoriamo sui denti e su come atteggiare la bocca.

Nel contesto delle Arti Marziali asiatiche, i denti non rappresentano soltanto un elemento fisico da proteggere, ma incarnano un simbolo di forza interiore e consapevolezza. Il gesto di “stringere i denti” è universalmente riconosciuto come manifestazione di determinazione e resistenza: per i praticanti, significa affrontare il dolore, superare la paura e mantenere la concentrazione anche nei momenti critici.

Secondo la Medicina Tradizionale Cinese, i denti sono strettamente collegati all’energia dei Reni, organi considerati fonte della forza vitale (Ki / Chi). Una dentatura sana è quindi espressione di equilibrio energetico e di una forte volontà, elementi centrali nella pratica marziale.

In alcune Scuole Tradizionali, il controllo del corpo include anche la mandibola, usata per regolare il respiro e canalizzare l’energia durante le fasi di combattimento e meditazione. Il morso non è solo riflesso: diventa strumento di consapevolezza e disciplina.

Nel Taoismo, la flessibilità è vista come suprema forza: Pur duri, i denti devono essere governati con saggezza ovvero in modo semplice e gentile. Laozi, nel Tao Te Ching, scrive: “Il più cedevole vince il più duro”, ricordando che anche la mandibola, se gestita con equilibrio, contribuisce alla padronanza di sé.

Nel Bushidō, il codice del guerriero giapponese, il volto e la tensione della mascella sono segnali del livello di autocontrollo. Una mascella rilassata non è debolezza, bensì dimostrazione di calma strategica.

Anche in alcune Scuole del pensiero occidentale, i denti rivestono un ruolo importante.

Secondo le memorie ancestrali della nascita (1), i denti sono espressione di pulsioni aggressive primordiali che riemergono in superficie nell’inconscio, per esempio nel sonno, digrignandoli.

Queste pulsioni aggressive primordiali, dallo sfondo arrivano in superficie quando svegli operiamo inconsciamente uno slittamento in avanti della mascella in modalità difensiva, sfidante, in una chiusura che porta tensione nei muscoli mascellari, il che comporta una perdita di mobilità dovuta alla postura fissa.

Loro funzione principale è la presa sulla realtà, e dunque di dominio ed assorbimento, nella forza della masticazione. Ciò comporta l’aggressività (dal lat. aggrĕdi, comp. di ad- «verso» e gradi «camminare») del desiderio, che quando impossibilitato a scaricarsi viene frenato e frustrato.

Il Maestro insiste molto su come posizionare denti e labbra. Quanto vado imparando si amalgama con ciò che, nei tanti anni di pratica, ho imparato sulla lingua e la sua importanza anche in relazione alla struttura tendinea e fasciale del corpo umano.

Già, non si finisce MAI di imparare. Almeno per chi non si crede mai arrivato, mai padrone di tutta la materia e si assume il compito di sempre dubitare e sempre cercare, animato da passione autentica per il vivere, vivere di corpo. Per chi abita lo Spirito Ribelle.

 

1. ‘Il corpo matrice di segni’. S. Guerra Lisi e G. Stefani

 

 

 

 

 

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