Quando danzo, come credo succeda a tutti, mi sento libero di corpo, libero di Leib: Corpo abitato, corpo vissuto. Io che vivo di emozioni e non mi trattengo nell’esplicitarle, danzando le esprimo di corpo tutto, non solo con le parole. Danzare consente di entrare in contatto con il mondo emozionale dell’altro e lo fa apertamente e profondamente.
Se, poi, il danzare scorre negli argini e nelle correnti di
un metodo, quello creato da Rudolf Laban, che analizza il movimento
umano dentro il contesto quotidiano definendo ciò che già è proprio nell’uomo:
corpo, azioni, dinamica di un movimento, spazio utilizzato e creato dal
movimento e relazioni che si vengono a creare con se stessi, con gli altri e
con l’ambiente, il danzare diviene importante strumento di conoscenza e
trasformazione del “come” agisco di corpo nello spazio e nell’interazione con
l’altro da me.
(omissis)
Scegliere di entrare nella
guardia dell’avversario (quella che Laban chiama chinesfera) secondo percorsi
centrali, diagonali, periferici; amalgamare nella forma Tai Chi Chuan
flusso libero e flusso controllato; Giocare di peso forte e peso leggero negli
scontri corpo a corpo; meditare attraverso uno “stato calmo”, sono solo una
minuscola parte del tesoro che il Laban Movement Analysis mette a disposizione
di un praticante Arti Marziali che voglia migliorarsi e perfezionare la sua
gestualità e la sua resa in termini di salute ed efficacia / efficienza.
(omissis)
particolarmente affascinante ed utile
ad ogni praticante di corpo e movimento,
ad ogni praticante di Arti Marziali?
A fine mese, torna sul mio blog e tieni d’occhio l’uscita di
SHIRO Febbraio - Marzo, la rivista del clan Spirito Ribelle.
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