
Sono flussi diversi: esterocettivi, propriocettivi,
vestibolari, visivi, uditivi, palatali, olfattivi, sessuali. Il loro amalgama
consente una vita equilibrata e serena. (1)
Quali sono i modi per affinare gli stimoli particolarmente
deputati al movimento?
E’ sufficiente cimentarsi in esercizi ginnici, sollevare
pesi, fare cardio?
E’ sufficiente applicarsi nell’esecuzione di esercizi e
tecniche di Arti Marziali, qualunque essi siano?
Quanto importante è, con il “cosa” fare, il “come”? Un come
che comprenda il corpo fisicoemotivo (2).
Investiti come siamo da stimoli che attivano parti e
funzioni evolutivamente più recenti del nostro cervello (le aree corticali),
come possiamo non perdere, di più, riattivare quelle aree più antiche, quelle
che sanno di gestione del movimento, dell’equilibrio?
Come
farlo attivando la rete emozionale, perché nessuno di noi è un automa?
Il corpo di ogni individuo, a
prescindere ed ancor prima che pratichi calistenia, ginnastica in acqua, yoga o
qualsiasi sport, come pure Karate, Judo, Sambo, Kali, Tai Chi Chuan o qualsiasi
arte marziale, è sempre il corpo vivente (Leib), la
persona stessa. E’ dunque un corpo intersoggetivo, sempre in relazione con le
diverse parti di sé che lo compongono come pure dell’ambiente in cui opera.
“Se passiamo un certo tempo all’interno di un
determinato assetto motorio, questo determinerà le sfumature (o il tono di
base!) del nostro sentire, pensare, interagire”
Scrive Vincenzo Bellia, (psichiatra e psicoterapeuta, fondatore della DanzaMovimentoTerapia
nella sua corrente Espressivo Relazionale che ho il piacere di praticare
da un quinquennio circa) in ‘Dove danzavano gli sciamani’.
Significa essere consapevoli che muoversi, agire di corpo
nello spazio, modifica sempre pensieri ed emozioni, così come lo scorrere delle
emozioni, le modulazioni dell’attività psichica, i diversi processi
relazionali, si esprimono attraverso eventi psicomotori: aprirsi e chiudersi,
tendere a ed allontanarsi da.
Da oltre un paio di decenni ho modificato la mia impostazione di corpo e movimento
da quella delle origini,
nel lontano 1976, prendendo la direzione succitata.
Così, coinvolgendo gli allievi che mi accompagnano, mi
preme, in me ed in loro, stimolare l’impiego soggettivo fisicoemotivo degli
stili motori abituali confrontandolo con nuove esplorazioni motorie. Questo
percorso diviene così esperienza, perché uno corpo non “abitato” (Korper)
e una pratica di movimento non interiorizzata non vanno oltre una dimensione
meccanica della pratica motoria, che sia “calistenia, ginnastica in acqua, yoga
o qualsiasi sport, come pure Karate, Judo, Sambo, Kali, Tai Chi Chuan o
qualsiasi arte marziale” non fa alcuna differenza. Restano pratiche alienate
per attori manichini.
Va beh, “la vera camera ha l’entrata occultata, l’altra
(la prima) resta vuota per deludere coloro che la visitassero” (Alessandro
Ceni). E tu, stai cercando la ‘vera camera’ o sei appisolato sulle secche
dell’abitudinario?
1. Per saperne
di più: ‘Sensazione Emozione Azione’ e ‘Pattern neurocellulari di base’ di B.
Bainbridge Cohen, fondatrice del metodo Body Mind Centering che io
pratico da circa sei anni; ‘Ghepardi da salotto’ di D. Riva, laureto in
Medicina e Chirurgia, specialista in Pediatria e Medicina dello Sport, esperto
di propriocezione ed entropia del movimento.
2. Per saperne
di più: ‘ Il corpo matrice di segni’ di G. Stefani e S. Guerra Lisi,
fondatrice, quest’ultima, del metodo della Globalità dei Linguaggi.
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