sabato 8 marzo 2025

Il mio pensiero di Marzo

 

Sono flussi diversi: esterocettivi, propriocettivi, vestibolari, visivi, uditivi, palatali, olfattivi, sessuali. Il loro amalgama consente una vita equilibrata e serena. (1)

Quali sono i modi per affinare gli stimoli particolarmente deputati al movimento?

E’ sufficiente cimentarsi in esercizi ginnici, sollevare pesi, fare cardio?

E’ sufficiente applicarsi nell’esecuzione di esercizi e tecniche di Arti Marziali, qualunque essi siano?

Quanto importante è, con il “cosa” fare, il “come”? Un come che comprenda il corpo fisicoemotivo (2).

Investiti come siamo da stimoli che attivano parti e funzioni evolutivamente più recenti del nostro cervello (le aree corticali), come possiamo non perdere, di più, riattivare quelle aree più antiche, quelle che sanno di gestione del movimento, dell’equilibrio?

Come farlo attivando la rete emozionale, perché nessuno di noi è un automa?

Il corpo di ogni individuo, a prescindere ed ancor prima che pratichi calistenia, ginnastica in acqua, yoga o qualsiasi sport, come pure Karate, Judo, Sambo, Kali, Tai Chi Chuan o qualsiasi arte marziale, è sempre il corpo vivente (Leib), la persona stessa. E’ dunque un corpo intersoggetivo, sempre in relazione con le diverse parti di sé che lo compongono come pure dell’ambiente in cui opera.

“Se passiamo un certo tempo all’interno di un determinato assetto motorio, questo determinerà le sfumature (o il tono di base!) del nostro sentire, pensare, interagire” Scrive Vincenzo Bellia, (psichiatra e psicoterapeuta, fondatore della DanzaMovimentoTerapia nella sua corrente Espressivo Relazionale che ho il piacere di praticare da un quinquennio circa) in ‘Dove danzavano gli sciamani.

Significa essere consapevoli che muoversi, agire di corpo nello spazio, modifica sempre pensieri ed emozioni, così come lo scorrere delle emozioni, le modulazioni dell’attività psichica, i diversi processi relazionali, si esprimono attraverso eventi psicomotori: aprirsi e chiudersi, tendere a ed allontanarsi da.

Da oltre un paio di decenni ho modificato la mia impostazione di corpo e movimento 

da quella delle origini, 

nel lontano 1976, prendendo la direzione succitata.

Così, coinvolgendo gli allievi che mi accompagnano, mi preme, in me ed in loro, stimolare l’impiego soggettivo fisicoemotivo degli stili motori abituali confrontandolo con nuove esplorazioni motorie. Questo percorso diviene così esperienza, perché uno corpo non “abitato” (Korper) e una pratica di movimento non interiorizzata non vanno oltre una dimensione meccanica della pratica motoria, che sia “calistenia, ginnastica in acqua, yoga o qualsiasi sport, come pure Karate, Judo, Sambo, Kali, Tai Chi Chuan o qualsiasi arte marziale” non fa alcuna differenza. Restano pratiche alienate per attori manichini.

Va beh, “la vera camera ha l’entrata occultata, l’altra (la prima) resta vuota per deludere coloro che la visitassero” (Alessandro Ceni). E tu, stai cercando la ‘vera camera’ o sei appisolato sulle secche dell’abitudinario?

 

1.         Per saperne di più: ‘Sensazione Emozione Azione’ e ‘Pattern neurocellulari di base’ di B. Bainbridge Cohen, fondatrice del metodo Body Mind Centering che io pratico da circa sei anni; ‘Ghepardi da salotto’ di D. Riva, laureto in Medicina e Chirurgia, specialista in Pediatria e Medicina dello Sport, esperto di propriocezione ed entropia del movimento.

2.         Per saperne di più: ‘ Il corpo matrice di segni’ di G. Stefani e S. Guerra Lisi, fondatrice, quest’ultima, del metodo della Globalità dei Linguaggi.

 

 

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