Questa volta, con l’amico Piero, sono a
Palazzo
Reale
Per la
mostra fotografica di
George
Hoyningen – Huene
Nato nel 1900, nella sua vita e
con le sue opere ha attraversato il mondo culturale ed artistico variegato e in
sussulto che fu anche di Man Ray, Coco Chanel, Jean Cocteau, Salvador Dalí e
Lee Miller, il movimento surrealista e i primi vagiti della fotografia di moda
divenendo un punto fermo per le più importanti riviste del settore.
Bellissime (forse perfette?) immagini in bianco e nero,
impossibile non coglierne l’eleganza raffinata, il gioco di luci ed ombre, la
pulizia estrema, asettica.
Ecco, qui mi fermo: Personalmente, emozioni zero.
Difficile, a livello emotivo, distinguere l’oggetto posto accanto alla persona
fotografata, dalla persona stessa: Due bellissime “cose”.
Ottimo fotografo di moda, cioè capace di rendere ogni
soggetto un oggetto bellissimo, quasi da invidiare nella sua perfezione, da
desiderare di possedere, di avere, di … comprare.
Insomma, il suo lavoro al servizio dei committenti lo
faceva bene, benissimo. Tanto vi aderiva da essere “fotografo di moda”, di
glamour, anche quando, libero dagli obblighi della committenza, si spingeva in
terra d’Africa e ne documentava paesaggi e forme con la stessa perfezione
stilistica, lo stesso stile algido, senza nulla raccontare di mistero, povertà
o ricchezza, differenza dal borghese mondo occidentale che lui frequentava,
forza, magia, che inevitabilmente ha quella terra, come hanno raccontato altri
autori nelle diverse arti figurative o nella letteratura. Niente “mal
d’Africa”, niente esotismo, niente sorpresa, niente eccitazione.
Nelle fotografie tutte di Hoyningen – Huene, almeno quelle
esposte, non ho trovato nulla dei fremiti e degli eccessi del surrealismo, né
ho trovato riscontro, nei ritratti femminili, delle sue parole: “Le modelle
sono donne e non personalità di alabastro” perché, almeno a me, sono
sembrate tutte oggetti di alabastro. Probabilmente l’influenza delle sculture
greche lo indusse a non varcare mai i confini dell’oggetto bello, forse in
questo limitato dal non conoscere la “religione” greca, invero pantheon di
divinità umane, molto umane, con i loro eccessi, con l’assoluta noncuranza nel
praticare copula, incesto e pedofilia. L’incontro trai i dettami di quella che
era pur sempre una religione, con la sua severità, e le pratiche … per nulla
severe ma libertine, forse avrebbe contribuito a dare emozioni e vibrazioni ad
immagini altrimenti fredde, algide.
In anni in cui la professione della modella ancora non
esisteva, le donne che fotografava erano amiche personali, ballerine, incontri
casuali; dunque probabilmente prive di quella professionalità austera, di
quella patina glaciale che contraddistingue chi della modella fa una
professione. Costoro avranno portato davanti all’obbiettivo della macchina
fotografica le loro incertezze, l’essere sfrontate o timide, la loro vergogna
nell’esporsi o, al contrario, il loro desiderio di mettersi in vetrina: Niente
di tutto questo traspare nelle foto di Hoyningen –
Huene, capace con grande, grandissima bravura, di appiattirle tutte in
neutre immagini di copertina.
Nemmeno quando ad essere oggetto erano corpi nudi maschili,
scattati senza alcuno scopo commerciale ma solo per diletto. Nonostante
l’essere Hoyningen – Huene omosessuale, i muscolosi ritratti di corpi e torsi,
anche quando appartenenti al suo compagno, sono bellissime, precise ed algide
immagini di corpi – cosa. Un totale ottundimento emotivo.
Come a dire, sempre nel mio campo di pratica e studio: Vuoi vedere e praticare una forma di Tai Chi Chuan esteticamente lineare, delicata, capace di catturare i tuoi occhi, di esporsi bella al pubblico? Avanti c’è posto in tante ma tante e ancora tante Scuole che ti propongono gesti aggraziati, che solleticano il narcisismo del praticante, la voglia di stare in vetrina, di lavorare corpo Korper.
Se invece ti tentasse una forma di Tai Chi Chuan
che odora di “Passione, Botte e Sorrisi”, di corpo Leib che vive
e sussulta, che ti parla al cuore e al ventre, che fatica a stare quieta in
vetrina tanto da sfondarla le vetrina, vieni da noi, allo Spirito Ribelle.
George Hoyningen-Huene
21 gennaio - 18 maggio 2025
Palazzo Reale. Milano