Aprire lo Yao, distendere lo Yao,
“sentire” lo Yao.
Il
corpo che danza, movimenti avvolgenti, spiraliformi.

Impossibile
mentirsi: non c'è distinzione, non c'è
nemmeno l'illusione di imparare per raggiungere uno scopo.
Gli
anni, i decenni, sono passati e mi hanno cambiato. Mi chiedo “Davvero sono così diverso? “
Non
so come guardarmi in faccia, senza l’ausilio di uno specchio, ma i miei gesti,
la mia pelle, parlano e sto imparando ad ascoltarli un po' più spesso.
Allora, sto Yao, che cazzo è?
A
sentire i sinologi, anatomicamente non corrisponde affatto alla localizzazione tipicamente “occidentale”,
al di sopra del bacino nelle creste iliache.
Costoro,
esaminando l’ideogramma cinese Yao nel suo complesso, dunque anche i tratti a
destra e sinistra,
rimarcano
l’associazione reni e tratto lombare: nella concezione cinese i reni sono tra i
primi cinque organi, posizionati ancora più in basso e distinti come yin yin.
La
teoria dei cinque elementi collega i reni all’acqua, quindi per analogia al
cuore della notte, che spiega la luna rappresentata nel pittogramma. I reni e
la sua entità psichica lo zhi (la volontà) sono il fondamento della vitalità e
della volontà dell'individuo. Questo mostra perché lo Yao, che contiene la
funzione energetica dei reni, può essere considerato come il motore del
movimento nella pratica di Chi Kung e Tai Chi Chuan.
“Il
motore”?!
Ma
lo sento che il corpo ha motore, è motore, proprio in quella zona?
Non
si tratta di volare, di sentire i “draghi rosa”, espressione dispregiativa
tipica sulla bocca del Maestro Aleks quando tratteggia, sarcastico, la
caratteristica comune a più di un Tai Chi o presunto tale.
Sento,
so, che è più arduo restare coi piedi a terra e non avvizzire, non istupidirsi,
tra una ginnastica lenta “per anziani” e un rigido simil-Karatte fatto al
rallentatore, tra deliri onanisti e dotte polverose citazioni di testi antichi.
Come
spesso mi accade, mi chiedo che ci faccio qui e mi rispondo che non faccio
alcun rumore, niente chiacchiere, solo sangue caldo nelle vene e respiro dentro
altro respiro.
Ribelli
del mondo, passati e presenti, vi ritrovo dentro di me?!?!
Leggo
che il Maestro Claudy Jeanmougin (http://www.lebambou.org/article-3274875.html)
va oltre la definizione di cui sopra.
Egli aggiunge ancora due parti all’insieme reni / lombari. Vede lo YAO come
un'unità comprendente l'iliaco (o pelvi), la colonna vertebrale lombare, il
sacro e le articolazioni anca-femorali (fianchi). Questa “unità funzionale,”
come la chiama, è fondamentale nell’agire Tai Chi Chuan. E lo spiega
dettagliatamente fino a spingersi a parlare di “sinergia di movimenti”.
Lentamente,
dolcemente, cuore e corpo in libertà.
Mi
sento, mi trovo dentro e mi appassiono ancora ed ancora.
Mi
scordo delle parole, delle dissertazioni
teoriche sullo Yao.
Solo
mi muovo e penetro l’aria, l’attraverso e ne sono avvolto.
Figure
femminili tra le ombre e gli schizzi di luce, rimbalzano e si perdono, si
confondono.. chissà se è reale questo aroma di caffè che mi sale nelle narici …
e io a volte sfilo furtivo altre, ahimè, ancora inciampo e mi trascino goffo e
pesante come un sasso portato dalla corrente di un fiume capriccioso.
Tanto,
ancora tanto lavoro, tanta pratica, di cui godere al momento per quel che sa
darmi, di cui farmi testimone per i progressi a venire, quelli che mi attendono
gesto dopo gesto, fluire ed arrancare, scivolare e barcollare …

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