Domenica 25 maggio,
giardini di P.ta Venezia. Milano



Formazione marziale, dietro la cui apparenza giocosa, chi ha
voluto ha saputo distinguere il vento della provocazione audace a mettersi a
nudo, a penetrare tra difese intellettuali, ruoli e maschere incollate sul
viso, per scoprire quale adulto siamo per quei giovinetti, sudati e stravolti,
che rotolavano sulla ghiaia, si inerpicavano sulle rocce, tiravano di pugni e
di calci.

Immagini, meglio di parole.
E se proprio volessi ricorrere a parole, ricorrerei a quelle
di Aldo Novara, pedagogista da anni impegnato sul versante dell’educazione di
bimbi e ragazzi e degli adulti che sono loro accanto:
“Costruire una capanna
nel bosco, camminare scalzi tutto il giorno, saltellare in un torrente.

Perché stare nella
natura stimola l’intelligenza, rinforza le difese immunitarie ( è dimostrato
che l’aumento delle allergie dipende anche dal fatto che i nostri bambini
trascorrono troppe ore al chiuso ed in ambienti artificiali ) e fornisce
competenze preziose.
E noi adulti, che
abbiamo perso questo contatto, non dobbiamo avere timori. (…)
Non è necessario
buttarsi nei Parchi avventura: qualsiasi ambiente, dalla pineta alla spiaggia,
dalla montagna al giardino, offre mille occasioni di esplorazione per i nostri
figli. E poi giocare nel verde dà equilibrio, permette di connettersi alle
nostre origini ancestrali, di quando l’Europa era coperta di foreste. E il
cucciolo umano ha bisogno di ripercorrere nella sua vita le tappe dello
sviluppo dell’umanità. Naturalmente è bene procedere per gradi, non si può
guadare scalzi un fiume la prima volta che si esce di casa. Ma, pian piano, i
bambini diventano più forti, più abili, più svegli”.

Ricevo e volentieri pubblico:
RispondiEliminaCiao Tiziano,
ho voglia di dirti grazie perché con voi spiego a mio figlio che può uscire di casa con la divisa del kenpo senza vergognarsi, che può confrontarsi con gli altri in un giardino pubblico sentendosi pienamente libero e che mangiare un po’ di terra fa solo bene.
Grazie Giovanni perché con un sorriso mi fai capire che è mio figlio a dover stare attento alla propria divisa e che la sua mamma deve tenersi le mani in tasca invece di cercare di sistemargliela.
Grazie a tutti i maestri e amici che hanno lavorato alla realizzazione di questa prova, vederli lavorare con i bambini è una meraviglia.
Con voi si impara sempre qualcosa. Che bello!
Ciao e oss,
Annalisa
scrivo per dar voce al commento di Lupo: "..il giorno dell'esame, tra mille colori chiari pieni di gioia e scuri pieni di sapienza, dalla corsa alla scalinata al serpeggiare del corpo...questo serve per sintetizzare tutto quello che si può fare in un anno e questo esame è stato pieno di colori, felicità e allegria....
RispondiEliminaLUPO