Sabato
Monica, abile tentatrice, sa dissuadermi dall’andare in
Dojo a tirar con l’arco.
Acquattati sul divano, ci concediamo un bel film italiano,
“Ho ucciso Napoleone” di Giorgia
Farina.Pellicola avvolta da un simpatico cinismo, allegra e malevola al contempo, distante dalla volgarità e dal banale sentimentalismo che caratterizzano le commedie italiane di questi anni.
A sottofondo della trama, sta la questione “lavoro”, fonte di ansia personale e collettiva del presente.
Ed era ora che dopo tante, troppe pellicole, dedicate ad amori ed amorucoli vari, in questo, come, per fortuna, in alcuni altri film emergenti, si vedano uomini e donne alle prese con l’area lavoro, ahimè infestata da clientelismi, paraculaggine, uso di ogni mezzo, lecito e non, per fare carriera.

Il pomeriggio, scartata per i capricci atmosferici l’intrigante
visita alle guglie del Duomo, percorso tra decine di sculture e bassorilievi di
varie epoche e la vista su tutta Milano e dintorni, scorre lieve e in casa.
La sera siamo alla Palazzina Liberty.
Un tuffo al cuore, per i miei ricordi sessantottini. Ma,
questa sera, in un locale egregiamente rinnovato, siamo lì per Shakespeare.Nel quarto centenario della morte di William Shakespeare, l'Orchestra da Camera “Milano Classica“ propone “Lascia pur che il mondo giri“. Scene di William Shakespeare e musiche originali della sua compagnia, per cui scriveva e recitava, ossia i King’s men, recitazione e canto, tra gli altri, affidati a Benedetta e Beniamino Borciani, due “colonne” dalla compagnia teatrale in cui Lupo si cimenta da alcuni anni.
Musica affascinante, canto che sa entrarti nel cuore, Lupo particolarmente attento ai vari strumenti musicali, lui che una docente della scuola media, colta e appassionata della materia, ha saputo avvicinare con tanto entusiasmo alla musica ed in particolare alla storia della musica stessa.
Domenica
Il pomeriggio, con amici, due passi al parco Forlanini. Uno
dei più accoglienti polmoni verdi di questa città.
La sera, insieme, una
robusta cena e tante chiacchiere. Chiacchiere rese oltremodo piacevoli da
Paolo, uomo colto ed affabile in grado di non usare la sua profonda religiosità
come una clava o un elemento di insofferenza verso un … taoista come me !! Niente
affermazioni dogmatiche, niente risolute prese di campo, niente banalità (per
il mio modo di vedere le cose) del tipo “Se
le cose vanno bene, ringrazia Dio. Se vanno male, non prendertela perché Dio sa
quel che fa”. Insomma, cattolico praticante ed impegnato nel volontariato,
non fa sempre rima con ottuso fanatico.
Chiacchiere che, con l’avanzare del buio e complice un buon
vinello bianco, scivolano verso temi leggeri e frivoli, e ci vuole anche questo
!!
Lunedì
Tutti in manifestazione.

Ma è l’occasione per Lupo di immergersi fisicamente ed emotivamente in un movimento di massa, di condividere ideali e valori di alto rilievo. Poi, c’è anche una rappresentanza della sua scuola, mai disattenta a ciò che avviene nel sociale, mai lontana dalla storia e del suo snodarsi quotidiano, come è giusto che sia per ogni scuola che voglia realmente educare e accompagnare i giovani verso l’ingresso nel mondo adulto.

La sera, ci concediamo un film francese, “La famiglia Belier”, di Eric Lartigau.
Vivace commedia sospesa tra le aspirazioni di libertà di
una adolescente e il confronto con la diversità, la disabilità (in famiglia,
tranne lei, tutti sono sordomuti). Un film che ci piace proporre a Lupo, lui
che già frequenta una scuola ben attenta alla disabilità, che di quest’ultima
sa proporre risorse e ricchezza.Grasse risate, qualche lacrima, una struggente canzone, dal testo incantevole, a condurre il film (https://www.youtube.com/watch?v=-er9ZsnXYkk) ed ogni volta che la riascolto mi commuovo.
Poi, Lupo a “nanna”, relax totale e due chiacchiere con
Monica. A capire se stiamo conducendo bene la nostra famiglia, a capire se
siamo, con i nostri sbagli, due buoni genitori per un ragazzino in crescita da
lanciare verso il mondo.
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