Due settimane di
Vacanze sull’isola di Korkula, circondata da isolotti minori e da uno stupefacente mare verdeazzurro.
Vacanze dedicate a Monica, la mia compagna, che ama il mare e a cui per diverse ragioni, in precedenti anni, il mare avevo negato o condiviso per pochi giorni o in posti per lei poco appetibili.
Vacanze in cui il nostro Lupo, grazie alle pazienti attenzioni di Giuseppe, ben sostenuto da Donatella, ha finalmente imparato a nuotare.
Nuotare come un pesciolino, immergendosi e riemergendo in tutta naturalezza.
Casa a venti metri dal mare, scogli ed acqua limpidissima, sole sempre e, a tratti, un caldo asfissiante. Di notte, stellate immense: Bellissimo. Da vedere.
Loro: Monica, Lupo, Giuseppe e Donatella, ad organizzare il tempo tra lunghissimi bagni, immersioni, snorkeling, intervallati da ore a prendere il sole.
Io, invece, che nuoto malissimo, non mi piace fare il bagno (anche qui, nello splendido mare croato, non ho nemmeno pucciato un piede; piuttosto, datemi una vasca idromassaggio !), non prendo mai il sole, in una parola: la vita di mare non c’entra un beato ka… con me, che facevo ?
Costretto in un appartamento con terrazza vista mare (vista mozzafiato, beninteso), situato a 10 km circa dal primo centro abitato e sormontato da una strada asfaltata di passaggio auto (sempre assolata) schiacciata sotto pendii scoscesi umanamente impraticabili, come me la sono cavata ?
Bene, tutto sommato bene: Ho riposato tanto !!
Ho utilizzato l’isolamento, le molte ore passate da solo, a studiare a fondo, scrivere e riflettere.
- Per dedicare quotidianamente alcune ore ad un percorso posturale – funzionale molto ricco ed articolato.
Chi mi conosce sa che, ormai da anni, ho abbandonato la ginnastica e la preparazione fisica: pratiche per corpimacchina, per chi non comprenda come l’individuo, colui che vive, sia in realtà un organismo omeostatico, in cui le parti stanno in relazione organica e funzionale tra loro e rispetto al tutto.
Così, attraverso i miei studi e le esperienze di diverse arti e discipline ( per esempio, Feldenkrais, Trager, Danza Sensibile, Expression Primitive, Gestalt Therapy e, ovviamente, le Arti d’Oriente) sto, pian piano, costruendo un sapere che aiuti l’individuo a svilupparsi come corpo generatore di sinestesia (1) in grado di agire efficacemente nello spazio.
Una pratica che faciliti l’apprendimento motorio sensoriale, sapendo, come ci propongono gli studi nel campo neurofisiologico, che in presenza di uno sforzo muscolare alto, il cervello / sistema nervoso fatica ad operare le distinzioni sensoriali utili a migliorare l’organizzazione neuromuscolare.
Dunque: No ginnastica, tanto meno ginnastica imitativa fatta di sforzi e rapidità, quanto piuttosto micro sforzi muscolari e molta attenzione alle sensazioni.
Sensazioni sia “esterne, l’agire nello spazio, che “interne”, nella duplice veste di
- contrazione ed espansione di tessuto connettivo, organi, scheletro;
- emozioni / sensazioni: comportamenti psicosensomotori e lettura dei segni espressivi.
- Per riprendere ed approfondire alcuni tratti salienti della “Formazione Marziale” che vado proponendo in seno allo Z.N.K.R.
Camminata rapida / corsa (anche qui, niente iperlordosi lombare, spalle contratte, respiro spezzato, gran “rumore” di gambe come mostrano joggers e runners che affollano strade e parchi di Milano) lungo la strada asfaltata (bruttissimo, lo so, ma era l’unica via di fuga e, almeno, il panorama, lo ripeto, era splendido) fino ad inerpicarmi su un sentiero e raggiungere una piccola radura.
Lì ripercorro gesti guerrieri.
Scopro e ri-scopro movenze suadenti ed esplosive del Tai Chi Chuan.
Mi torco ed avvito, sinuoso serpente che sa di Wing Chun Boxing.
Mi esploro, a volte Kenpoka altre Kenshindoka, sempre attento al mio personale linguaggio posturofunzionale, alle strutture delle tensioni muscolari a cui spetta determinare i movimenti nello spazio, il portamento ed i tratti caratteriali (che guerriero sono io, ora ?).
A Settembre, i praticanti Z.N.K.R. ne sapranno di più e, quel che più conta, lo sperimenteranno su di sé.
A proposito, a furia di muovermi a torso nudo tra terrazza, strada, sentiero e radura, quest’anno mi sono “semi-smil-abbronzato” pure io !!
(1) Sinestesia: “La sinestesia è la capacità innata, involontaria e inestinguibile in tutti gli esseri umani, di vivere simultaneamente diverse sensazioni alla stimolazione di una qualunque di esse. Ed è anche il dispositivo psicofisiologico in virtù del quale una qualunque rappresentazione sensoriale può rinviare a una data emozione attraverso altre rappresentazioni sensoriali”
(Guerra Lisi & Stefani: “Il corpo matrice di segni”)
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