Il silenzio interiore
è vuoto inteso come assenza, come attesa di un “pieno”, come mancanza o… può essere un vuoto fertile, un momento da gustare per quel che è, altra forma di conoscenza?Un po' come andare in nessun luogo e niente pensare e
niente mandare. Un po' come non dire niente per non offendere la mente.
La vulnerabilità è
debolezza, è vigliaccheria o… può essere il coraggio autentico di mostrarsi per
ciò che sei e senti; su errori e ferite non mentire; a ciò che ti circonda e a
chi ti scivola accanto aprire?
POTERI POTENTI …
sapere essere forte e delicato insieme, senza alcuna vergogna.
Guerriero che osa sfidare prima di tutto quel nemico che è
se stesso; cacciatore che sa cacciare prima di tutto quella preda che è se
stesso; dell’Ombra di se stesso il conquistatore.
Ognuno ha il diritto al
silenzio interiore e alla vulnerabilità, ad essere “tigre accucciata e dragone
nascosto”, in un pudore di sentimenti che è lì, a portata di mano e non vuole
fuggire.
Silenzio interiore e vulnerabilità
che sono
rassegnazione e resilienza. (1)
Rassegnazione, che è capacità di stare ed adeguarsi
creativamente ad ogni avversità, ogni colpo che ti viene inferto.
Resilienza, che è capacità di risalire, di tornare a galla,
dopo che brutture della vita o mani delinquenti ti hanno buttato in mare.
POTERI POTENTI, che
sono te.
Il pittore ha le mani vuote
eppure dipinge ricami nell’aria.
Impensabile che cielo e terra si accartoccino l’uno
nell’altra.
Allora, Poteri Potenti a danzare nel cuore, lascio
il sentiero segnato e ricomincio daccapo.
Che silenzio interiore e
vulnerabilità siano le mie armi, le armi di ogni Spirito Ribelle.
Per restare in piedi.
E tu? Pronto a condividere questo cammino adulto e guerriero?
1. Un po' la decadenza della nostra lingua, avvilita tra talk show ed intellettuali dallo spessore di un’acciuga, un po' l’invasione della cultura USA, ben accettata dal nostro provincialismo. Sono questi i motivi per cui a rassegnazione sia attribuito un significato di tremula passività. Invece, la sua origine latina “resignare” è rompere un sigillo e dunque rivelare, sciogliere, liberare. Stesso vale per resilienza, che non è “resistere ad una rottura”, riferendosi al mondo della tecnologia dei materiali e nemmeno quel senso di sforzo, di opposizione introdotto dal pensiero motivazionale yankee. Resilienza, invece, è “resilire”, prefisso re- e verbo salire ‘saltare, fare balzi, zampillare’, dunque ritornare rapidamente, di colpo, rimbalzare.