Il primo incontro con la tua
compagna o compagno? Cosa ti ricordi?
Il più recente incontro con una
persona a te cara? Cosa ti ricordi?
Di solito, i tuoi ricordi si affacciano sotto forma di
“cose viste”, ti ricordi quel che vedesti: immagini, colori.
Eppure tu sei cinque sensi: vista, certo, ma anche udito,
tatto, olfatto, gusto.
Quali di questi sensi e in che proporzione è presente nei
tuoi ricordi?
Certo, siamo immersi in una
società di immagini, che privilegia il senso “vista”, ma, il resto di te?
Come
vivi, vivi autenticamente, se non sei presente in tutti i cinque sensi?
Certo, ognuno di noi, per
copione educativo, per esperienze fatte, privilegia alcuni sensi rispetto ad
altri, ma come vivi se sei privo, in parte o… in tutto (!!), di alcuni dei tuoi
sensi?
Domenica scorsa, “a spasso” per
Milano con Monica, mi chiede conto di un atteggiamento che le pare diverso.
E’ vero, è che sento distintamente l’aria calda e pesante
della città sulla pelle, sento l’odore del cemento che, intriso dell’afa, mi
buca le narici, mi arriva ovattato il suono metallico di una città che
lentamente riprende il suo tran tran.
Un miscuglio di sensazioni che spontaneamente e
semplicemente mi entrano dentro, mi formano e a cui rispondo con la mia personale
sensibilità.
Ridendo, le parlo del ricordo del nostro primo incontro ….
ravvicinato …
Ecco, con le immagini ancora nitide, nette, a distanza di
oltre vent’anni, mi arrivano sussulti e bisbigli del suo tono di voce, sì,
certo, le parole, ma con loro il tono della voce, la melodia delle vocali
costruita intorno a consonanti, l’odore della sua pelle, il gusto delle sue
labbra.
Ero ancora inconsapevole della strada che avrei preso,
della mia ricerca, anche se già vent’anni or sono qualcosa mi spingeva a vivere,
a tentare di vivere, tutto di me.
Ora sono molto più avanti,
molto più addentro di me, di quel e come sono: essere incarnato.
Per questo mi chiedo il senso
di tutte queste terapie logocentriche (1): il cliente parla, il
terapeuta ascolta e stimola con altre parole ...sì ma l’essere corpo tutto
dov’è? Dove sta? Quanto e come agisce, si muove, si mischia con l’ambiente?
Ci credo che queste terapie durino anni e i risultati siano
labili, incerti, contraddittori.
Già Il terapeuta non è lì con tutto stesso, gli
manca la presenza corporea, gli manca l’agire dei cinque sensi. Come potrà mai
entrare in contatto totale con un cliente che vede come solo verbo? Che non
viene contattato nei cinque sensi? Col quale si accontenta di condividere
generiche emozioni “parlate?
E che dire di quelle terapie
che si presentano “corporee” ma mostrano di corpo senza incarnarsi corpo?
(2)
Proprio in questa società che del corpo fa un oggetto, uno
strumento estraneo al sé, quanto di corpo ci sarebbe bisogno!! Di corpo che
odora, gusta, tocca!!
Nella teoria della Gestalt (3),
è fondamentale sentire la connessione con l’ambiente attorno a noi, come parte
attiva del tutto. Ma se lavori col cliente senza che questi incontri la sua
connessione interiore, come contatti l’ambiente? Dove pretendi di arrivare
senza la presenza agente dei sensi tutti?
Come fai a praticare Chi Kung o
Arti Marziali, a praticare esercizi di energia e consapevolezza, a scontrarti di
corpo, di fisicoemotivo, senza questa connessione? Senza i cinque sensi? Senza
così la possibilità di scoprire il sesto senso (4), il campo dell’intuizione?
Di più e oltre ogni percorso
terapeutico: Se ami, lavori, vivi senza la presenza dei cinque sensi…. Tu
sai, sai veramente, chi sei?
PS) Hai voglia di provare? Di
provare a ricordare un importante avvenimento, incontro, del tuo passato? Cosa
e come lo ricordi? Con quali sensi?
Ed ora, mentre mi stai leggendo, sei presente in tutti tuoi
sensi o ti devi sforzare di sentire cosa e come stai contattando sulla tua
pelle, che gusto abita la tua bocca?
Post illustrato con opere di Juarez Machado
1. In filosofia e nelle teorie della ricezione e della
letteratura con logocentrismo si intende la centralità del logos (“parola”)
come fondamento di un discorso e di un testo che vogliano considerarsi
significanti e/o sensati.
Eppure ogni significato non è affatto “fonico” e il suono,
in quanto elemento materiale, non appartiene alla lingua. Sempre di corpo in
azione si tratta. Ma a considerarlo così … pare si faccia troppa fatica, per
costoro!!
2. Sul mio blog, trovate riportate le mie deludenti esperienze
con Bioenergetica e Mindfulness, con alcune correnti di Chi Kung. Forse ho
incontrato, nonostante il nome altisonante e i pomposi certificati, docenti di
scarsa qualità. Beh, anni ed anni addietro, in una Scuola di formazione per
psicoterapeuti e counselor, mi imbattei in un docente che proponeva meditazioni
di Osho leggendo su un foglietto i passaggi essenziali e che faticava a reggere
uno sguardo negli occhi, in una docente che proponeva giochi di corpo
vergognandosi di mostrare il suo. Negli stage di Chi Kung e Tai Chi Chuan mi
sono imbattuto in un docente che si muoveva con la rigidità e la meccanica di
un karateka, poi con una docente tutta parole sull’Energia cosmica e il Chi,
che proponeva esercizi corporei ma lei non era in grado di stare in equilibrio
su una gamba o di coordinare integralmente i movimenti delle braccia e questo
non le interessava, lei era connessa con l’energia dell’Universo!! Sarà per
questo che ora centellino e seleziono accuratamente cosa e con chi imparare!!
3. “Contrapponendo l’Io, il Sé e l’Es: L’Io deliberato
possiede la stretta unità astratta di mirare ad una meta ed escludere le
distrazioni; la spontaneità (il Sé) possiede l’unità flessibile concreta della
crescita, dell’impegno e dell’accettazione delle distrazioni come possibile
attrazioni; e il rilassamento (l’Es) è la disintegrazione, unificato solo
dall’incombente senso del corpo.” (F. Perls)
Mentre l’Io è la funzione mentale di astrazione e volontà,
l’Es al suo opposto ha il corpo come ruolo centrale. Il Sé è il punto centrale,
equidistante ed integratore di questi due estremi. Infine la personalità in
quanto struttura del Sé è il sistema degli atteggiamenti assunti nei rapporti
interpersonali. (http://www.attualitainpsicologia.it/numeri-precedenti/13-attualit%C3%A0-in-psicologia-anno-2015,-numero-1-2/11-perls-e-il-s%C3%A9-nella-gestalt-di-sandro-papale.html)
4. “… di seguito il sesto senso (proprio – cezione) che ci
rende consapevoli del nostro stato interno, i recettori muscoloscheletrici, viscerali,
emotivi, che ci servono come “sorgente profonda di intuizione e plasmano il
nostro stato emotivo” (Psicoterapie della Gestalt: Come la sensibilità
percettiva modula il setting terapeutico di S. Rossi)