Per questo trovo una truffa ed una idiozia la “classe” dove il docente insegna tecniche, posizioni, movimenti e gli “allievi” tutti della classe eseguono imitando. Per non parlare delle lezioni on line!!
Perché l’allievo, il praticante, impari, occorre che questi
si avvicini dolcemente e consapevolmente alla propria condizione corporea,
fisicoemotiva. Questo si può raggiungere solo ed unicamente lavorando sulla sua
sensibilità interiore e Il primo passo sta nello stimolare la sua capacità di
percezione.
Solo così, mettendo le mani dentro di sé !!, sperimenterà
come muoversi, a partire da quale parte di sé corpo e come, da lì, trasmettere
le catene di movimento.
Il docente, solo inducendo un percorso attraverso le
personali sensazioni dell’allievo potrà coinvolgerlo in una pratica autentica,
efficace ed efficiente perché SUA.
E’
altrettanto vero che occorre che l’allievo sia disponibile a mettersi in gioco, senza pretendere “la pappa pronta”, senza aver paura, anzi, ben contento di scoprire di sé; che l’allievo sia almeno un poco “ribelle” dentro; che non abbia timore di cadere, timore dell’ignoto. Che non sia un conformista e cacasotto, insomma!!Chi si tira indietro, chi si rifugia nelle braccia
amorevoli di “mamma” docente che ti protegge, nelle pratiche di moda, nelle
certezze dei modelli e delle risposte pronte, preconfezionate, lo fa
generalmente perché quando si deve misurare con un approccio esperienziale alla propria corporeità,
un approccio privo di regole date in cui è la strada, il cammino, il fare
personale che offre le risposte altrettanto personali e non confezionate, si scopre,
e si spaventa, nel rimettere in discussione tutto del sé corpo, del sé
fisicoemotivo. In questo modo, non può più praticare appoggiandosi su regole e
concetti astratti e già dati, su modelli codificati di cui si fida perché
imposti dall’alto, ma ha da affidarsi alle personali fondamenta di ciò sente,
di ciò che prova. Se non hai le “palle”, questo metodo esperienziale,
coraggioso, non fa per te: meglio che ti addestri come un orso o una scimmietta
ammaestrata!!
Poi, come tutti sanno, forte
della mia contrarietà al “No pain no gain”, spazio al piacere: Il
piacere altro non è che ciò che soddisfa il tuo bisogno più urgente; la spinta,
lungo il sistema parasimpatico, all’eccellere stando bene, stando
meglio; muscolatura profonda e organi e viscere a cui affidarsi.
Ma che ci parlo a fare con costoro, se il livello è questo
e non vogliono uscirne?