lunedì 11 ottobre 2021

Musica Nuda

Sfilano davanti agli occhi e nel cuore, sfilano i concerti, nemmeno tanti, a cui ho partecipato.

Di molti, il ricordo è, almeno a tratti, ancora vivo.

Lo spazio che mi pareva immenso e laggiù, in fondo, i Beatles, ed era il 1965. L’eccitazione adolescenziale a ridosso del palco dove gli Who, tra urla e schiamazzi, fracassavano la chitarra. Lo scorrere dei cantanti, dei gruppi, ancora poco conosciuti: Vasso Ovale, Equipe 84, New Dada, i Corvi, Dino … ai concerti del Ciao Amici Club. Il piacere colto di Giorgio Gaber e la musica calda di Pino Daniele. L’occasione del servizio d’ordine per accostarmi alla musica torbida di Lou Reed. L’animalità eccitante di Skin, la chitarra dai suoni struggenti di Gary Moore.

Questa sera, Monica con me, tocca a Petra Magoni, al suo progetto “Musica Nuda”, insieme al contrabbassista Ferruccio Spinetti.

La voce è calda, a tratti potente, sensuale. Petra è voce, è musica: colto animale da palcoscenico.

Petra si muove abilmente, affascinante, cavalcando ogni genere, ogni autore: da Monteverdi a De André, da Dalla a Puccini, da Mozart ai Rolling Stones.

Il pubblico in sala è estasiato, a volte turbato da una sonorità dirompente, che ti prende e ti travolge.

Un concerto da ascoltare, da vedere e, come mio solito fare, accettare con il corpo tutto, passando dalla respirazione ventrale a quella toracica, dalla centratura corporea all’abbandono dilatato, dalla tridimensionalità di sé corpo a cercarne tracce nei suoni, nei vocalizzi disperati, lunghi e brevi, che Petra dona al pubblico.

Momento memorabile, intenso e bellissimo, nel foyer del Teatro Parenti.

 

 

 

 

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