“La
mia passione per il corpo in movimento si basa anche sull'analisi di relazione
che il corpo stesso intesse con il circostante. Ciascuno di noi si muove
all'interno di uno spazio che è il suo vissuto ma che contemporaneamente entra
in relazione con lo spazio/vissuto di un'altra persona. Nei movimenti reciproci
tutto questo si manifesta chiaramente. Chiamo questo spazio comune, spazio di
relazione”
(C.
Coldy)
by Xakriuth |
Viviamo anni di attenzione spasmodica al corpo. Un corpo,
però, inteso come oggetto, corpo alienato, corpo separato, in un’operazione
impossibile, dal “tutto” che è ogni individuo.
Eppure, che siano l’antico sapere taoista o gli studi di
neuroscienze o la psicologia, è alla portata di tutti comprendere che
Noi siamo corpo, impasto
fisicoemotivo complesso ed inseparabile; ovvero mai possiamo non essere
corpo, mai possiamo lasciarlo nell’armadio, come faremmo con una giacca: noi sempre, in ogni momento, viviamo corpo.
Ogni
gesto che compiamo, tanto più se ripetuto nel tempo, influenza il nostro stato
emotivo fino a modellare idee e valori del nostro vivere
quotidiano. Ah, ovviamente, vale anche il percorso inverso !
Partendo da ciò, possiamo, come faccio da anni, sostenere
che nella forma percettibile del corpo
si parafrasa sia il come si è che il come si agisce. Questo perché
l’insieme psicofisico connette le tre parti: vita psichica, vita vegetativa
inconscia e vita tonico - motoria, cosciente e riflessa. Ciò che le mette in
relazione è il moto, presente in ogni essere vivente, anche quando questi assuma
una posizione statica. Quest’ultima, infatti, non impedisce né respirazione,
battito cardiaco, ecc né i moti d’animo, la “imago – azione”.
Qui, voglio solo, come faccio spesso !, prendere le
distanze da pratiche corporee usuali, di “tendenza” oggi, come la preparazione
atletica, l’uso di macchinari per gonfiare e/o irrobustire i muscoli, che hanno
alle spalle una concezione semplicistica e meccanica del corpo umano, appoggiandosi
ad una concezione scientifica di stampo ottocentesco. Ovvero una concezione che nega la complessità,
quando, da anni, biologia, sociologia, management, matematica, fisica,
economia, filosofia, psichiatria e psicologia, solo per citare alcune branche
del sapere umano, stanno adottando i princìpi della complessità, a volte anche affrontando
cambiamenti di paradigma.
Cosa significa complessità, nel campo del movimento ?
by Loulou52 |
Significa inglobare, per ottenere una gestualità efficace
ed efficiente, con lo studio dei muscoli e delle articolazioni, con
l’introduzione del concetto di catene muscolari e miofasciali, la muscolatura profonda, quella deputata,
ma guarda un po’ !?, all’equilibrio.
Essa agisce grazie alle funzioni più antiche del nostro
cervello, quello che, forte di milioni di anni di vita, ha nel tempo costruito
una coordinazione superlativa, tale da condurre la muscolatura profonda ad
agire con una sinergia tale da farla sembra un unico muscolo.
La
muscolatura profonda, poi, è correlata al sistema viscerale, agli organi.
Questi ultimi sono in gran parte composti da tessuto connettivale, ovvero le
qualità di ogni organo in quanto a densità, idratazione, ecc. dipendono dagli
stessi principi del tessuto connettivo del resto del corpo.
E’ così che un buon lavoro sulla muscolatura profonda
permette all’individuo di essere corpo il più naturalmente e semplicemente
possibile. Sì, naturalmente e semplicemente: ho scritto di complesso non di
complicato così come “complesso” prende le distanze dal “semplicistico”, dal
riduttivo, dalla sommatoria di elementi, che, in linea retta, A poi B poi C…,
porterebbero all’obiettivo. E come no ?!?!?
Avete presente, in fisica, il fatto sconcertante che,
come in un frattale, ad ogni nuovo livello studiato i fisici incontrano realtà
sempre nuove ? Le particelle precedentemente considerate “elementari”, una
volta che si scenda di scala, mostrano tutta la loro complessità; come osserva l’astrofisico
Laurent Nottale, non è mai stato scoperto un livello in cui gli oggetti fisici
diventino davvero semplici.
Oppure in sociologia, l’”ideologia delle reti”: Tutti i
modelli dei sistemi sociali sono stati ridisegnati sotto forma di reti, reti
formali, reti informali, reti di servizi, reti di sostegno, ecc. e sotto forma
di multidimensionalità.
Tralascio qui i campi che mi
sono propri: Educazione / formazione, psiche e … Arti Marziali.
Dunque, per tornare a noi, muoversi contando consapevolmente sulla muscolatura profonda,
permette uno sviluppo integrato dell’individuo, ovvero carattere e …
personalità.
Si tratta di prestare attenzione, di essere consapevole di quella
parte del corpo, di quella porzione di gesto; poi di lasciarsi andare, di mostrarsi vulnerabile, di accettare i
segnali, il fisicoemotivo che ti sta parlando; infine… di permetterti di sprofondare nel piacere di respirare,
agire, in una parola, il piacere di essere vivo.
Scopriamo così che il corpo (ovvero io-corpo) non è come generalmente lo si intende ed allora? Nel
momento in cui è possibile percepire in modo
accurato la diversa organizzazione interna che il corpo prende in relazione
alle diverse situazioni, quello con cui ci ritroviamo non è solo un corpo
diverso, ma anche un raffinato mezzo di indagine e di penetrazione della realtà
e della cultura. Un corpo matrice di
segni.
“Corpo-Mente-Spazio-Cultura sono infatti in continua relazione e la
possibilità di sentire e capire un polo (il corpo) ci permette di capire tutti
gli altri.” (J. Tolja)
by Deadstarlight |
Certamente, ognuno faccia, “si alleni” come crede. Un
ragazzo a cui preme il successo sportivo, vuoi per le caratteristiche date
dall’età che non l’aiutano a stare nel “lento”, nell’ascolto, vuoi per i tempi
assai ristretti che richiede il raggiungere una performance agonistica di
livello, si getterà su preparazione atletica e pesi: alte prestazioni ottenute
in un lasso breve di tempo. Un individuo che consideri il corpo alla stregua di
un vestito, si getterà in palestra a farsi addominali a “tartaruga” e bicipiti
gonfi. Tempo addietro, un ex allievo mi disse che praticare pesi costantemente
avrebbe aiutato ad invecchiare meglio, a muoversi meglio pur nell’avanzare
dell’età … potenza del marketing o pura imbecillità ?
Io, di par mio, che so di essere un tutt’uno fisicomoetivo, scelgo altro.
Guardo muoversi Anna
Halprin, over novanta, Ruthy Alon, over ottanta, Emilie Conrad, over
settanta, e so che in quella direzione voglio andare, in quella direzione
voglio accompagnare i miei allievi.
In questa direzione:
“Perché
tutti i miei colleghi sprecano le pause pranzo correndo ( più che in ufficio )
per fare 35minuti di zumba o pilates, quando potrebbero viaggiare in Sud
America, stando seduti comodamente sul cesso dell’ufficio ……?” (A. Ambrogio)