A volte il mondo, l’inciampare delle cose e dei miei
piedi, paiono schiacciare anche me.
Allora lascio uscire il bimbo che ho dentro e, accanto a
lui, quel “passeggero oscuro” che non mi abbandona mai.
Insieme, un poco fratelli e un poco coltelli, sanno
mostrarmi la via nuova da intraprendere. Senza bisogno di ripari, di erigere
fortezze e nemmeno senza bisogno di lanciarmi, scoperto, contro avversari
corazzati e invincibili.
Con quest’animo quieto, alle prese con una svolta
radicale, sono seduto al tavolo per la nostra
“Cena
sociale 2019”
![](https://1.bp.blogspot.com/-ssiXY6s_63U/XRZNVY84p1I/AAAAAAAAEEo/GBK0z9wsOAoKinuA1UNVw7q9NL47rIzvwCLcBGAs/s320/gruppo%2Bla%2Btavolo.jpg)
Questa volta siamo in un ampio locale, il Gecko 23,
situato tra lo sfarzo modaiolo ed artistico della Fondazione Prada e l’anonimo
consolato cinese a gustarci l’Happy Hour, l’appuntamento milanese che ormai è
diventato abitudine tra le nuove e meno nuove (!!) generazioni.
Le chiacchiere convergono rapidamente sulla svolta, di
sostanza e formale, che ci attende nella prossima stagione.
Peccato che la prima riga, la prima frase, con cui ho
aperto la mail indirizzata agli allievi: “La
Scuola, intesa come luogo di “Formazione” condivisa e compartecipata dentro e
fuori dai corsi è, lentamente, venuta a mancare” non abbia colpito, non
abbia aperto il giusto indirizzo delle riflessioni.
Che l’avrò mai messa a fare al posto d’onore?
![](https://1.bp.blogspot.com/-TAAS0c7pFKI/XRZNIdg36WI/AAAAAAAAEEc/mUpytI9HNCohcKRIf2JjxjV7nm_FUAqYACLcBGAs/s200/dolci.jpg)
![](https://1.bp.blogspot.com/-hG6yBh36QX8/XRZNDH6w8WI/AAAAAAAAEEY/TMJpw5p_kBAI8zTKPN05Wwbu9MmRCED-wCLcBGAs/s200/20190627_195218.jpg)
Poi, piano piano, con gli anni, gli avventori, i soci, si
diradano, nessuno o quasi dà più “una mano”: Gli impegni di famiglia, la gita
al mare, le ore di straordinario al lavoro, il viaggio, gli amici… vieni ancora
a mangiare: ti siedi, gusti cibo e bere, e te ne vai pagando il modesto conto,
quando ti ricordi, altrimenti pure tocca ricordartelo, rincorrerti.
![](https://1.bp.blogspot.com/-rwzw3Jd1rZ4/XRZNMcYZBqI/AAAAAAAAEEg/0O70m1FaRXwDo9DjaiqY-sILLaEkiR9JgCLcBGAs/s200/ermes%2Be%2Bmamma.jpg)
Nessuna recriminazione, nessun rimpianto.
Ognuno libero di spendere i suoi soldi come vuole, di
dare le priorità a quel che più gli pare.
Io so, a malincuore certo, che ho da accettare che le cooperative, quelle
autentiche, di una volta, non ci siano più e lascino il passo a trattorie e
ristoranti e cooperative che di mutualistico: “l’obiettivo di crescere insieme,
aiutandosi a vicenda per ottenere qualcosa che altrimenti non potrebbero
raggiungere da soli; condizioni di lavoro migliori, prezzi migliori per i
servizi, costo minore per l’acquisto di attrezzature e materiale. Nella
cooperativa la persona è sempre al centro e nella cooperativa sociale i soci
sono anche strumento di sviluppo della comunità” non hanno alcunché.
![](https://1.bp.blogspot.com/-IHnNhZK755Q/XRZNbN0voXI/AAAAAAAAEEw/5Y1xDDDrd1YG0ApmW4tDNOzkaE0bYbaugCLcBGAs/s200/vale%2Bfranci.jpg)
La “Scuola”, di fatto, ha perso la sua piccola guerra
contro le leggi del capitalismo e del “consumo senza uso”, dell’alienazione e
della meccanizzazione che distorce sensazioni e sentimenti. Però ha resistito
in prima linea per diversi decenni, ha contribuito a forgiare cuori e corpi che
qualcosa, di sicuro, hanno trattenuto e condiviso nel loro vivere quotidiano
anche quando ormai lontani dalla pratica.
La “Scuola” non c’è più, restano uomini e donne che, se
lo vorranno, ancora troveranno me e un luogo sicuro e protetto per crescere e
lottare.