Mi muovo lentamente nella
camera vuota: Mio figlio Lupo starà cinque mesi in Norvegia, progetto Erasmus,
alle prese con gli studi universitari, certo, e con nuove e diverse condizioni
di vita tra meno 13 gradi, poche, pochissime ore giornaliere di luce, neve
perenne e molta ottima organizzazione di supporto ad offrire pratiche sportive,
gite, momenti conviviali e… sportello psicologo necessario a chi vive privato della
luce del sole, anzi, della luce proprio.
Mi muovo lentamente nella camera vuota, ora Dojo per
la mia personale formazione marziale e di movimento in genere.
Quante volte, tra cemento, asservimento agli strumenti
tecnologici e ritmi di vita chapliniani in stile “Tempi Moderni”, ci
dimentichiamo che la salute, quella profonda, è indissolubilmente influenzata
tanto dall’ambiente in cui viviamo quanto dal rapporto, oggi perduto, con la
Natura!! (1)
Il primo,
nella società post moderna, spinge, chi più chi meno, a consumare una vita in
cui il tempo non è mai abbastanza per fare tutto ciò che dobbiamo e vogliamo
(ci fanno volere?) e in cui tutto appare in ritardo rispetto alle attese, alle
scadenze.
La seconda,
ci ricorda (per chi si ricorda!!) che il ciclo naturale, luce e buio, stagioni,
quanto è “macro” tanto è “micro”, ovvero presente, in qualche angolo ormai
remoto, ma pur sempre presente, in ognuno di noi.
Un ciclo naturale che comprende il recupero, quella fase
del “non fare” in cui ripristinare le energie (prima che siano esaurite del
tutto) (2). Non a caso i taoisti, e gli autentici artisti marziali,
parlano (e praticano) di Wu Wei, che potremmo tradurre con “Non
tirare troppo la corda”, “Agisci senza sforzarti”. (3)
Nella nostra pratica Spirito Ribelle, ogni azione,
ogni “fare” è preceduto, è sostenuto, da un “non fare”, da un cedere: Il
movimento Nami, l’onda shock, che è l’asse portante dell’agire,
comprende il cedere delle ginocchia per permettere alla catena cinetica di
esplodere.
Più in generale, mi permetto di invitare, non solo chi mi
accompagna nella pratica marziale, ma anche chi mi e ci segue dall’esterno, da
osservatore, a praticare l’arte della pausa. Rallentare fino alla pausa
abbracciando i ritmi delle stagioni, lasciando andare la frenesia dei pensieri
che si accavallano per incontrare la noia, il vuoto e la lentezza dei pensieri
“non pensati”, quelli inutili, fino a scegliere i momenti di pausa non
negoziabili, quelli solo nostri che ci arricchiscono proprio perché tali.
Già nel mio “Pensiero di Gennaio”
(https://tiziano-cinquepassineldestino.blogspot.com/2025/01/il-mio-pensiero-di-gennaio-2025.html),
citando righe del poeta Franco Arminio: “Oggi essere rivoluzionari significa
togliere più che aggiungere, rallentare più che accelerare, significa dare
valore al silenzio, alla luce, alla fragilità, alla dolcezza”, aprivo la
strada ad una pratica di vita che sappia rallentare, sappia abitare il tempo
del recupero.
L’antico sapere taoista come le neuroscienze (vedi L.
Maffei, già direttore dell’Istituto di Neuroscienze del CNR e del Laboratorio
di Neurobiologia alla Scuola Normale Superiore di Pisa, nel suo “Elogio della
lentezza) ci invitano a questo, pena una vita di stress ed insoddisfazione
continua, di salute cagionevole.
E’ questa una società della fretta, dell’impegno continuo,
addirittura del “No limit” pur di raggiungere un qualsivoglia obiettivo, di
superare il concorrente al nostro stesso obiettivo; ma il nostro sé corpo resta
in gran parte corpo antico, che viaggia per correnti e ritmi riecheggianti
Madre Natura. Non perdiamo questo contatto, o almeno quel che resta di questo
contatto.
Così, mentre le ombre di questo
pomeriggio invernale scivolano lente dentro la camera, mi avvio a chiudere
l’ora di formazione ascoltando il cuore che batte e il respiro profondo,
sincerandomi che mai abbia investito questo duo con assalti spropositati e
sforzi tali da romperne l’equilibrio.
Pulizia degli organi interni, secondo l’insegnamento dello Healing
Tao, respirazione in “stato stabile” (4) secondo la pratica Laban
Movement Analysis, sorriso nel volto e nel cuore. Sì, ho praticato
bene, sudorazione appena accennata, consapevolezza e propriocezione sempre
presenti, ho attinto alle mie fonti energetiche per pulirle, perché si
ricarichino in vista dei prossimi impegni. Senza fretta, senza strafare,
lontano dal “No pain no gain” che lascio ai sudditi della performance, a chi
non solo ha perso ogni equilibrio interno ma pure se ne vanta. Oggi la vita mi
ha donato un’altra splendida occasione di equilibrio, di abitare il Tao.
“Le
società neoliberali condannano le persone a una competizione continua, in cui
tutto ciò che fanno e dicono viene valutato e confrontato in base al suo valore
di mercato”
(S.
Kurt ‘Odio. Il potere della resistenza’)
Io no, noi Spirito Ribelle, no: E’ che sono e
siamo autentici artisti marziali!!
1. “E’ in salute
chi conosce il modo per preservarsi in buona salute, segue le leggi del mondo
naturale, esercita una corretta attività fisica, vive in maniera regolare,
evita gli eccessi, ha il corpo in armonia con lo spirito; solo così egli
riuscirà a vivere fino a cento anni” (cit. tratta dal Suwen. 220 a.c.)
2. “Concediti
una pausa, respira l’istante, parla con i tuoi sogni, guarisci ciò che hai e
allontanati da dove non fiorisci. Ti meriti una seconda possibilità e hai tutto
il diritto di dartela” (F. Caramagna)
3. “Ci sono
quattro tipologie di relazioni che legano le cinque classi di comportamenti
naturali. I primi due legami energetici “generazione” (Sheng) e “controllo”
(Ke). Si tratta di comportamenti fisiologici, nel senso che queste dinamiche
vanno nella direzione di mantenere l’equilibrio ecologico e fisiologico nella
Natura e nel corpo umano.
Le restanti due dinamiche sono chiamate “sfruttamento”
(Cheng) ed “opposizione (Wu), sono definite patologiche poiché si tratta di
alterazioni che insorgono in seguito alla rottura dell’equilibrio, anormali nel
mondo naturale e dannose per il corpo umano” (E. Sassi ‘L’impronta
dell’elefante’)
4. “Lavoro
senza emozioni / Stato stabile: Peso forte o leggero con spazio diretto o
indiretto. Nient’altro. Dunque ogni gesto non ha accelerazioni e rallentamenti,
non ha ‘tempo’ “. (Estratto dei miei appunti presi durante le lezioni del
Lunedì di Laban Movement Analysis). Il che è autentico modo di essere in
“meditazione”, senza fantasie New Age o para – esotiche.