lunedì 9 gennaio 2012

Pina

Il 2012 non inizia bene:

Tre giorni bloccato, tra letto e sedia, dalla totale e dolorosa contrattura dei dorsali (probabile esito nefasto di una formazione marziale che non ha lasciato il dovuto spazio alle pause, quanto severo ammonimento a “mollare” le mie tendenze protettive verso chi mi sta accanto), poi un violento raffreddore “tappa naso”, il tutto condito da serate di tensione nel reiterato tentativo di accompagnare Lupo lungo la strada dell’autonomia “notturna” ovvero addormentasi, previa breve compagnia, da solo nella sua cameretta e … restarci !!

Insomma, meglio pensare ad alcuni bei momenti nel tramontare del 2011.
Tra questi, la visione dello splendido film dedicato a Pina Bausch.

Single per alcuni giorni (Monica e Lupo sono in montagna) chiedo chi altri voglia accompagnarmi. Si fanno avanti Francesca, un passato da danzatrice classica che il film lo ha già visto ma lo rivede volentieri,  Giovanni, incuriosito dai commenti entusiastici di Francesca e, forse,  anche dalle mie frequenti dissertazioni, in pedana e fuori, sul rapporto fecondo  tra movimento, danza e Arti Marziali.
La pellicola, regia di Wim Wenders, è uno splendido omaggio alla figura di Pina Bausch, danzatrice e coreografa tedesca.
Di lei, riporto le motivazioni con le quali le fu dato, nel 2007, il Leone d'Oro alla Carriera: "Pina Bausch è un'artista che ha segnato una nuova via originale all'espressione scenica del corpo danzante e parlante, influenzando non soltanto la danza contemporanea, ma anche le arti ad essa contigue, mutandone gli orizzonti. La Bausch è una coreografa che ha innovato il teatro, rendendolo più che mai fisico e musicandone la drammaturgia: una regista che ha firmato montaggi sapienti di passi, suoni e testi per raccontare con la danza storie di persone, di individui, di vite, raggiungendo un pubblico tanto numeroso e vario, come la danza non aveva mai incontrato prima".
Vedere lei, vedere, seppur filtrati dal “grande schermo”, spezzoni dei suoi spettacoli mi ha fortemente emozionato.
Così scriveva Mc Neill Dixon: “La danza è una lingua nativa, un dialetto dell’anima”. Il film porta in primo piano i diversi stati d’animo del danzatore, le sue lacerazioni nelle relazioni e nel vivere quotidiano. E fa che , insieme, spettatore e danzatore, come per magia, si ri – conoscano nell’arte del vivere, tra gioie e sofferenze.
“E’ piacevole sognare il passato, ma essere all’altezza del presente lo è di più. La danza libera ha molto da imparare dal passato, ma non é disposta a perpetrarlo. Il suo vero compito è di interpretare il presente e presagire il futuro”. (E. Selden).
Questo film grazia alla mano leggera, sensibile e rispettosa del regista, mi ha permesso di incantarmi, emozionarmi e riflettere. Riflettere su io chi sono, io cosa faccio e come lo faccio, io come influisco sull’ambiente, io come vivo rifuggendo dal sonno degli ebeti e degli inetti.
Io, attraverso il praticare Arti Marziali; il percorso di autoconoscenza che mi offrono i conflitti fisico emotivi; la consapevolezza dei limiti, dei confini quanto la sfida per superarli; il relazionarmi conflittuale con l’altro che è specchio di me.

Esco dal cinema, emozionato e confuso. Non me la sento di proseguire la serata con Francesca e Giovanni: ho bisogno di stare solo, di ascoltarmi, di danzare nel cuore e nel ventre.
Piazza Duomo è semibuia, i capannelli di persone si sono fatti più radi. Sul ciglio del marciapiede, un sassofono mi accoglie lamentoso e caldo. Lascio pochi spiccioli nella custodia e mi infilo nella metropolitana.
A casa, mi commuovo ancora e ancora. Solo. Un cenno della mano a sfiorare “Lama Danzante”, il mio prezioso katana che troneggia in camera. Poi, a cuore aperto, mi inabisso nella mia Ombra e nei miei piccoli e grandi dolori.

Se esiste qualcosa che qualcuno  conosce, è impossibile dire che quella cosa non esiste: chi afferma questo lo fa solo perché è ignorante in materia”. (Takuan Soto)


2 commenti:

  1. RISPOSTA DI fRANCESCA:

    "Ciao Tiziano, sono stata molto contenta di rivedere per la seconda volta il film di Pina con te e con Giovanni, uno perche sapevo che anche tu alla visione del film ti saresti emozionato tantissimo rimanendo senza parole com'è successo a me e per Gio so che vederlo gli faceva bene!! che dire la danza è una forma d arte meravigliosa e solo chi la pratica o chi l ha praticata come me puo capire, ti da delle emozioni fortissime che le parole non riescono ad esprimere. la danza ti fa guardare dentro, ti mette in discussione, ti porta allo stremo delle emozioni. La danza è gioia, sofferenza, dolore, amore è il ventre di una mamma che porta in grembo il suo bambino, è l urlo, è un amore viscerale bisogna solo abbandonarsi alle emozioni senza averne paura, prendere dal nostro passato per costruire con consapevolezza il presente. Quello che mi ha colpito di piu che lei riusciva a tirar fuori dai suoi ballerini il loro lato debole oscuro per prenderne forza, il non aver paura di guardarsi dentro lavorare allo stremo delle proprie forze, essere esigenti con se stessi ,scavarsi dentro porsi domande e cercar di trovare una risposta con il corpo. per un attimo ho chiuso gli occhi e mi sentivo leggera e fragile come una farfalla ma allo stesso tempo forte ed elegante come un albero di ciliegio! per me la danza è questo, forza e fragilita come il percorso che sto facendo con il mio maestro Valerio e quando sono a milano con Tiziano
    grazie Franci".

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  2. che occasione mi sarei perso!! il vedere corpi esplodere nelle loro emozioni, fluidi e al tempo stesso forti, turgidi direi, come se volessero varcare in alcuni momenti i limiti della materia e uscire dal corpo.
    Sì le emozioni nel sentire Francesca appena uscita dal cinema del suo paese misto a ciò che ribatte spesso Tiziano sull'incontro tra Danza e Arti Marziali (es. ogni divinità guerriera è anche danzante) mi hanno fatto cogliere quell'invito come una manna al cielo. E quanto ho fatto bene e quanto bene fà al mio praticare il mescolare la robusta dolcezza del danzare al confliggere. nel seminario di Tai Chi dove vi erano le musiche del film ( e mi chiedevo come mai avessi immagini del film nel mio immaginario del momento,poi mi hanno suggerito quali fossero le musiche ) il mio danzare era molto più fluido, non frenetico e scattoso ma sentivo scorrere un fiume in me, armonioso, anche nel mio esplodere colpi.

    Oss!!

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