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Figura 1 |
Ma se Tizio ti si presentsse, in palestra o in Dojo non
importa, con entrambi i piedi in eversione o con una enorme iperlordosi lombare
o con le scapole non allineate, con che coraggio lo accetti al corso di Judo o
Krav Maga, a Zumba o a Fitcross? Lo alleni ad arrampicare o a sciare o a
giocare a calcio ? O forse tu stesso sei un insegnante, un Maestro, un
allenatore, che di struttura e portamento, di funzione e forma, di fisiologia,
non sai nulla!!
Non sarà certo tirare pugni o saltare la corda, eseguire
crunch o la presa di spigolo sugli sci, tirare un calcio di punizione o
sollevare un bilanciere, che porteranno Tizio ad una integrazione posturale
soddisfacente, caso mai indurranno un peggioramento, un ulteriore disordine in
un corpo già martoriato.
E le stesse prestazioni sportive, generalmente, saranno
sempre limitate da una base deficitaria.
Se proprio non vuoi perdere il cliente, il “pollo da
spennare”, almeno conducilo lungo un tragitto di esercizi che, mascherati da
fondamentali di Kudo o fondamentali del calcio, da esercizi di Karate o di presciistica,
in realtà lavorino sul corpo e sull’allineamento corporeo.
Ma questo, a ben vedere come stanno in piedi, come
camminano, come agiscono nello spazio i vari palestrati o judoka o calciatori o
joggers, temo non accada mai.
Sarà anche per questa farsa che arricchisce i soliti e
ignoranti “mercanti del tempio” danneggiando le loro inconsapevoli vittime, che
ho preso a cuore la pratica di Chi Kung
/ Kiko e Tai Chi Chuan.
Oddio, anche qui, ignoranza e voluta perfidia non
mancano, anzi: regnano sovrani.
Basta guardare la traballante struttura e il disarmonico
portamento dei Maestri vari e dei loro allievi. E anche quando il Maestro, di
suo, la natura ha dotato di un buon allineamento, questi non si cura minimante
(e probabilmente nemmeno li conosce) degli squilibri e delle deficienze degli
allievi.
Invece,
una
reale buona pratica Chi
Kung / Kiko e Tai Chi Chuan
già di per sé si occupa del corretto allineamento e
funzionamento corporeo, ha nel suo stesso bagaglio di sapere quegli esercizi
volti a far sì che forma e funzione interagiscano al meglio:
mentre
pratichi ti modifichi corpo, ti migliori e migliori la tua pratica Tai Chi
Chuan.
Ovviamente, essendo ognuno di noi un essere
fisicoemotivo, mi pare lampante (
ancorché scansato, più che negato, dai più) che la personalità fisica non sia
estranea dalla psicologia dell’individuo, quanto “parte di un’entità psicofisica
interna covariante” (I. Rolf). Come scrivo da decenni, modificandosi
corpo, ci si modifica individuo pensante !!
Anche la medicina allopatica ha scoperto quel che già
sapevano i taoisti: dal punto di vista fisiologico, nervi e ghiandole del corpo
fisico sono il fondamento degli stati emotivi, ovvero le emos-azioni sono
indissolubilmente legate a come noi siamo corpo: “Nella forma visibile del corpo si traduce sia il modo di essere che il
modo di agire, poiché l’unità psicofisica collega le tre componenti: vita
psichica, vita vegetativa inconscia e vita tonico – motoria, sia cosciente che
riflessa.” (S. Guerra Lisi e G. Stefani)
Inoltre, rispetto alle pratiche ginniche e sportive, accanto
ad una ben più rilevante attenzione dedicata agli aspetti anatomici e
biomeccanici della pratica, nel Chi Kung / Kiko e nel Tai Chi Chuan i sistemi coinvolti non sono esattamente gli
stessi che vengono coinvolti nell’esercizio fisico e sportivo come generalmente
inteso.
Per esempio, le nozioni di sovraccarico funzionale (l’affaticamento
da ripetizione frequente e perdurante di gesti tecnici specifici di un’attività)
e di soglia aerobica (quel punto di demarcazione fra esercizio moderato ed intenso
oltre il quale la produzione di anidride carbonica, la ventilazione –gli atti
respiratori al minuto- ed il livello di acido lattico prodotto crescono
rapidamente) non entrano nel linguaggio, nella pratica Tai Chi Chuan: Questa,
infatti, tende a rallentare il metabolismo energetico piuttosto che
sollecitarlo !!
Nonostante questo apparente paradosso, ormai numerose
ricerche mediche di tutto il mondo hanno dimostrato che la pratica Tai Chi
Chuan
Influisce
notevolmente sull’allineamento posturale
e
sulle prestazioni fisiche del praticante
oltreché intervenire positivamente in diverse situazioni
di non salute fino addirittura alle patologie, per esempio:
- Miglioramento della stabilità posturale, delle percezioni
sensoriali-propriocettive, dell’andatura, aumento della sicurezza e la
conseguente uscita dalla “sindrome post caduta” o paura della caduta. (Ospedale
Sacco di Milano, studio condotto sotto la supervisione di Silvano Busin,
direttore dell’Unità Operativa di Riabilitazione Specialistica assieme all’équipe
dei medici e fisioterapisti)
- Riduzione di depressione e diabete mellito. (University
of Queensland di Brisbane St Lucia, in Australia)
- Aumento della densità ossea (Indagine, pubblicata
sull’American Journal of Health Promotion, che ha raccolto tutti gli studi
condotti dal 1993 al 2007)
“Da cosa dipendono
queste differenze?”, si chiede Francesco Vignotto, insegante di Yoga. Ed
aggiunge “È possibile, nel caso degli
asana, parlare di energia esclusivamente come biochimica (ATP) o dovremmo
ricorrere al concetto di energia come… prana? Ammettendo quest’ultima ipotesi,
come evitare la vaghezza olistica e l’autosuggestione da un lato, e le alzate
di spalle degli scettici dall’altro?”
Perché praticando Chi Kung / Kiko e Tai Chi Chuan si impara a servirsi sempre meno della forza
fisica superficiale e sempre più di qualcos’altro?
Non è che questo “qualcos’altro” sia la fonte stessa che,
attraverso diversi passaggi, influenzerà poi la forza fisica superficiale
dandole il posto che le spetta?
Da
anni scrivo e pratico
di
muscolatura profonda, di lavoro articolare, di tessuto connettivo,
di
disposizione interiore diretta ai fattori del movimento quali peso, spazio,
tempo e flusso.
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Figura 2 |
Rudolf Laban (danzatore, coreografo e uno dei più
innovativi studiosi del movimento) scriveva che una spiegazione puramente
meccanica del movimento non era sufficiente e aggiungeva che ogni individuo potrebbe
scegliere il proprio atteggiamento verso i fattori di movimento ma,
sovente, non è in grado di farlo
consciamente, volontariamente.
Praticare Chi Kung / Kiko e Tai Chi Chuan, praticarli
bene, lavorando sul bilanciamento del corpo che inizia dai piedi, lungo un
allineamento posturale che implichi che i tre pesi principali (cranio, torace e
bacino) si organizzino lungo una linea retta verticale; liberare i riflessi,
ovvero i semplici schemi di movimento collegati alla forza di gravità,
all’equilibrio e all’aggressione dello spazio; assecondare le forze accidentali
di peso, spazio e tempo, ovvero il flusso del movimento avendone una precisa
sensibilità corporea; ecco le basi di Chi Kung / Kiko e Tai Chi Chuan, ecco le
basi per una
salute,
efficacia ed efficienza davvero complete.
Questo, mentre i “mercanti del tempio” vendono pratiche
ginniche, sportive o marziali ai “polli da spennare” infischiandosene
bellamente di chi hanno davanti, individuo fisicoemotivo, delle sue ansie e
delle sue paure, della sua strafottenza e della sua superbia, del suo stare in
piedi pencolante, del suo respirare asfittico, della sua rigidità intercostale,
dei suoi ileopsoas sacrificati per potenziare e sfoggiare muscoli addominali
ipertrofici, delle sue curvature spinali disarmoniche.
Figura 1 - Gambe da ciclista: Nel tentativo di rafforzare
le cosce, l’atleta ha ipersviluppato gli abduttori, in particolare il tensore
della fascia lata, accorciandolo. Il tratto, che attraversa l’articolazione del
ginocchio e dell’anca, riducendosi costringe le superfici ossee dell’articolazione
ad avvicinarsi, schiacciando gli elementi cartilaginei ( menischi mediale e
laterale). Un eventuale ulteriore
accorciamento comporta anche uno spostamento rotatorio con probabile tensione
agli adduttori e ai rotatori, compromettendo
l’equilibrio pelvico. “Se il
movimento della rotula è alterato viene generata una zona di compressione
maggiore, lo squilibrio biomeccanico con il tempo causa infiammazione, dolore,
usura della cartilagine” (in Bikeitalia.it)
Figura 2 - Schiena da ginnasta: La profonda incassatura
dimostra l’incapacità dei flessori ventrali e degli estensori dorsali di
lavorare in sinergia, non tenendo separati i tessuti lassi esterni: dolori
vertebrali e lombalgie acute in arrivo!! “Le
praticanti di questa disciplina presentano una maggiore incidenza di disturbi
muscolo-scheletrici a carico del rachide rispetto alla restante popolazione di
uguale sesso ed età” (Andrea Fusco e Giulia Angelino in “Sport &
Medicina” a.2015). “Dall’osservazione
posturale risulta evidente un’iperlordosi lombare ed una meccanica respiratoria
alterata, tanto che quando Vanessa (ex praticante di ginnastica artistica)
inspira, la curva lombare si accentua” (Dolore Lombare: LA GINNASTICA
ARTISTICA E…”IL SEDERE IN FUORI” in Posturalmed)
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Figura 3 |
Figure 3 / 3 A -L’appoggio del piede: Il bilanciamento del
corpo si avvia dai piedi quindi, soprattutto in individui con un allineamento
deficitario, è dai piedi che va iniziato il trattamento: il peso distribuito
principalmente tra arco traverso e arco mediale, in quanto l’arco laterale non
è deputo a sopportare il peso ma a
sollevare e bilanciare. Ditelo all’ignaro jogger qui impegnato ai giardini Candia. Ah, ma lui ha scarpe
apposite la cui suola sostiene l’arco laterale. Come a dire che, avendo la
ruota delle bici con un foro, uno né la rattoppa né la cambia ma, ogni volta
che si sgonfia, scende di sella, la
rigonfia e riparte in attesa della prossima inevitabile sosta e di quelle
successive; come a dire che, avendo un buco nella fodera delle tasche della
giacca, uno mica la rattoppa o cambia la fodera, piuttosto ci infila la mano a
sostenere gli oggetti infilati perché non fuoriescano. Peccato che bici e
giacca uno li possa smettere e riprendere quando vuole, il corpo, i piedi,
no!!!!!!!!!!!
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Figura 3 A |