“Non lasciarti illudere dalla parola tao. Sappi che non è altro che ciò che fai giorno e notte”
(Shido Bunan)
Leggo, in “Il counseling per gli adolescenti” di Geldard K. & D., i seguenti compiti evolutivi che un adolescente deve padroneggiare per svilupparsi in modo adattivo; flessibile, “ju”, diremmo noi dell’ambiente marziale.
l’accettazione del proprio corpo e del
proprio ruolo sessuale;
la creazione di nuove relazioni con coetanei
di entrambi i sessi;
il conseguimento dell’indipendenza affettiva
dai genitori;
la scelta di un’occupazione e la preparazione
in vista del suo svolgimento;
lo sviluppo delle abilità intellettive e dei
concetti necessari per la competenza civile;
il conseguimento dell’indipendenza economica;
l’acquisizione di modelli di comportamento
responsabile;
la preparazione al matrimonio nella vita
familiare;
la costruzione di valori in armonia con il
proprio ambiente.
Fatto salvo che i sopracitati risalgono al 1951, ad opera di R.J. Havighurst, dunque vanno reinterpretati alla luce di un mezzo secolo che ha imposto trasformazioni imponenti, ripensando al “maschile adulto” odierno, mi vengono alcune considerazioni.
Certo, l’umano tentativo di migliorarsi, abbellirsi anche esteticamente. Ma … tatuaggi, piercing, muscoli ipertrofici e fisici “palestrati”, scelte di allenamento in funzione di un corpo muscoloso da esibire, creme antirughe e sopracciglia rifinite, petti depilati e lampade abbronzanti. Tutto questo che qualità e misura ha per te, maschio adulto che mi stai leggendo ? Ovvero, qual è il tuo confine tra l’umano sforzarsi di piacersi e piacere e la nevrosi, l’ossessione per pratiche senza le quali ti sentiresti inadeguato, escluso dal gruppo, un … “nerd” insomma ?
Una stimolante e variegata corrente di relazioni ed amicizie, dove quelle vecchie, consolidate, si affianca a quelle nuove, a quelle frutto dei nuovi incontri, o sempre i soliti amici ? Quanto ti esponi, ed esponi la tua donna ed i tuoi figli, al relazionarsi, all’incontrarsi aprendo casa tua ?
Una casa (1) aperta all’incontrarsi o il solito tran tran ?
OK, alla mamma vuoi sempre bene, e ci mancherebbe. Ma la tua donna è tale o è un’altra “tua mamma” ? Oppure, altra faccia altrettanto pericolosa, è la tua donna solo perché non scalzi il ruolo della tua mamma ? Insomma, una scelta tra due adulti o tra un bimbo ed un’aspirante mamma ?
La figura maschile, paterna, che rappresenti con tuo figlio è proprio la tua o stai interpretando il “copione” (2) che fu di tuo padre ? O da questo copione fuggi, semplicemente rinunciando ad essere padre ? (3)
Va bene che il lavoro non sia tutto ( vedi il mio “Lavorare rende liberi” su questo stesso blog ) ma … la tua occupazione lavorativa ti permette l’indipendenza economica come ti dona delle soddisfazioni personali ? Ancora la mamma, o una figura femminile, a pagarti le bollette di luce e gas, a pagarti il mutuo per la casa, a darti i soldi per quel tuo desiderio, per quel tuo regalo o ti occupi tu di te, da maschio adulto ?
Hai presente un guerriero, che cacciava per sfamare la famiglia, andava per boschi a tagliare la legna per scaldare la casa, rischiava la vita in battaglia per il suo pezzo di terra o la sua gente ? Tu sei uno che vivacchia grazie ad un lavoretto stiracchiato e poco pagato ? Magari un lavoro ce l’hai, ma ti lamenti e commiseri perché non hai studiato per quello, non è quello che volevi fare, intanto imprechi per il caro luce e caro gas oppure… sei un guerriero del terzo millennio che bada coraggiosamente, per quel che riesce e comunque impiegando tutte le sue forze, a sé ed ai suoi cari ? (4)
Dedichi tempo ed energie alla tua acculturazione, alla capacità di capire ed interpretare un mondo che è sempre in mutamento ? Stai laddove ti è difficile, anche dove ti mostrano parti di te che non vuoi accettare o evadi, scappi ?
E’ dura diventare adulti, e non si smette mai, tra ripiegamenti, cadute e faticose rimesse in piedi.
Per questo amo le Arti Marziali come noi le pratichiamo.
“Finché le cose stanno ancora divenendo, si possono ancora guidare” ( I Ching )
Nella lingua greca, “terapeuo” è curare ma anche “aiutare”, “servire”.
Le Arti Marziali, come io le propongo allo Z.N.K.R., sono strumenti, sono un fare terapeutico per aiutare, accompagnare, il praticante ad essere samurai ( “servitore” di se stesso), guerriero (colui che sa stare nei conflitti): un maschio adulto, autodiretto. Un maschio che lotta.
1 - Qui, casa, nel senso sia di “identità
personale” che di propria abitazione.
Ambedue accoglienti, disponibili al contatto ed al confronto.
2 - il Copione è “un piano di vita che si basa su una decisione presa durante l’infanzia,
rinforzata dai genitori, giustificata dagli eventi successivi e che culmina in
una scelta decisiva” ( E. Berne), riproposta acriticamente anche negli anni
successivi in occasioni successive.
3 - “Il padre è colui che è consapevole della sua
natura di co-creatore della vita in un disegno di felicità che si esplica
secondo due aspetti. L’aspetto dinamico si configura come spinta originaria,
donativa e vitale, atto maschile per eccellenza: il padre è colui che mette in
moto il processo di creazione, è colui che realizza il getto del dono creativo,
capace di promuovere una nuova vita e la stessa continuazione della vita. Il
secondo è un aspetto di accoglimento, cioè di disponibilità alla fondazione e
rifondazione della personalità del figlio, disponibilità alla quale il padre,
roccia e rifugio, deve essere sempre aperto e che presuppone una disposizione
all’accoglimento del figlio e all’offerta di rifornimento di energie allo
stesso. Quindi il padre, come creatore, presenta da una parte un lato direttamente
propulsivo, dinamico e attivo, dall’altra un lato di accoglimento che, proprio
per la sua capacità di apertura, è in grado di fornire, silenziosamente e per
lungo tempo, le energie necessarie alla crescita dei figli. Le due dinamiche,
della spinta e dell’accoglimento, portano alla nascita del senso di
appartenenza”.
(…)
“Un padre che, proprio perché ama i figli, ed
è profondamente affettivo, non si sottrae alla sua funzione di fornire loro
indicazioni, norme, visioni del mondo. Un materiale di conoscenze e valori che
spesso i figli rifiuteranno, o accantoneranno per lungo tempo nella loro vita.
Un dono paterno di cui hanno tuttavia assoluto bisogno, per costruire, nel
confronto con esso, la propria sicurezza, e la propria libertà”. (C. Risé)
4 - Ragionevolmente,
per quanto ci è dato conoscere dei tempi antichi, del medioevo (nipponico o
italiano che sia), del rinascimento, qualcuno c’è che reputi questi secoli
moderni e post moderni più duri e crudi del loro passato ? Banalizzando, è
davvero più duro pagare regolarmente la bolletta del gas che, scure in spalla,
avventurarsi in un bosco, tra predatori umani e animali, a buttar giù alberi,
fare legna, riportarla a braccia a casa, accatastarla, proteggerla e, di volta
in volta, accendere il fuoco ? Ogni secolo ha le sue difficoltà. Davvero
qualcuno crede fosse più facile la vita di un maschio adulto del 1000 o del
1400 o del 1700 d.c. ? Ogni vivere ha le sue difficoltà. Ognuno di noi è
guerriero del terzo millennio, nei contenuti. Cambia solo la forma ! Ricordo,
in uno dei più bei libri di Carlos Castaneda, le parole di don Juan a
riprendere l’apprendista, a ricordargli di non vagheggiare pratiche nel
deserto, quanto a rispettare le sue origini, ovvero ad essere un buon “guerriero metropolitano”.
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