sabato 17 agosto 2013

Sabaki: ogni forma è flessibile, è transforma

“Il segreto dell’arte della spada? Il fulmine taglia il vento di primavera”

Gli ampi spazi della Norvegia. Il mare forte e virile, che ti impone rispetto. Fiordi accoglienti, infinite distese di verde solo qui e là punteggiate da minuscole case di legno. Lo sfavillio un po’ cafone della nave crociera e … le grandi e frequenti abbuffate: uniche, dopo anni ed anni, a non farmi rimpiangere l’ottima cucina marchigiana che mi accoglie benevola quando dell’amico ed allievo  Valerio sono ospite.
Poi, Bassano del Grappa. Il caldo è insopportabile, del tutto simile all’afa di Milano. Ma la città è bellissima e i dintorni sono un inno al canto dolcemente modulato della natura, tra montagne solide e fiumi maestosi.
Uchi Komi, “allenarsi ad attaccare” senza sosta, senza tentennamenti. Sempre avanti . Sempre kokoro (il cuore) oltre l’ostacolo, oltre l’avversario che si para innanzi. Sempre shin ( lo spirito) a dominare l’impresa, a pervadere il combattente. Attento, però, a non esagerare, a non negare l’importanza, l’esistenza addirittura, dell’avversario puntando solo ed unicamente la situazione dello scontro. Perché l’audacia necessaria ad affrontare lo scontro non rotoli inevitabile verso la debolezza dell’arroganza; perché silenzio interiore e potenza urlata nel corpo diano vita ad un combattente che sappia essere insieme attaccante e schermidore.
Sono solo sul monte Crocetta, poco meno di una collinetta ai limiti di Bassano.
Solo come sempre, da anni è così. Lo spazio è enorme, intessuto da indefinibili articolazioni dalle diverse tonalità di verde e marrone, ma mai frequentato. La gioventù bassanese si ferma al piccolo bar dove finisce la strada asfaltata e lì cincischia, tra spritz e chiacchiere frivole
Tutt’attorno, i prati, gli avvallamenti, sono pressoché deserti.
Io mi inerpico sino alla sommità. Da lì si vede tutta la città, ai piedi distesa e disseminata per la valle intera.
Gli anni scorsi, qui fecero la loro comparsa, di nuovo, le poiane, a girare in tondo, cerchi sempre più ampi, nel cielo terso.
Mi muovo rapido tra le erbacce rinsecchite. Il bokken nero sibila nell’aria. L’averne accorciato l’impugnatura gli ha donato un ottimo bilanciamento.
Soppeso lo tsuka. Avvolgo con pollice, indice e medio lo tsukaito,  la sottile striscia che cinge stretta l’impugnatura, mentre mignolo ed anulare la sostengono rilassati.
Tsukaito e menuki ( questi ultimi gli ornamenti che, in realtà, fungono da appiglio per la presa delle mani), “trapiantati” sul ken d’allenamento, mi aiutano a viverne l’aspetto letale, a sentirlo katana, anche se è solo un “bastone”, un attrezzo da allenamento che simula il katana d’acciaio.
Unificare particolare ed universale, senza per questo mai confonderli.
I gesti precisi, perché il taglio sia rapido e assoluto, non dia via di scampo. Attraverso lo spazio con leggerezza e potenza insieme.
Il sudore scorre copioso, mentre il sole pare vacillare all’orizzonte.
Abbandono il monte Crocetta.
Chissà, a Settembre, se la ricerca avrà un buon esito. Se il katana d’epoca Shinto (1573 – 1703) su cui ho posto occhi ed attenzione sarà nelle mie mani. Se affiancherà “Lama Danzante” ( il katana forgiato apposta per me dal coreano mastro forgiatore Yong Soo Park) nella mia pratica Kenshindo.
Se sarò degno, dopo 37 anni di pratica marziale, di cui 27 anche sulla Via della spada,  di praticare impugnando un autentico katana, “Nihon To Ken, d’epoca, che la Via del Bushido, le mani di uno e più samurai, ha conosciuto davvero.
Settembre si avvicina. Scoprirò presto se ho realmente, cuore e corpo, quei trent’anni di esperienza nella pratica della spada o, invece, ne ho avuto uno solo moltiplicato per trenta volte.

Al di fuori della Mente non vi è spazio. Quando si affronta un avversario non bisogna dipendere dalla spada. Bisogna usare la Mente per colpire la Mente dell’avversario”
(M° Yamaoka Tesshu)



Post illustrato con fotografie scattate in Norvegia, negli immediati dintorni di Bassano d. Grappa più .. una foto ricordo di una lontana vacanza in Alto Adige. Sapete distinguerle ?






4 commenti:

  1. le immagini non si differenziano di molto, la natura selvatica è natura selvatica ovunque..entrambi posti ,per ora mai conosciuti (la norvegia, e bassano) ma che appaiono meravigliosi..

    quello di cui scrivi mi risuona nella pratica che negli ultimi tempi abbiamo (o meglio hai) messo nel calderone del nostro "praticare", i cui odori, col fuoco che arde lento e continuo, allietano viscere e narici..a settembre allora i primi bocconi? ^_^

    tante le pietanze sul fuoco settembrino...

    wow!! un katana impugnato in epoca di veri "samurai"..che sia l'ora di questa ennesima trans-forma-azione? te lo auguro Tizi
    Oss!!

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  2. penso che sia sempre bello stare da soli in mezzo al verde!! se poi è per allenarsi nel silenzio, ancora meglio!!!

    Si deduce anche che il viaggio di nozze in Norvegia ti sia andato bene!! :)

    Ma è questa la katana che dici:
    http://www.samurai-sword-shop.com/japanese-sword-shinto-katana-11-prd1.htm
    ?

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  3. Già, praticare immersi in stralci di natura in cui la dabbenaggine dell'uomo ancora non ha creato danni irreparabili, è, per me, una grande gioia.
    Poi, ho approfondito quelle conoscenze, quelle trasformazioni fisicoemotive su cui sto lavorando, grazie anche all'ottimo Aleks, da un paio d'anni. Conoscenze e trasformazioni che i miei allievi, quelli che mi accompagnano con passione e dedizione, Davide, Celso, Giovanni, Angelica pur nei limiti del suo infortunio, Renato, Alessandro, Guido, sono i primi che mi vengono in mente, hanno ben saputo apprezzare.
    E sarà ancor più intenso e profondo ed innovatore, a mani nude o con il katana non importa ,quanto andremo a scoprire la prossima stagione.

    No il katana che sto "puntando" non è quello. Forse non ho scritto abbastanza chiaramente: "periodo SHINTO", ovvero un katana forgiato artigianalmente da mani giapponesi tra il 1500 e il 1700. Nulla a che vedere con riproduzioni cinesi fatte a macchina, a "stampo", di questi anni.

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  4. Il Katana…
    A me piace chiamarla “la” Katana perché sento che è femmina, già ... proprio come una "Bella Donna" (…) Resti affascinato, incantato dalla sua bellezza, che tu sia un praticante di Arti Marziali o no. E' nuda è bella e non si preoccupa di esserlo è fa paura per questo. Nuda, fredda e feroce. Ed è diabolicamente silenziosa.
    E’ specchio e luce che rimanda la sua stessa immagine di chi la estrae. (…)

    Oggi, dopo un mese dalla mia operazione ho impugnato il mio “Orso Nero”, è soltanto il mio bokken … non sono ancora pronta per la “Ben Affilata” non sento ancora la stabilità sulle ginocchia ma ho voluto provare … e il bramito che ho sentito uscire dal bokken nel suo sibilo, mi ha dato nuovamente luce negli occhi e la voglia di “masticare”.
    Non so quale sarà e come sarà “la” mia nuova Katana, ma so chi sono quando la estrarrò.
    La semplicità e l’istinto sarà la sua efficacia. Sarà quella parte femminile che mi bramisce dentro. Sarà l’Istinto dell’Orsa che protegge i suoi piccoli e che caccia per nutrirsi e che quando bramisce fa tremare la foresta. Nella sua Semplicità possederà l’incanto di una Dea, nessun nemico potrà mai trattenerla per possederla.

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