Dagli
X Men alla genetica, mutazione e selezione.
Da
Hulk alle questioni di fisica e chimica.
… e
altro ancora
Una settimana a Bassano del Grappa, sotto le montagne
austere, dove il fiume Brenta scorre imponente.
Una settimana in cui
alterniamo ore di riposo alla visita a Possagno, paese natale di Canova, che
ospita, col tempio, un museo e la gipsoteca
ricchi delle sue opere in gesso, “modelli” da cui avrebbero poi preso
vita le sue famose statue; sosta d’obbligo alla Libreria Palazzo Roberti a
merende per “soli uomini” al Lion d’Oro (Monica aborre quella pasticceria e
lascia che siamo noi, io e Lupo, a frequentarla); passeggiate nel caratteristico
centro cittadino costellato di palazzi e ville prestigiosi alla visita alla mostra “Super Natural” in quel di Montebelluna (TV).
Occhieggiata da Monica su un cartellone pubblicitario, è
stata un’autentica sorpresa.
Un incontro del tutto stupefacente che accosta i poteri
straordinari dei super eroi protagonisti di fumetti e pellicole di largo consumo,
al mondo animale.
Sono i poteri di questi super eroi a presentare le loro
origini “animali”: strategie messe in atto dagli organismi per vincere le sfide
ambientali e proseguire la specie, strategie che divengono anche fonti di
studio e ricerca per le più moderne scoperte scientifiche e tecnologiche.
Wolverine e Wonder Woman, ovvero i poteri di auto
guarigione e rigenerazione, ci portano nel mondo della salamandra messicana, l’Axolotl,
ma anche tra chi vive di gemmazione e partogenesi.
Così come Iron Man, con la sua super armatura, ci porta
tra le innovazioni tecnologiche più strabilianti in grado di portare le gesta
degli atleti a livelli impensabili solo dieci anni fa.
Il tutto anche attraverso la possibilità concreta di
sperimentare, con giochi, video e sfide, quanto visto lungo il percorso.
Una mostra che si rivolge a bambini e ragazzi ma che
coinvolge, eccome, noi “grandi”: Non ero certo il solo genitore a cimentarmi
nei giochi o nelle sfide, ad incantarmi davanti all’acquario con le salamandre
o alla tuta che muta con il calore.
Certo, a pensare che simili
mostre, simili percorsi interattivi, nei paesi del nord Europa sono quasi la
norma, mentre da noi in Italia, ho da scoprirne una siffatta e così
coinvolgente in una cittadina di trentamila abitanti persa nella provincia di
Treviso ….
Ah, personalmente, da NON VEDERE la mostra “Brain –
il cervello”, ospitata a Milano.
Si presenta con contraddizioni palesi tra il pieghevole
pubblicitario e quanto, invece, indicato nel sito. Al numero “verde”, nessuna
opzioni permette di rispondere ai quesiti organizzativi che volevo porre. La
mail spedita all’indirizzo apposito, attende ancora risposta dopo più di un
mese.
Recatici, con Palo, Maria ed il piccolo Amos, all’ingresso,
ci fanno fare la fila sotto la pioggia battente: ma organizzarsi nell’atrio o
predisporre una struttura coperta, no ?!
Una volta entrati … beh, un noioso ripetersi di nozioni
sul cervello con possibilità interattive minime e banali. Noiosa, per grandi e
piccini. Appunto, Questa sì da NON VEDERE.
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