“Vi
sono state date in dono due estremità: una perché vi ci sediate sopra e l’altra
da utilizzare per pensare. Il successo nella vita dipende da quale delle due
avrete utilizzato di più”
(A. Landers)De Amicis 17. Primo cortile |
A
volte mi pare un sorso d’acqua tra le dita, scivola via e niente e nessuno
potrà fermarlo.
A
volte, basta aprire una porta, svoltare un angolo e l’incanto appare.Anche in una Milano che dicono grigia e brutta, anche in una Milano che io so grigia e brutta.
De Amicis 17. Secondo cortile |
Incanto
di pace, incanto di un passato lontano, remoto, a ricordarmi di essere solo un
granello di sabbia nel deserto sterminato, ad ammonirmi che nessuno è
invulnerabile ma anche a mostrarmi che ogni granello, insieme al vento, può
spostare paesaggi, ogni granello può ospitare scorpioni velenosi e rivoli
d’acqua sotterranei.
Mai
sottrarsi al proprio impegno, alle prove di audacia, disposti a chiedere al
meglio del proprio cuore De Amicis 17. Parco dell'anfiteatro romano |
Incanto di angoli quieti e nascosti, dietro un anonimo portone di legno, mentre fuori stridono i freni e lacerano l’aria i catarrosi motori di una Milano rampante e sempre affannata.
Basta
aprire una porta, anche piccola e sconosciuta, come la nostra, dello Z.N.K.R., per scoprire un minuscolo mondo di uomini in lotta. Uomini
guerrieri che ne fanno di strada, lasciando una ginnastica d'obbedienza per un
gesto semplicemente umano che ha il sapore della violenza, dentro e fuori.
Spirali
di gesti, incanti trovati che sottendono pratiche dimenticate di incantesimi che si fanno sempre più ampi e
profondi. Impossibile comprenderli tutti, forse nessuno mai comprenderà
chiudendolo l'ultimo, ma ogni guerriero ci vuole provare.Anche se l’acqua da nulla si fa imprigionare e ovunque fugge, lasciando solo flebili tracce che il tempo nasconde e scompare, lasciando solo dita di uomo protese nell’aria.
Ah,
è cosi bello aprire una porta o un portone, dentro questa città di cemento a
scoprire mille cuori ed affetti e ricordi ancora pulsanti; aprire una piccola
porta di scuro legno e scoprire che ognuno può lottare per svegliarsi dal
sonno, spezzare il “pensiero unico” e vivere.
ZNKR Kenpo Taiki Ken |
(R.M. Rilke)
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