mercoledì 28 ottobre 2015

Incanti e incantesimi nascosti


“Vi sono state date in dono due estremità: una perché vi ci sediate sopra e l’altra da utilizzare per pensare. Il successo nella vita dipende da quale delle due avrete utilizzato di più”
(A. Landers)

 
De Amicis 17. Primo cortile

A volte mi pare un sorso d’acqua tra le dita, scivola via e niente e nessuno potrà fermarlo.
A volte, basta aprire una porta, svoltare un angolo e l’incanto appare.
Anche in una Milano che dicono grigia e brutta, anche in una Milano che io so grigia e brutta.
De Amicis 17. Secondo cortile
Eppure, io non voglio mai riempire i miei occhi di quei sogni che non sanno emozionare. Così, e nulla accade per caso, dietro ad un portone varcato per obblighi burocratici, associativi, un po’ rivedo un po’ scopro dal nulla angoli ed ombre, alberi e prati, bianchi muri lisci e resti archeologici di quanto le mani dell’impero romano costruirono qua, duemila anni or sono.

Incanto di pace, incanto di un passato lontano, remoto, a ricordarmi di essere solo un granello di sabbia nel deserto sterminato, ad ammonirmi che nessuno è invulnerabile ma anche a mostrarmi che ogni granello, insieme al vento, può spostare paesaggi, ogni granello può ospitare scorpioni velenosi e rivoli d’acqua sotterranei.
Mai sottrarsi al proprio impegno, alle prove di audacia, disposti a chiedere al meglio del proprio cuore
De Amicis 17. Parco dell'anfiteatro romano
una guerra di coraggio e dignità.
Incanto di angoli quieti e nascosti, dietro un anonimo portone di legno, mentre fuori stridono i freni e lacerano l’aria i catarrosi motori di una Milano rampante e sempre affannata.

Basta aprire una porta, anche piccola e sconosciuta, come la nostra, dello Z.N.K.R., per scoprire un  minuscolo mondo di uomini in lotta. Uomini guerrieri che ne fanno di strada, lasciando una ginnastica d'obbedienza per un gesto semplicemente umano che ha il sapore della violenza, dentro e fuori.
Spirali di gesti, incanti trovati che sottendono pratiche dimenticate  di incantesimi che si fanno sempre più ampi e profondi. Impossibile comprenderli tutti, forse nessuno mai comprenderà chiudendolo l'ultimo, ma ogni guerriero ci vuole provare.
Anche se l’acqua da nulla si fa imprigionare e ovunque fugge, lasciando solo flebili tracce che il tempo nasconde e scompare, lasciando solo dita di uomo protese nell’aria.

Ah, è cosi bello aprire una porta o un portone, dentro questa città di cemento a scoprire mille cuori ed affetti e ricordi ancora pulsanti; aprire una piccola porta di scuro legno e scoprire che ognuno può lottare per svegliarsi dal sonno, spezzare il “pensiero unico” e vivere.
ZNKR Kenpo Taiki Ken

 
“Quando mai si pretenderebbe da un cigno una delle prove destinate al leone? In che modo un brano del destino di un pesce si inserirebbe nel mondo del pipistrello? Pertanto fin da bambino credo di aver pregato soltanto per la mia difficoltà, che mi fosse concessa la mia e non, per errore, quella del falegname, o del cocchiere, o del soldato, perché nella mia difficoltà voglio riconoscermi”
(R.M. Rilke)

 




ZNKR Wing Chun Boxing

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