Seminario
Kenshindo. Sabato 24 Ottobre
“Tutti
coloro che ascolteranno le nostre grandi gesta si interrogheranno e diranno,
pienamente convinti, che nella lunga storia della nostra lotta questo è
stato il periodo migliore”
(S. Scarrow)Il clan guerriero |
Tanta passione, e sudore e fatica e sorrisi e imprecazioni e incontri che diventano scontri per poi tornare intensi ed emozionanti incontri, è stata diffusa tra la distesa colorata dei tatami e le calde tonalità del canniccio.
Tuttavia, né l’amore per l’Arte né l’impegno costante, quotidiano, sono riusciti a far sì che degli allievi che se ne andavano, altrettanti ne prendessero il posto, a nascondere i vuoti, sempre più numerosi, nella fila al saluto.
Eppure, ancorché pochi, pochissimi, ogni sera come ad ogni Raduno o Seminario, noi ci siamo.
Gekken |
Baluginare
d’acciaio, per corpi che scivolano tra le trame fitte del sole e le chiazze
d’ombra; fruscio di hakama, la lunga gonna del samurai, a segnalare il pericolo
e l’agguato.
Un
cammino senza posti definiti in cui andare, a prendere soltanto il primo viottolo
e chissà dove ci porta.Consapevoli che siamo chi siamo, ora, ma chissà cosa resta di noi, cosa resta dopo aver sfoderato l’acciaio, dopo aver masticato il dolore e la gioia, dopo aver simulato uccisioni e ferite mortali.
Praticare comunque è gioia, anche nei fendenti che sibilano nell’ampia sala del dojo, nelle falciate ascendenti in cui il kissaki del katana punta dritto verso le vetrate malamente rattoppate eppur degnamente dipinte dal nostro Giovanni.
Kenshindo, la “Via
dello Spirito della Spada”.
M° Giuseppe e sullo sfondo Donatella |
Certo,
come fai a spiegare al curioso di turno che impegni tempo, energia e soldi ad
impugnare una sciabola come se fossi un guerriero del medioevo ? Che, nel
rapido ed elegante sfoderare, preludio alla morte certa tua o degli occhi e del
respiro che hai di fronte, convivono, alchimia folle e grottesca, il sorriso
del bambino e la crudeltà dell’assassino ?
Quante
volte abbiamo attraversato il confine tra l’abitudine umana e l’attitudine
predatoria, quante volte ancora lo passeremo, qui o altrove, scoprendo senza
sorpresa che ogni volta è un colpo all'anima, uno strappo al cuore.Lama Danzante |
Le
stuoie di paglia, corpi anonimi di anonimi “nemici”, davanti ad ognuno di noi.
Dolorosa ed insieme inebriante capacità di riconoscere, in ognuno di essi, la
parte più tetra, più malamente ingombrante, di ognuno di noi. Tameshigiri, il
taglio della stuoia, come apice, come apoteosi, di una pratica marziale che è
terapia di conoscenza ed individuazione, che è crescita adulta.
Sapore
amaro certo, sapore di fatica dentro, ma, insieme, mai disgiungibile, gusto
vivace di vivere, di libertà, di scambio tra esseri umani vivi. Di piacere e
financo divertimento. Per uomini e donne che non sono né santi né asceti,
apprezzano la buona musica ed il buon bere, qualche volta mentono e altre
ficcano il naso in faccende non loro, sanno distrarsi per un nonnulla e
scorreggiare vergognandosene un poco, affollano rumorose tavolate al ristorante
e visitano città d’arte. Come te, come tutti. Solo che, andando e venendo,
fermandosi e ripartendo, cercano un
senso al proprio esistere al mondo, un senso che, a volte sorridendoci
altre facendosi malamente beffe di noi, alla fine è tutto qua, in questo stare qui e ora.
Silvano e l'acciaio |
Tra uccisioni e ferite |
Da Silvano, in difficoltà con l'ingresso nel blog, ricevo e pubblico:
RispondiEliminaUna piacevole sorpesa per me , l'HAKAMA che l'AMICO SENSEI Tiziano mi ha consegnato da parte del mio AMORE ,
LEI non era presente , non poteva essere li con noi a donarmi il suo regalo .
Ma sa' che io con LEI sono una persona migliore , un mare calmo .
GRAZIE
Un momento di piacevole imbarazzo nell'indossarla davanti ai compagni di spada aiutato da Donatelle
GRAZIE
Poche parole da parte di Tiziano che come sempre colpiscono
GRAZIE
KENSHINDO
A casa nel silenzio mi sono " trovato " a pensare ... durante i duelli io vado incontra alla MORTE .
Ma non perchè davanti c'è una spada morbida .
( forse sì la prima volta tempo fà mi buttavo perchè tanto non succede niente , non muori non rimani storpio )
Da tempo sono consapevole che ne esco morto e questo mi fà paura ; non riesco a dominare la tempesta e le emozioni di quei momenti che mi spingono contro l'acciaio ........ forse è così che deve essere e và accettato .
TAMESHIGIRI
Sempre nel silenzio pensavo che tagliare la stuoia in modo preciso e veloce , è la MORTE che desidero , senza soffrire o far soffrire .
Ho capito che la stuoia sono io .
Non voglio sembrare tetro o autodistruttivo nel parlare di MORTE ,
al contrario , si è riaperta una porta socchiusa , una consapevolezza che ogni tanto serve far riaffiorare .
Vale per la vita di tutti i giorni e nelle diverse situazioni . Ognuno deve elaborare le sue emozioni .
IO sono questo , e sono anche il mio ego che si espande ... non solo perchè c'è stato un " bel " taglio , ma perchè muoio bene .
A tutti i GUERRIERI ZNKR che mi aiutano con i loro dubbi e certezze
GRAZIE
Spero di aiutare loro nello stesso modo .
Silvano Barbuiani
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RispondiEliminahttp://giovannilaurito.blogspot.it/2015/10/seminario-di-kenshindo-24-ottobre-2015.html
おはよう ございます!
RispondiEliminaVolessi riassumere il weekend milanese in una parola, sarebbe "alleggerito". Che rappresenta come mi sono sentito a fine seminario e la sensazione mi ha accompagnato per tutto il viaggio di ritorno e permane financo adesso, che ne scrivo ad un paio di giorni di distanza.
Il tempo è volato, sempre, come quando è alta la concentrazione su di una cosa; in un attimo sono arrivato a Milano, in un attimo sono passati i piaceri della tavola, in un attimo avevo indossato Hakama, in un attimo mi sono trovato davanti alla stuoia, acciao in mano, in un crescendo di concentrazione. Tutto vissuto lentamente ma ad ogni momento che mi fermavo a pensare mi stupivo di come stesse scorrendo il tempo.
Tameshigiri.
Il tempo, durante i tagli, invece, pulsava. Ora scorreva veloce, mentre il corpo si muoveva, ora a rallentatore, mentre avvertivo la stuoia che veniva lacerata. Questo ho sentito ad ogni taglio, non le braccia, non Keikogi e Hakama che fasciano il mio corpo, non l'impugnatura...solo la stuoia che veniva lacerata. E ad ogni taglio mi sono alleggerito, come se stessi tagliando delle catene che mi portavo dentro chissà da dove.
Poi, la percezione del tempo riparte con la sua folle corsa, una birra, cena, risate, saluti, dormire, il viaggio, di nuovo a casa. Avrei dovuto essere stanco, forse lo ero, ma mi sento così leggero che la stanchezza non conta.
Grazie a tutti.
OSS!
Francesco
Emozionante l'inizio con tutti noi in Hakama....mi sono sentita subito piacevolmente immersa nel Gruppo. Anche per me il tempo e' volato, senza avvertire alcuna pesantezza. Tameshigiri con desiderio di riconquistare un po' di fiducia in me stessa e con la voglia di scrollarmi di dosso mie ed altrui aspettative. Solo io e la stuoia ....a cui non posso mai mentire. Ed io so in ogni singolo taglio cosa c'era e cosa non c'era... e come stavo emozionalmente...stuoia solo lacerata o stuoia tagliata? Grazie a tutti, è stato davvero bello vivere il seminario insieme , cosi come la serata "godereccia"! A presto. Oss! Simona
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