venerdì 26 agosto 2016

Del vivere, del Tao e di una lotta che si fa sempre più dura


Nel cerchio vorticoso del Tao, che nulla fissa e tutto incontra, si è soliti vedere una parte nera ed una bianca, con un punto bianco nella prima ed uno nero nella seconda.
Raffigurazione di maniera, di comodo, come a dire pedagogica, androgica, che, appunto, Tao è segno e simbolo di eterno ingaggiare, incontrarsi, scontrarsi e riprendersi in tondo. Mutamento, insomma.
In questa visione, nero e bianco abbiamo da interpretarli come opposti complementari, non come contrastanti atti ad elidersi, che contengono al loro interno, una piccola ma significativa presenza dell’opposto.

Prendendo spunto da un eccellente articolo di Antonio Filippini, mi sento di scrivere del confronto tra qualità e quantità.
Laddove qualità prescinde dal fattore numerico, è l’essere / il fare in potenza, quantità si basa sulla progressione aritmetica, l’essere in atto.

L’una non può fare a meno dell’altra.
La qualità è colei che innesta, dà vita, all’aspetto apparente della realtà. Priva di qualità, nessuna forma potrebbe esserci. La forma esprime senso e significato, dunque la qualità ne è sempre gravida.
Utilizzo questo termine, “gravida”, per scrivere che concepimento è la qualità, mentre il parto ed ogni manifestazione visibile, è quantità.
Se il parto riesce, per essere tale, se la casa per essere costruita, se il gesto motorio per esprimersi nello spazio, hanno bisogno del concepimento, dell’architetto e del muratore, del sé fisicoemotivo.
All’inverso, senza parto, senza casa, senza azione, allora concepimento, architetto e muratore, sé fisicoemotivo, rimarrebbero privi di concretizzazione: inutili.

Possiamo anche riconoscere alla qualità un privilegio, una superiorità in quanto tendente alla logica verticale, in quanto portatrice di senso e significato, ma sarà la realizzazione, la “quantità”, a stabilire se tale senso e significato siano, per così dire, portatori sani.
E, all’inverso, possiamo affermare che è l’esistenza dei mattoni a permettere ad architetto e muratore di costruire la casa, e, in filogenesi, senza lo sviluppo che è partito dalla cellula non avremmo oggi l’uomo.

Attenzione, poi, a quel punto bianco nel nero e a quello nero nel bianco. Entrambi portatori di contraddizione sana, perché l’uno vigila su qualità, affinché non divenga delirio di onnipotenza, gerarchia autoritaria e non autorevole, tanto pretesa di superiorità dell’uno sui molti quanto onanismo, compiacimento narcisistico fine a se stesso. L’altro vigila su quantità perché, all’inverso, essa, nella sua logica orizzontale, non si accechi nella dittatura dei numeri, della massa, dell’uguaglianza indistinta.

Tra elitari di stampo snobistico, di destra o sinistra non fa differenza, e masse informi accalcate sul palcoscenico del buonismo e del “Qui nessuno è straniero” come del razzismo becero e ignorante, della scalata sociale attraverso il gioco d’azzardo autorizzato e sostenuto dallo stato (!!) come attraverso l’esposizione di culi e tette, si aggirano pochi ed isolati guerrieri.
Taoisti eretici, forti di una radicata consapevolezza sensoriale, sulla quale si forma un’intensa esperienza relazionale, emotiva e immaginativa; sperimentatori di una vitalità curiosa e di un erotismo prorompente. Adulti autodiretti, insomma, in costante e precario equilibrio nel vorticare del Tao. I quali, guerrieri dell’idea, guerrieri di una pace che può costruirsi solo sapendo stare nel conflitto senza demonizzarlo, si pongono come compagni di viaggio per chi vorrà condividerlo; un viaggio che è prima di tutto dentro di sé, quel Conosci te stesso che è apprendi quanto vali e riconosci chi vale più di te, e poi è viaggio nel mondo.

 

“La qualità di questo viaggio è la delicatezza. Entrare in contatto con il sé istintivo è qualcosa di potente. Non cercare mai di forzarlo. Prendetevela comoda. Prendetevela con calma”
(P.A. Levine)

 

 
Post illustrato con due immagini delle opere di Escher.
Con Monica e Lupo abbiamo visitato la mostra dedicatagli, a Palazzo Reale, aperta fino a Gennaio 2017. Esperienza coinvolgente, a tratti perturbante. Da vedere !!

 



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