martedì 21 dicembre 2021
giovedì 16 dicembre 2021
Se essere sinceri è ancora un valore
1980 Umanitaria - là dove tutto è cominciato |
Rumori di un linguaggio antico che sta a noi quattro
riprendere, dargli lo smalto che merita a costo di lacerare il mantello pesante
del tempo.
E’ la sera di Dicembre, quella
del Seminario di Kenshindo, spada sfoderata e sguardo di lupo.
Poi, terminata l’ordalia dell’acciaio affilato, tutti a
cena insieme.
Primi anni '80 - la Comm. Tecnica |
L’esorcismo macabro che imprigiona le folle, che accompagna
lo staccarsi delle foglie e l’accorciarsi delle ore, l’abbiamo chiuso fuori di
qui.
Questo è la sera del buon cibo e del buon vino. Questa è la
sera del buon essere e stare tra amici.
Ogni bicchiere è una risata, è un ricordo di lezioni,
stage, combattimenti, e quando smettiamo di nuovo ci ridiamo su.
2019 - Kenshindo, io e M° Valerio |
Semplice, come quando Donatella mi guarda e mi insegna a
non scordare gli errori fatti, per non ripeterli più, o almeno provarci.
Semplice come quando Giuseppe mi guarda e lo capisco, come
quando Valerio mi tende una mano.
1998 - Teatro Marziale |
Ferite inferte, ferite subite; ferite di bugie e
sotterfugi, di vigliaccate e angoli bui in cui consumare di nascosto quel che
non si ha il coraggio di dire, prima di tutto a se stessi.
Lo ZNKR come piccolo spazio che ripete e ripete e
ripete ancora i destini che ciascuno traccia fuori di lì, ogni giorno, nella
vita di ogni giorno.
Basta un ricordo: sulla neve di
Fuipiano o tra le colline di Bobbio; immersi fino alle cosce nella neve di
Montese o con le gambe nell’acqua di un mare ligure; infreddoliti a dormire
dentro un armadio ad Azzio o arrostiti al sole di una casa di campagna nel
veronese; sotto il cielo stellato del parco del Ticino o a ruzzolare tra l’erba
bagnata di una montagna sperduta; ad iniziare la pratica marziale a mezzanotte
per terminarla, otto ore ininterrotte, all’alba, a sfidarsi di lame affilate o
di pugni nudi.
Per iniziare tutto e ricordare tutto, o quasi tutto. Volti
e corpi, parole e gesti.
Basta un attimo, per perdersi e ritrovarsi.
2006 - amici ed allievi |
Partiti da lontano,
trentacinque anni insieme, insieme di ZNKR. E come di colpo svoltare,
chiudere e riaprire Spirito Ribelle.
Il colpo è stato duro, tra note
non sempre intonate, sapendo di non vincere niente, ancora a rincorrere le ore,
i giorni, i mesi e gli anni, ancora a scoprire sogni.
2006 - La Notte del Guerriero |
Sogni che proviamo a rendere reali, sogni sprecati dentro
mani aride e sogni impreziositi da mani accoglienti; sogni avvincenti di gesti
e sguardi ed emozioni, sogni a cozzare contro un mondo ostile, eppure sogni
nostri, di guerrieri audaci.
Per chi ancora sogna e lotta
per i suoi sogni; per chi ancora sogna e si offre, nudo e vero, ad accompagnare
i sogni degli altri.
20212 Nabi - Lez. aperta 2017 - ultima lezione ZNKR 2015 - stage invernale, M° Giuseppe 2017 - stage estivo, Donatella 2016 - festa e cena nuovi dan 2013- i miei 62 anni festeggiati, come sempre, in Dojo
lunedì 13 dicembre 2021
Il potere del cane
Alcuni anni or sono feci la conoscenza “ravvicinata” di due fratelli, ambedue uomini di potere: Il primo, platealmente arrogante, iroso, sfacciato nei modi; il secondo, tanto gentile ed educato nei modi, quanto altrettanto capace di far del male, di accaparrarsi posizioni di potere eliminando ogni ostacolo senza però darlo a vedere, subdolo ed educato, sempre.
MI chiedevo se, di fronte a loro, fosse preferibile vedere
la fregatura, l’arroganza del potere, affrontare /subire la prevaricazione
dichiarata o, invece, preferire essere fregati “in guanti bianchi”, con modi
educati, senza nemmeno accorgersene, quasi in modo indolore.
Il
potere del cane
Come non parteggiare per il secondo scansando la protervia
e i modi scorbutici del primo?
Eppure, sarà Peter, l’anima apparentemente candida, con gli
strumenti dell’inganno e della perfidia, ad avere la meglio.
Sarà che la pellicola, forse,
anticipa un cambiamento radicale: al macho tradizionale, esecrabile nei modi e
nella sua concezione delle relazioni, si va sostituendo il giovane “per bene”,
tendenzialmente asessuato e, se così fosse, il finale di questa avvincente
pellicola non lascia certo presagire un futuro migliore per noi tutti.
Sarà che lo sguardo di Peter sul bacio della mamma e del
suo nuovo compagno induce il dubbio che la sua sete assassina non sia finita.
Sarà che, in questi anni di caduta anche forzata della
figura maschile e di pretesa uniformità maschio e femmina (1), tramontata
la ricerca freudiana del padre come riferimento ai problemi adattivi
dell’individuo per lasciare spazio al complesso di Narciso, non si vada verso
un domani ormai prossimo in cui dover riprendere e adattare il complesso di Edipo (di
Elettra?) in funzione di figli ormai ben poco maschi, in una società efebica,
sessualmente “liquida”.
Chissà che la figura di Phil,
che tenta con Peter di ripetere il percorso di crescita da lui avuto con Bronco
Henry, mentore ed amico più grande, anche nei suoi aspetti più equivoci, forse
omosessuali, non ne esca in qualche modo riabilitata, almeno di fronte al
perfido sadismo ed alla sottile manipolazione del ragazzo.
Chissà che la figura di Rose, la madre di Peter, vista come
vittima ma anche dai tratti aggressivo – passivi (2), non paventi un
futuro prossimo di giovani ambigui “innamorati” della figura materna al punto
da eliminare qualsiasi uomo le si metta al fianco.
Chissà che, leggendo la pellicola, al tumulto ed alla danza
selvaggia delle emozioni e passioni ben visibili nel macho Phil, ovvero nella
doma dei cavalli, non si vada sostituendo, negli anni a venire, la loro
espressione latente, sotterranea ma non meno tossica, persino assassina, quella
che anima il giovane Peter e che nella pellicola vediamo manifestarsi nelle
prime automobili, il “meccanico” di contro all’”animalesco”; quel meccanico
che, col progresso, porterà all’alienazione dalla Natura e lo sfruttamento
indiscriminato, la dipendenza dal potere delle compagnie petrolifere,
l’inquinamento grave dell’aria. (3)
Per mio gusto, ho provato a
leggere nelle espressioni corporee dei vari attori la “mappa” che, certo “non è
il territorio”, ma che avrebbe potuto darmi qualche indicazione sui loro tratti
caratteriali, sulle difficoltà e storture di adattamento: l’incedere dell’uno,
l’uso delle mani e lo sguardo dell’altro, la postura, ecc. quasi a prevedere,
almeno in parte, lo sviluppo delle loro relazioni.
Perché, inutile negarlo, noi siamo corpo e il noi-corpo
ci rappresenta.
Il potere del cane.
Regia di Jane Campion
Visibile su Netflix
2. Il comportamento passivo aggressivo è un modo deliberato e
mascherato di esprimere sentimenti di rabbia nascosti. Nella pellicola, Rose occulta
una scarsa autostima offrendo un’immagine sicura di sé quale “capa” di
un’attività commerciale e madre consapevole, almeno fino all’incontro con la
mascolinità eccessiva ed aggressiva di Phil là dove, incapace di confrontarsi,
agisce in dipendenza affettiva e tentando un controllo manipolatorio su figlio
e nuovo marito.
trasformativo: passo
indispensabile è la presa di consapevolezza della propria rabbia,
individuandone credenze,
valori e introietti e imparando a rispettare la diversità dell’altro. La
rabbia non sparisce con la
repressione, ma può anzi divenire pericolosa per la
persona e gli altri.”
“Le persone spesso subiscono i
propri stati emozionali e questo a causa di un’insufficiente
esperienza che permetta loro
di imparare a riconoscerli ed esprimerli. Il risultato è un’inadeguata
gestione dei rapporti
interpersonali e la tendenza ad agire o ingoiare le emozioni, invece di farle
funzionare come ponte
comunicativo e relazionale. Per questo è necessario imparare a
maneggiarle in
modo da acquisire quelle capacità di contatto con se stessi e con gli altri,
che
favorisca una gestione
costruttiva” ( il “grassetto” è mio)
(https://www.igf-gestalt.it/wp-content/uploads/2014/03/TESI-SIMONA-TONTI.pdf)