mercoledì 20 giugno 2012

32° Gasshuku - stage estivo


Uno stage dai colori forti.

9 e 10 Giugno 2012
Agriturismo UNA. Ripatransone (AP)

La corte che ospita i praticanti
Tra levarsi dell’acciaio e sorrisi sfrontati; botte pesanti e rotolamenti al suolo e sudore ad inzuppare le giacche. Tra sguardi ammiccanti e movenze feline; risa ed urla e canzoni cantate a squarciagola mentre chi ti sta dinanzi ti prende a ceffoni sul muso e tu stai lì, imperterrito ed inerte, a prenderle e poi prenderle ancora.
Nel verde di un Agriturismo in cui ormai siamo “di casa”, ai bordi della piscina o sparsi tra i bungalows e le panche che delimitano la corte, la nostra corte.
All’alba di un cielo azzurro pallido o a fendere aria e stuoie, katana in pugno, sotto un cielo pennellato d’inchiostro.
un pò a terra no ?
Qualcuno tira l’alba a chiacchiere. Qualcuno dorme mentre qualcun altro cerca di impedirglielo russando come orso ingrugnito.
schiaccia tu che schiaccio anch'io
il giovanissimo Lupo
Poi ancora pugni e calci, i guantini alle mani ed il caschetto sul volto. Emozioni che sussultano e corpi frementi e donne ed uomini abbracciati, avvinghiati, a lottare. Tra loro, per un paio d’ore, anche un fanciullo: un altro piccolo passo per crescere.

nella notte l'acciaio

Al saluto finale, la consegna delle cinture
Il blu del mare, dell’acqua che è “sui”. Perché sono le forze dell’inverno ( che strano, scriverne ora ricordando il caldo delle colline marchigiane in una Milano calda da far schifo ) a portare il freddo in cielo e l’acqua sulla terra. E l’organo rene e il sapore salato. E l’emozione della paura e l’abilità di produrre il suono dei gemiti. Il blu del mare, di questo mare debole e grande insieme come del mare che, fattosi oceano, imperversa sulle coste ed impone la sua legge ai naviganti. La cintura blu per gli occhi grandi di Gilda.
Il marrone per Angelica. Focosa ed irriverente guerriera. Passionale e fragile insieme. Quanta la strada fatta e quanta, “quantissima”, quella da fare ancora per togliersi la stupida corazza di aculei ed accettare la forza della vulnerabilità. Marrone come la ruvida montagna o … densa e calda come cioccolata ?
Ed ecco il nome di Simona, la prima shodan del DAO. Emozione sul viso, il passo incerto, forse per la prima volta. Le mani accolgono dal suo Maestro Valerio la cintura nera, finemente ricamata. Poi, inginocchiata davanti, tocca a me consegnarle il diploma. Quanta femminilità ha ancora da sbocciare, da rompere il recinto tutto macho di rozza aggressività e forza muscolare. Io la vedo, la intuisco, sotto quel corpo snello e abilmente muscoloso. Già, se fosse una sportiva da ring sarebbe una campionessa, ma ha scelto la strada dell’Arte. E sarà senz’altro un’ottima artista.
All’Insegnante Celso il diploma di nidan, secondo dan. Chissà che, per metafora e metonimia, non sia la chiave per aprire le porte dell’adultità. Dell’essere responsabile, a partire dalle piccole cose quotidiane, del saper essere “qui ed ora” e non in un cortile di chiacchiere vigliacche e mugugni e maldicenze e fughe infantili. Ce la può fare, se lo vuole, dipende solo da lui.
Poi, il gruppo di sgretola: ognuno per la sua strada. Solo un paio di “milanesi” restano con me, almeno qualche giorno.
il cuneo corto
A seguire, i Seminari di un Wing Chun Boxing tanto flessibile quanto duro e spigoloso all’occorrenza.
chi ha detto che la fit ball sia solo per fighetti ?
Il “Sapere del Profondo”, tra i sobbalzi di fianchi femminili ed il loro ululato forte.
La “Via dello spirito della spada”, Kenshindo, a riconoscere che il passato non potremo mai cancellarlo, ma sta a noi dargli il peso, l’importanza che vogliamo. E questo è il senso del tameshigiri urlato al tramonto, delle lanterne, fragili ali di uccello bianco, donate al cielo che, pian piano, si alzano e scompaiono.
Sarà il Kenpo a chiudere la “giostra”. L’Arte dominante nella nostra Scuola.
Kenshindo

il mio amico carissimo e Venusia
















Eleonora, piccola e forte guerriera




Torno a casa, a Milano. Ormai Monica mi conosce e sa perché questa settimana io, invariabilmente, da anni, la chiamo “le mie vacanze”. Comodo, nell’abbraccio di una terra bellissima, di un amico insostituibile, di allieve ed allievi che non mancano mai di farmi sentire il loro calore.
Io so che loro sanno quanto ho donato loro. Chissà se sanno quanto, ogni volta, loro mi donano, quanta gioia e ricchezza mi riporto a casa proprio grazie a loro.

Esiste una fluttuazione e interscambio costanti tra due fonti di movimento, il mondo del corpo e il mondo dell’immaginazione” (J. Chorodow)
il sorriso di Monica













2 commenti:

  1. Uno stage e gli allenamenti della settimana successiva come li desideravo...vissuti con corpo e anima, pensando di non farcela e invece scoprire che posso contare su di me.
    Determinata ad andare avanti, ho affrontato la paura e il timore di scontrarmi con l'aggressività. Momenti intensi che mi hanno segnato dentro insieme allo stupore di incontrare di fronte a me uno "specchio" con le stesse fragilità.
    Tanti gli episodi vissuti da ricordare ma uno tra tutti rimane il mio Tameshigiri al seminario di Kenshindo. Nel momento del taglio: non ho sentito corpo, come se fossi sospesa; il respiro si è troncato; i pensieri dissolti; la lama è andata giù netta senza incertezze...e poi sono tornata a respirare, forte, così forte da rimbombarmi nelle orecchie.
    Ora mi godo il blu e i bei momenti.
    Oss! Gilda.

    Ps: grazie dei tuoi doni e sapere di aver donato.

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  2. ...il confronto perenne coi miei limiti...la consapevolezza di essi...la voglia di superarli e di sapere quanto in là potrò andare...nn è mai facile confrontarsi con se stessi con le proprie paure e le proprie remore...eppure la voglia di affrontarle è più forte ed anche se so che ne uscirò ammaccata beh "il gioco vale la candela" !!!
    Questi tre anni vissuti con voi mi accompegnarenno nel mio percorso di vita...quello che sono oggi lo devo anche a voi ed alla vostra capacità nell'avermi aiutata a tirare fuori tante belle cose di me!!!
    Ed oggi lo so!!!

    Grazie....infinitamente grazie!!!

    Oss!! Vanessa

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