(san
Tommaso d’Aquino)
Sì,
proprio il nostro Biagio. L’allievo che, con Claudio, mi accompagna nel
percorso marziale dai tempi dell’Umanitaria. L’allievo che, giunto allo
Z.N.K.R. alle soglie dei cinquant’anni, ne ha compiuti ottanta a Febbraio. E li
ha voluti festeggiare insieme a noi, a noi tutti suoi vecchi e nuovi compagni
di viaggio. Così ci ha invitato alla “Taverna degli amici”, godibilissima
trattoria in zona, perché insieme facessimo festa.
Una
bella ed allegra tavolata. Discorsi seri e “cazzeggio” si sono intrecciati;
praticanti di lunga data come i Maestri Giuseppe e Massimiliano e praticanti da
un paio d’anni come Luigi e Roberto; Angelica, ovvero la nipotina di Biagio, e
mio figlio Lupo; compagne dei praticanti, come Monica e Carla, insieme alla
famiglia di Biagio e Michele, suo figlio, anche lui praticante di “lungo
corso”, dal 1984.
Grazie
Biagio, cintura nera 3° dan. Grazie di esserci stato e di esserci tutt’ora, col
tuo immancabile gi bianco ed i piedi scalzi, i tuoi pugni ficcanti ed imprevedibili,
la tua voce seria e la tua passione profonda. Sempre presente, sempre attento
ed impegnato: esempio ferreo per chi è arrivato ed arriva in questi anni. Nuovi
praticanti che portano con sé, spesso, una gracilità d’intenti ed una presenza discontinua
la quale stona con l’impegno che una radicale pratica marziale chiede per offrire,
in cambio, crescita e maturazione adulta.
Grazie
di cuore, allievo ed amico Biagio.
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