13
e 14 Giugno
Country
House UNA. Cupra Marittima (AP)
Trentacinquesimo
Gasshuku,
Stage Estivo.
Il
corpo interno, bacino calmo e insieme oceano profondo, dalle enormi masse nere,
oscure.
La
pratica del Tai Chi Chuan, la costruzione di un corpo marziale. Gettiamo le
basi poi … ci sarà ancora da “lavorare” lungo una strada che non ha fine. Lo sa
bene Giuseppe, amico, allievo e a sua volta Maestro, anche lui a cavalcare le
forme, i dossi, gli avvallamenti del fare marziale da più di trent’anni, come
lo sta imparando Francesco, praticamente un “neonato” ma comunque attento e
desideroso di imparare.
Gli
spostamenti ed i colpi del Kenpo. Occupare lo spazio, più gioco e strategia del
go che gioco e strategia degli scacchi.
Armi
naturali, gambe e braccia, che investono il campo, il territorio avversario.
Occupazione
totale che non lascia via di scampo.
La
sera, il combattimento libero armato.
Si
va di scudo, spada corta, coltello, spada lunga. Ognuno sceglie le sue armi.
Davide
duetta con le doppie spade corte, Giovanni si arrangia di scudo e spada corta.
Argisa, il riposo dell'infortunata |
Poi
sperimentiamo armi scelte da altri, che altri ci impongono. Duelliamo ancora.
Argisa
incespica e crolla al suolo: dolore lancinante che le impedisce di proseguire.
I
praticanti Kenshindo, la “Via dello
spirito della spada”, impugnano i loro katana.
Ora,
i fasci di canne di bambù si ergono davanti al praticante.
Un
taglio, un fendente dopo l’altro.
Falciata
calante, sibilo lugubre attraversa la notte nera, malamente lacerata da un paio
di lampade fievoli.
Falciata
ascendente, “crack”, qualcosa di verde si rompe, altro resta, pencolante lembo
di fusto ferito, disperatamente attaccato al suo centro.
Falciata
orizzontale, a volte le canne si schiantano, un’altra vengono scagliate, blocco
inerte e compatto, ad almeno dieci metri oltre il trespolo di sostegno.
L’acciaio
balugina nella notte. Il macabro rito dell’uccisione si ripete incessante.
Visi
assonnati, a colazione. Il profilo elegante di Simona e l’intenso sguardo di
Tina.
Ancora
pratica marziale, tra i movimenti sotterranei, nascosti, del Tai Chi Chuan e
gli scontri ruvidi del Kenpo.
I
guantoni si abbattono sui visi sudati, risuonano secchi su costole e ventri.
Fa
caldo, accanto alla piscina, lei sì silenziosa e tranquilla.
il bel sorriso di Francesco |
Il
saluto finale, quello che chiude la dozzina di ore di pratica tra Sabato e
Domenica.
Simona anche questa volta con noi |
Gli
occhi belli, semplicemente, belli, di tutti.
E
su tutti, per questa volta, gli occhi chiari, luminosi, di Stefano a ricevere
la cintura nera dalle mani dal suo Maestro Valerio, poi il diploma, shodan,
dalle mie.
Gli
abbracci, le fotografie, le lacrime di commozione.
Lo
stage finisce qui. La festa, il viaggio, lo stare insieme, no. Questo continua,
qui e altrove, fino a che ognuno lo vorrà.
Clan di guerrieri e ... amici |
Matteo ed una piscina solo per lui |
Simona G. alle prese con il bokken |
Lo sguardo intenso di Tina |
Sensei Tiziano |
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