Giochiamo la nostra piccola avventura nei giardini di un
lembo della Milano che si dibatte tra il degrado e la microcriminalità di una
lenta onda limacciosa e la resistenza che oppone la Milano vecchia, quella dove
si intrecciano le arie e le case popolari della classe operaia con le spinte
radical chic del mondo modaiolo e culturale.
Insolita alleanza, unica ed ultima difesa dal limo che pretende
di imporre suoi usi e costumi, in famiglia e fuori, e che tanto facilmente si
presta a culture e pratiche illegali.
Tre uomini, ancora vivi, perché cercano di sé e del senso
del loro destino; tre uomini che, nello spirito di “Incontrami”, stanno a difendere anche la vita di una Scuola, di
un’utopia che sfida le leggi di mercato e ogni conformismo inetto.
Ogni bersaglio centrato, giravolte attorno ad un albero o Neri sparsi sul terreno, guantini ad
incocciare o bastoni a sibilare, riempie corpo e cuore.Nessun rumore può essere più silenzioso.
Ognuno combatte mescolando Aria, Acqua e Terra, gli
elementi primordiali.
Ognuno sa che lo scorrere di questo tempo, di ogni tempo, è
come il consumarsi di una candela: per quanto a lungo possa la fiamma danzare,
forte o tremula, andrà a finire, buio che irrompe ad inghiottire la luce, ogni
luce.
Le ore a disposizione, erba, sole e bambini ed adulti
intorno, sono scivolate via rapide.
Mi lascio andare di momento in momento, mi perdo e mi
ritrovo, per di nuovo perdermi dentro me stesso.
Gli occhi allegri di Marco e Giovanni mi indicano una
direzione in cui sono l’entusiasmo della fatica, la passione della ricerca, a
farci sentire liberi.
E’ vero, le cose non sono più come negli anni passati e la
forza e l’entusiasmo di questo nostro formidabile Kenpo Taiki Ken, spirale vorticosa, onda gigantesca, preludono ad
una nuova alba.
Ed io sono ancora io. Persino più forte.
Che sia esistito un grande e vivace ieri, è certezza che si
fa romantico ricordo.
Che io possa addentarmi in un provvido e fertile domani, è
la sfida ardua che vado, che andiamo a vincere.
Che vinciamo, evento dopo evento, lezione dopo lezione, io
e chi mi sta a fianco, “Incontrami”
e non solo.
Oggi per domani,
Spirito
Ribelle
Grazie Giovanni. Grazie Marco.
“Non
c’è migliore dimostrazione di forza che esibire la propria debolezza (…) un
essere umano con le sue cicatrici è come te: questo è precisamente ciò che io
sono di fronte a te, per te. Ora puoi sentirti a tuo agio”.
(M.
Rampin)
Il
prossimo “incontrami”,
Sabato
5 Maggio ore 16,30 – 18,30
giardini
l.go Marinai d’Italia
davanti
alla palazzina Liberty
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