martedì 15 ottobre 2019

Piano piano … siamo in buona compagnia, forse?!




Da decenni propongo il movimento, il fare corporeo, come esplorazione a 360 gradi, come ricerca delle fondamenta del corpo in azione, come percorso che attraversi la sfera delle sensazioni e delle emozioni.
Io, uno dei pochi tra i pochi che in questo modo si occupano di corpo e movimento, probabilmente l’unico, o quasi, nel mondo delle Arti Marziali e del combattimento.

Poi, in queste settimane, sul più diffuso quotidiano nazionale sportivo, “La Gazzetta dello Sport”, dunque quello che, da un lato, dovrebbe camminare con me e meglio di me su queste direttrici, ma, dall’altro, comprendo abbia difficoltà a farlo per non disturbare interessi professionali ed economici di allenatori, atleti ed aziende, compaiono interviste, riflessioni che odorano del nostro pensare ed agire:
Il corpo non è un accessorio, il punto di equilibrio lo troviamo quando ci consideriamo un tutt’uno, l’insieme di muscoli e respiro definisce la nostra identità
Un grande coach non è uno stilista di moda, con un suo sistema a cui i giocatori si devono adeguare: al contrario, è un umile sarto, che prende le misure del cliente, cioè la squadra, per tagliare l’abito in maniera perfetta
Rispetto alla passata stagione abbiamo inserito trattamenti sugli  organi viscerali e dry – needing che ha dei punti in comune con l’agopuntura”.

Evviva!! Era ora che qualche apertura ci fosse, proprio nel mondo dello sport professionistico, quello che avrebbe i maggiori interessi a migliorare e migliorarsi superando una concezione meccanica del corpo ed una pratica ripetitiva del fare. Sarebbe un autentico faro trainante le migliaia di appassionati e dilettanti che, nella corsa come nel calcio, in palestra come negli sport e nelle arti di combattimento, si allenano secondo una mentalità e degli schemi  incistati, ripetitivi, davvero ignoranti!!

Perché ogni proposta realmente produttiva del “fare”, ogni esercizio, è come una cipolla che, strato dopo strato, ti mostra saperi continui. Gli esercizi validi, le tecniche valide si evolvono soprattutto per trasmettere informazioni, efficienza e diversi utilizzi; invece, tutt’ora, il praticante resta intrappolato in una sterile imitazione del primo strato, perdendo la complessità e gli strati sottostanti.

Scegliere approcci più ampi e differenziati ci consente di osservare la nostra pratica di movimento senza porci dei limiti  e di sviluppare noi stessi non solo nella prestazione ma come individui.

Ogni gesto, anche il più semplice: premere e tirare, sollevare ed abbassare, va interpretato come un concetto, non solo come una “tecnica”. Infatti questi, tecnica o un esercizio, non è altro  che un contenitore con all'interno l’autentica essenza priva di forma definita e siamo a noi darle una, due, diverse forme adattabili, flessibili, al contesto ed agli obiettivi.
E scopriamo, come ci raccontano gli antichi insegnamenti taoisti, che ogni pratica ha bisogno del suo contrario,  ovvero la pratica della quiete sgorga dalla pratica del movimento e viceversa, unitamente alla loro sintesi.

Fai tutto ciò senza mai perdere mai la tua giocosità e con essa  la passione e l'amore verso la scoperta della tua personale espressione fisica, la tua personale melodia cinetica, che è anche, e soprattutto, espressione della tua individualità, della tua personalità tutta.
Questo stato intriso di curiosità e passione è una potente guida che ti accompagnerà anche quando gli esercizi apparentemente così semplici li scoprirai difficili; quando incontrerai movimenti inusuali, scomodi, talvolta dolorosi, in cui saprai però scoprire un eccezionale potenziale di crescita personale; quando ti accorgerai che ogni tua comprensione ti apre le porte su mille e mille ignoranze, mille e mille territori di corpo e movimento ancora inesplorati e, invece di farti prendere dallo sconforto, ne sarai entusiasta e motivato ad andare oltre, a scoprire di più ed ancora.          
Sarà un cammino di autentica consapevolezza e felicità in cui ritrovarti in un corpo, te stesso corpo, elastico, ritmato, vitale.

Se ne sta accorgendo anche il principale quotidiano sportivo? Piano piano … pare di sì.
Noi lo sappiamo e pratichiamo da un pezzo.
Se ti andasse, aggregati a noi, divertiti con noi. Ti aspettiamo!!





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