venerdì 16 luglio 2021

Contro ogni pandemia

Immagina, che immaginare, come modella il mondo attorno a te con le immagini, così penetra e riempie la tua psiche, il tuo carosello di emozioni, i cui dati fondanti sono i prodotti dell’immaginare: le immagini, appunto.

Come l'essenza della terapia della Gestalt è mantenere la nostra consapevolezza mentre lavoriamo con il cliente, allo stesso modo, l'essenza della pratica marziale, energetica e di combattimento, per immagini è proporre all’allievo come prendere coscienza e affrontare le continue interazioni reciproche, dentro e fuori di sé creando un clima accogliente.

Pigro, quasi indolente, volto al Wu Wei (1) che è non eccedere, “non tirare troppo la corda”, che è il potente felino addentrarsi calmo nella giungla, il sinuoso serpente scivolare lento tra le rocce, l’agile falco imboccare ogni corrente d’aria per solcare il cielo, ognuno a proprio agio nel suo ambiente.

Pigro, quasi indolente, come uno spicchio di luna inspiegabilmente sospeso nella notte stellata, tra piccoli piaceri della tavola e parole in disuso, a danzare di corpo e respiro tra cose e volti che gli occhi guardano con distacco o appassionatamente.


Come uno specchio l’allievo, il praticante, viene sollecitato ad essere curioso e a riflettere con cura la percezione delle emozioni e degli eventi, dei “giochi” che gli propongo. Tocca a lui validare, almeno temporaneamente, i suggerimenti e le informazioni ricevute, accettare che possano avere un senso: non significa che è d'accordo e tanto meno che riflettono la sua esperienza soggettiva. Riconosce semplicemente il fatto che in ogni comunicazione (insegnamento? NO, suggerimento, invito al curiosare, all’esplorare, avvio di una facilitazione possibile) c'è un modo soggettivo di "vedere" e “sentire” che è la "verità" per ogni persona. Verità apparente tutta da verificare, poi, nel contatto col mondo altro, relazioni ed incontri più o meno conflittuali, che siano forme a solo a confrontarsi con lo spazio, giochi di coppia semiliberi, fino al combattimento vero e proprio: metafore e metonimie dei confronti, delle relazioni nella vita quotidiana, come genitori, amanti, lavoratori, clienti studenti, ecc.  Poi, così praticando e confrontandosi, sorge il processo empatico, sorta di riflessione emotiva, immaginazione evocativa, confronto fisicoemotivo con le emozioni, emos – azioni (2), che gli invio. Questo permette ad entrambi, io Sensei (“nato prima”, facilitatore) e lui studente, praticante, di valicare la separazione e di vivere un autentico incontro “qui ed ora”.

Ci immergiamo in una confusione che è frutto di un incontro / scontro; un vitale compromettersi, un vento di traverso (giakufu) mentre incontrando mani e corpi e respiri ognuno dei due sentenzia una saggezza incerta, sempre in mutamento.

Polverose e dissestate sono le strade che tutti gli altri battono fino alla noia, sorta di bambini che chiedono, sera dopo sera, sempre la medesima storia raccontata sempre nei medesimi particolari: Bisogno di qualcosa che duri per sempre? Bisogno di rassicurante protezione?

Eccitazioni peripatiche sono le scazzottate furibonde, il sudore profuso generosamente nell’anestesia dei sensi, devastate e deformate da un malessere generale a cui manca il coraggio di guardarsi dentro e metterci le mani.

Di qua ci siamo noi, pochi, ribelli nella specie. Di là c’è il mondo che grida di venir fuori ed adeguarci.

Allora… veniteci a trovare, venite con le vostre idee e le vostre certezze, venite che da tempo ho smesso di provare a trattenere ogni istante, da tempo ho lasciato andare ogni orgoglio che odori di verità assoluta e permanente. Venite dentro Poteri Potenti.

Post illustrato con foto di murales sulle rive del Brenta.


1. “il principio di non-azione suggerisce che il miglior modo di affrontare una situazione sia quello di non forzare alcuna soluzione, bensì di lasciare che le cose accadano naturalmente, accettando il fatto di essere piccole entità connesse a tutto il resto e sincronizzando le nostre azioni con il naturale fluire degli eventi” (https://cinainitalia.com/2019/09/23/il-wuwei-larte-taoista-del-lasciar-andare/)

 

2. “(…) il tono muscolare, che rappresenta il prender corpo delle emos – azioni, cioè dei moti d’animo propulsori di qualunque movimento, compreso quello di contrattura frenante o difensiva”. (S- Guerra Lisi & G. Stefani)

 



 

 

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