Quella che ci porta qui,
ogni Martedì,
ai giardini Marcello Candia in Milano;
quella iniziata nel 1980 presso l’Umanitaria e proseguita poi presso il circolo ARCI Bellezza, la storica sede di via Simone D’Orsenigo e quella di via Labeone.
Insieme ai Maestri, allievi ed amici Valerio e Claudio |
Più passavano gli anni, i decenni, più cresceva la
curiosità insieme alla consapevolezza di essere corpo e me ne rendevo
conto invecchiando. So che possiamo rovesciare tutto, di nuovo e sempre.
Rivolgo un pensiero ad Angela,
che mi ha introdotto al sapere taoista del Maestro Mantak Chia, al sapere ed
alla costruzione di un corpo forte e flessibile: tendini e muscoli e ossa, ed
alla concreta pulizia degli organi interni.
Un pensiero ad Eleonora, che con il Body Mind Centering ha
dato l’ennesima svolta di consapevolezza e motricità intelligente a questa mia,
questa nostra, strada.
So, sappiamo, di aver di aver
fatto e di fare tutt’ora del nostro meglio, di aver cercato e messo alla prova
quanto trovato, di esserci confrontati per cercare ancora meglio, ancora di
più, di aver lottato e combattuto.
Non sempre le carte che mi sono
state distribuite erano favorevoli ed io però ora vedo l’altro in me e ci vedo insieme.Footwork di onde e spirali, MAI di spinte e trazioni
Così scivoliamo fluidi dentro strategie e tattiche di Kenpo
Taiki Ken, Tai Chi Chuan, Kali, Wing Chun, Pa Kwa. Senza limiti, possibile
perché il sé corpo è consapevole, il corpo marziale è sano e forte; possibile
perché i princìpi del lavoro motorio convivono armoniosi in una unica
complessità; possibile perché dell’embodiment (1) facciamo esperienza
concreta, viva.
Così gustiamo il mondo che abitiamo, cogliamo l’occasione e
incontriamo vitalità ed erotismo che sono le chiavi del vivere,
vivere per davvero.
Così ciò che seminiamo è ciò che raccogliamo: nessuna
paura, o meglio, di ogni paura facciamo la nostra forza, di ogni vulnerabilità
la nostra arma.
E’ una luce piccola e forte
nell’oscurità, nel tran tran quotidiano, e ci incontriamo di nuovo, ogni Martedì,
qui ai giardini Marcello Candia in Milano.
Lungo la sagoma della "nave", scivolando e percuotendo dentro e fuori |
1. “la coscienza che ho del mio corpo non è una coscienza di
un blocco isolato… i vari domini sensoriali (visivi, tattili, dati dalla
sensibilità degli arti, ecc..) che sono coinvolti nella percezione del mio
corpo, non mi si presentano come delle regioni assolutamente estranee l’una
all’altra”
( https://www.psicologiafenomenologica.it/neuroscienze/embodiment-se-corporeo/)
The wall, ma qui tree, per imparare a stare nel confliggere Equipaggiamento ed armi del guerriero Flow Clinch, mai di forza
Training Knife, prima dei coltelli affilati |
Chi Sao affrontarsi a corta distanza |
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