venerdì 17 giugno 2022

Il gioco, l’allegria, delle rime che insieme danzano a far festa

La passione dentro al petto che non mi fa stare fermo, è un suono ritmato che pulsa e pompa agitando lo schermo.

Spirito Ribelle è il nome sulle maglie, sui volantini e per questo, perché di essere ribelli si tratta, che ogni volta lo confermo.

E’ la cena di fine stagione, un pugno di ribelli, ognuno a modo loro a danzare per dieci mesi la nostra canzone.

Ognuno la interpreta come meglio crede, come meglio sa; nessuno sta fermo a crogiolarsi sugli allori, sulle certezze, sempre invece, come ci ricorda Massimo Fagioli (1), a mettere in primo piano vitalità, erotismo e passione.

L

a mia è una casa piccola, modesta, impreziosita da mobili che vengono d’Oriente, da lame ed acciaio di ogni foggia e soprattutto da una storia di amici a tavola a far festa.

Si mangia, si beve, si chiacchiera di stage passati sulla neve fresca, di notti intere sotto le stelle a tirar di pugni e di coltello fino all’alba, di compagni di pratica che, dal lontano 1980, si sono succeduti prima sotto la bandiera ZNKR poi, quelli rimasti, ad abbracciare lo stendardo Spirito Ribelle, ma sempre una pratica di emozioni e ricerca interiore e non solo manesca.

Gli allievi che sono amici che amo, le risate e le battute salaci; ogni volta, ogni fine stagione ci testimonia che qua restiamo, noi cambiamo, è inevitabile, ma in un modo o nell’altro ancora insieme stiamo.

Non ci arrendiamo, non ci consegniamo a pratiche di ripetizioni di tecniche e copie di modelli (2), a pratiche di scazzottamenti per sfogarsi, perché ogni individuo ha il diritto di trovare la Sua di strada nel mondo ed è per questo che, con le Arti Marziali, Spirito Ribelle pratichiamo, Spirito Ribelle lottiamo.

Basterebbe un attimo di indecisione per andare a fondo e sai quanti attimi pesanti come catene ognuno di noi ha attraversato, anche subìto, ma poi è risalito, perché sono le cadute e gli errori a dirti che sei ancora vivo e, se lo vuoi, puoi farcela e lasci le tue paure sullo sfondo.

La serata volge al termine, il commiato, gli abbracci. Dai ribelli!! La pausa estiva e a Settembre saremo ancora insieme a praticare di evitamenti, percosse, schivate, leve articolari, Iron Shirt, Push Hands, Hai e respirazione profonda e tanto ancora, da uomini adulti in cerca di sé e lontani dalle mode e dai capricci.

Per una strada aperta a tutti, a tutti i cercatori che vogliano fare un tratto di strada insieme, a tutti gli artisti del corpo che nessuna paura, nessuno ostacolo, potrà mai rendere zitti.

 

PS) Nel pomeriggio i diplomi: 2° dan a Giovanni Laurito; 6° dan a Valerio Giordano e a Claudio Morganti.

 

1.     In “Bambino, donna e trasformazione dell’uomo” di Massimo Fagioli, psichiatra e psicoterapeuta.

2.     “Per esempio, la maggior parte delle pratiche didattiche si fonda sull’assunto che lo studente è fondamentalmente un ricevitore, che l’oggetto (“la materia”) da cui si origina lo stimolo è importantissimo, e che lo studente non ha altra scelta se non vedere e capire lo stimolo così come esso “è”. Adesso noi sappiamo che tale assunto è falso”, in “L’insegnamento come attività sovversiva” di Neil Postman, sociologo e professore.

 





 

 

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