Non esistono strade sbagliate; forse strade, quando non era il tempo giusto, prese o lasciate.
Non esiste una strada che ci allontana e nemmeno una che ci
avvicina. Si tratta solo di sognare ciò che l’inconscio ci nasconde e poi, con
pazienza e una manciata di follia, chi lo vuole su quella strada si incammina.
Non faccio mai sogni di merda, piuttosto a volte sono
colori accesi e forti emozioni, altre sono carezze di volti e gesti gentili.
Nessuno si dimentica con le mani strette a pugno e gli occhi chiusi, sarà per
questo che ricordo nitidamente anche quello che non ho sognato mai, e non c’è
nulla che io perda.
Sabato 18 Giugno 2022
Il “Doge”, anziano camper by
U.S.A. che mastica rumorosamente i chilometri; muso al vento, lui che spesso è
fatto oggetto di attenzioni e ammirati commenti: per forza, lui unico qui in
Italia, lui con quella linea vintage che ricorda hippies e canzoni di pace ed
amore e feste di massa divenute celebri.
Monica al volante, lei ci tiene; Lupo ad alternarsi tra noi
e le chat al cellulare; Kalì, la nostra cagnolina, a russare sul pavimento; ah,
sì, ci sono anch’io, pronto e di bellumore.
Non so se è un sogno fatto o
uno mai sognato, non so se è l’avventura di un anziano squinternato, certo è
che nella vita di camperista ora mi sono inserito. Gli anni dell’adolescenza e
della gioventù, in tenda, a far “campeggio libero”, nei boschi o in riva al
mare, tra poco autostop, che i capelli lunghi alle spalle e l’aria poco
raccomandabile non aiutavano, e tanta motocicletta, in sella al mio Morini 175
quando i mostri giapponesi di grossa cilindrata erano ancora agli albori e
salutarsi tra motociclisti era un piacere da dare.
E siamo a San Marino. Decisamente
bella nel suo specchiarsi pulito e perfetto dentro al Medioevo. Certo, le
ricostruzioni sono così attente e inappuntabili che un po' suonano di finto e
stucchevole, come i seni alti e turgidi e rifatti di una cinquantenne che
voglia illudersi di attrarre ancora sfoggiando la gioventù di un tempo, e di
quel tempo pure il petto.
Non manca una mia incursione in una delle tante coltellerie: Cougar karambit… è mio!! Artiglio feroce ed affilato, mi solletica il desiderio di coinvolgere gli allievi nell’uso di questa infida arma letale. Poi, con Lupo, al “Museo della Tortura”. Percorso inquietante, che tocca lo stomaco. Mi trovo a riflettere, beh certo, sulla cattiveria umana e sul tanto “bene” fatto dalla Chiesa Cattolica per recuperare e convertire nei secoli dell’Inquisizione ogni sorta di digressione, per manifestare odio verso le donne e il femminile, sorta di fiera assetata di sangue che tutto ciò che non controlla allora sbrana. Ma anche, come spesso mi accade, penso a come poche righe, tuttalpiù qualche pagina di storia studiata sui libri, occultino migliaia e migliaia di esseri umani che hanno vissuto giorno dopo giorno, come me, come te che mi leggi, hanno amato ed odiato, hanno allevato figli, sono stati traditi dalla compagna, hanno pianto per un lutto, hanno dormito, hanno fatto quello che io e te facciamo, ma noi lo dimentichiamo, a noi, su quelle pagine, restano solo le guerre, le carestie, le imprese di pochi, come in un’anonima ballata.
Domenica 19 Giugno 2022
Si passa, e ci si ferma, per San
Benedetto del Tronto. Qui, grazie all’allievo ed amico Valerio, fondatore
del DAO, ho trascorso momenti intensi e felici. Momenti in cui ho
condotto stage di formazione marziale intrecciati con momenti conviviali,
momenti toccanti ed emozionanti con tanti praticanti ed alcuni sono rimasti
amici.
I ricordi mi assalgono: le lanterne, accompagnate da un
silenzioso pensiero, lanciate nella notte dopo ore di spada; le chiacchierate
che non finivano mai; i Gasshuku, stage estivi ad occupare prati
e case dell’agriturismo UNA, solitario ed accogliente; i seminari di “Sapere
del Profondo” a scavare di animi e inconfessati sentimenti; Kinnoremma,
il rituale di spoliazione che introduce e marchia chi di spada vuole vivere; i
pranzi con i piedi nella spiaggia e la scoperta di sempre nuovi locali in cui
cibo e bere non deludono mai. Volti e mani, voci e corpi sono bellissimi
ricordi che nel petto mi danzano.
La notte in un’area sosta brutta e spoglia, aria impregnata
di smog, senso di trascuratezza; diciamo pure che pulizia ed igiene non le
fanno da medaglia.
Ci pensa “La Mimosa”, probabilmente la più golosa
pasticceria mai incontrata in vita mia, vero tripudio di paste e dolci, a
costruire da subito una mattinata allegra e briosa.
Lunedì 20 Giugno 2022 e a seguire
Eccoci ora al “Camping Oasi
Punta Aderci”. Enorme, silenzioso, percorso da alberi ed arbusti
disseminati ovunque, e non potrebbe essere altrimenti per una struttura che si
affaccia dentro un’oasi naturale, tra spiagge di ciottoli e scogli e cieli
aperti.
Solo accanto al camper, che
Monica e Lupo seguono il rito degli altri camperisti: ore di sole ad
abbronzarsi e qualche rinfrescata, qualche nuotata in acqua a sgranchirsi. Con
un mare ed un litorale così, lo capisco appieno, dove per tratti ininterrotti
di chilometri di costa stazionano non più di dieci o quindici persone. Altro
che il solito mar Adriatico e file di ombrelloni, altro che orde di corpi
sgraziati ed ammassati a fare da spettacolo osceno.
Io però, nemmeno da giovane sono stato amante di bagni in
mare e sole ad abbronzarmi, piuttosto portato ad isolarmi, solo o con qualcuno
che condividesse i miei stessi percorsi d’animo e pensieri.
So da tempo che l’altro da me è anche il mio specchio
relazionale, mi svela; che ciò che definiamo, a sua volta ci definisce. Questo
interagire inevitabile, da cui è facile, comodo, scappare per non guardarsi
dentro, modella la nostra interiorità e tocca e plasma il nostro e l’altrui
rapporto con il corpo, la corporeità, con i significati che gli attribuiamo,
anche se lo neghiamo, anche se ci fa paura come ad affrontare una fiera
indomabile.
Arriverà una notte intera, una luna fiondata nel cielo, un'altra
danza dove sarà impossibile avere i tuoi occhi per vedere chi sono davvero io e
chi sei davvero tu. E le giornate vanno avanti, sulla stanchezza del mio petto
lucido il coltello e stendo un velo.
Qualche incantevole passeggiata
insieme, tra intensi odori di verde e lo sguardo perso entro confini immensi.
Poi sono pomeriggi in solitario, seduto davanti al camper, Kalì ai piedi, il
deserto di voci attorno. Non c’è molto, non c’è nulla da fare, mentre aspetto
che il sole cali per potermi allenare. Solo manate di tempo a sciogliermisi
addosso.
E vorrei curare ogni ferita che sanguina anche sapendo di precipitare
in una trappola, ed ingoiare ricordi di momenti di corpi ed occhi vicini senza
più amore. La fatica inutile di colmare vuoti, allora violento il mio sfogo in
questo pomeriggio di vento e sole ed aspetto paziente il tempo di Iron
Shirt e forma di Tai Chi Chuan, Hai e Neri
che sono anima del Taiki Ken, lo svettare del coltello a
fendere l’aria ed immaginari Push Hands, danze di corpo e di
combattimento a disegnare un solitario amplesso.
Venerdì 24 Giugno 2022
Di nuovo a San Benedetto del
Tronto e … di nuovo un passaggio alla pasticceria Mimosa!!
Chiudiamo la serata al ristorante. Ad accoglierci c’è
Alessio, ex allievo del Maestro Valerio, che mi sorride e mi stringe
calorosamente la mano: lui si ricorda di uno stage in cui le mie di mani gli
proposero un contatto più vivace sul corpo e sul volto. Erano occasioni in cui
confrontarsi per capirsi ed entrare nel mondo del Bujutsu era un
affare intenso, forte e sano.
Chiacchiere, cibo ottimo ed abbondante, scivoliamo leggeri
tra un vino vivace, un calmo Passerina e un altro bianco di uva Chardonnay e
Sauvignon che ci delizia il palato. Cristiana, accanto a Valerio, è davvero
bella ed ascoltarla un piacere, Lupo divora di gusto, Monica, così attraente
nel suo abitino nero, sorride e se la gode. Serata perfetta, serata di buone
sensazioni e gusto frizzante.
La notte ci vede in autostrada,
il “Doge” lanciato verso il ritorno, verso Milano.
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