martedì 11 settembre 2012

Trenitalia: potere e disprezzo





Che i treni partano in ritardo, che accumulino ritardo, che si guastino lungo il percorso, che vengano annullati poco prima della partenza.
Che i servizi igienici siano inservibili, o sporchi, o privi di chiusura della porta o del sapone.
Che le carrozze siano sporche, prive di aria condizionata o, in piena estate, con il riscaldamento a tutta forza.
Che i treni a percorrenza regionale siano stati costruiti pensando ad un popolo di “puffi”, con spazi più che ridotti per i passeggeri e per i bagagli ( praticamente impossibile caricare un borsone “sportivo”, non parliamo poi di una valigia ).
Ecco, tutto quanto sopra, non mi turba più di tanto.
Può succedere.
In una struttura complessa che si occupa di migliaia di viaggi e persone, è sicuramente fisiologica una percentuale di disagio, di inefficienza.
Quel che, per me, “non ci sta” è il ripetersi continuo, incessante, di questi inconvenienti (treni in ritardo, sporchi, ecc.) come delle scelte a danno dei clienti ( i “regionali” vere e proprie scatoline dell’orrore ).
“Non ci sta” l’assoluta insensibilità dei dirigenti e, via via, a scalare, dei vari quadri, nel porre rimedio a tali inefficienze, a non ripetere scelte che danneggino i passeggeri.
Infatti i dirigenti, ora di Trenitalia e prima delle Ferrovie dello Stato, stanno, immutati da decenni, al loro posto; il “grande capo” pure, salvo trasferirsi, lautamente pagato, presso qualche altro ente pubblico o, raggiunta l’età, entrare in una pensione “d’oro”.
Ecco quel che mi infastidisce
-          il ripetersi inarrestabile di errori, incongruenze, danni verso i passeggeri.
-          Che nessuno paghi, tra dirigenti e “grande capo” per questa situazione disfatta che pure è nelle loro mani, dipende da loro.

Che possiamo fare noi, utenti / vittime del loro mal dirigere ?
Smettere di usare i treni. Ma questo significherebbe smettere di viaggiare o riversarsi sul mezzo proprio. Oddio, quest’ultima ipotesi, con i costi raggiunti dai biglietti unitamente al taglio di percorsi e fermate operato da Trenitalia, mi tenta assai. Ma perché devo rinunciare io ad un mio diritto, che per altro pago regolarmente ?
Buttare giù dal treno in corsa qualcuno del personale. Ma ce la prenderemmo proprio con l’ultimo della gerarchia, il meno colpevole. Come chi inveisce con il personale degli sportelli, alle poste o in Comune, lasciando “in panciolle” chi non assume personale, che lo mal distribuisce, chi lo mal forma, chi non lo licenzia quando questi è un incapace o un fannullone. Insomma, sarebbe un bello sfogo pulsionale e nulla più. Nemmeno il mitico “colpirne uno per educarne cento” !!
Organizzare una spedizione punitiva ( ah, ricordi giovanili !! ) per pestare a sangue o gambizzare il “grande capo” o, almeno, uno dei suoi sottoposto. Ma, tanto, o tornerebbe al suo posto o al suo posto ci verrebbe un altro esattamente come lui ( guarda un po’ come nulla è cambiato, di nefandezze e disservizi, in decenni e decenni di ferrovie ). Senza dimenticare la campagna stampa, benpensante ed intellettualoide, che orchestrerebbero giornalisti, esangui intellettuali, politici “di lungo” o “breve” corso contro lo scatenarsi delle peggiori pulsioni, delle follie metropolitane. Quegli stessi giornalisti, intellettuali, politici, che certo non si fanno sette ore di fila su un regionale sovraffollato, afoso da far schifo, minuscolo e a misura di “puffo”. Certo non viaggiano, in piena estate, su un intercity ( ed ero pure in prima classe !!), privo di aria condizionata e con i servizi igienici fuori uso nella carrozza ed in quella accanto.
Insomma, niente da fare, ci tocca subire.
E mentre lo scrivo, mi accorgo  che nulla è cambiato, in secoli e secoli di storia dell’uomo: Bocca grande mangia bocca piccola.
A nulla serve, al leopardo, aver catturato la preda. Se arrivasse il leone, sarebbe questi a sfamarsi, mentre il leopardo starebbe a guardare.
Sono solo cambiati gli “attributi” per dominare: una volta erano la forza fisica e, poi, l’uso di armi sempre più evolute; ora si tratta di “far carriera”, di inserirsi ai posti di comando.
Semplice. Forse un po’ raccapricciante, soprattutto per chi abbia ancora in esaltazione la democrazia, ma semplice.
Far carriera, entrare nei posti di comando, laddove il merito, la capacità di fare, non è poi così importante. Anzi.
E questo è sotto gli occhi di tutti, non solo nella stramostrata politica (Minetti e il “trota”, con la miseria della stirpe Bossi, sono solo alcuni degli esempi più recenti);
ma anche nell’industria e nella finanza. Leggetevi l’elenco numeroso di rampanti e boriosi imprenditori e finanzieri che, nel menar vanto della loro impresa, omettono di specificare che l’hanno ereditata da papà (grande uomo d’affari questo Lapo Elkan, che genio questo Gabriele Albertini, leggetevi la ricerca in merito del sociologo Antonio Schizzerotto) o grazie a leggi fatte ad hoc da politici amici ( leggetevi le carte riguardanti il rapporto Craxi – Berlusconi ) o grazie a traffici palesemente illeciti per i quali, ogni tanto, ne “pizzicano” qualcuno di assolutamente insospettabile ( Tanzi, Caldarelli, la Jesse di Francenigo e la Zaccariotto Cucine di Gaiarine).
nell’ università, tra “baroni” e figli e nipoti degli stessi, a cui non è sfuggita nemmeno “nostra signora della lacrima”, il ministro Fornero.
nello sport, da Moggi senior a Moggi junior, da Prandelli senior a Prandelli junior, da Juventopoli ai drogati campioni del ciclismo, dalla danzopoli d’Agosto  allo Schwarz di Luglio )


Bocca grande mangia bocca piccola”. Almeno fino a che i leopardi non decideranno di mettersi insieme e farvi un kulo così.

1 commento:

  1. e già!!mi sono spesso domandato anche io perchè in italia i treni siano così, addirittura mi sono chiesto se è un pò colpa nostra? che non ci lamentiamo mai, che ci va bene tutto che ce la prendiamo con ingiurie di ogni sorta ma che per un ritardo, e son due spiccioli di rimborso non andiamo dai diretti interessati, ovvero Trenitaglia.
    In belgio,in francia e persino in spagna dove i binari sono più stretti per le vecchie leggi franchiste e possono viaggiare solo i treni nazionali (o almeno così fino a qualche anno fa) perchè questo non accade. (non accade nemmeno che i politici siano strapagati come quì però..)
    Ma servirebbe davvero? forse facendo partire fior fior di denunce ,come negli stati esteri fanno, accadrebbero meno ritardi e penserebbero più ai regionali? no, i regionali non hanno rimborsi sui ritardi e non sono assicurate le coincidenze.
    Certo che per i rimborsi la cosa è ben studiata, io stesso mi sono ritrovato a fare ore di fila per un misero rimborso di una dozzina di euro, giusto per il principio. Ok rimborso fatto, tempo di attesa due mesi.
    Cazzo ti passa la voglia, posso comprenderlo.
    difficle trovare tempo e voglia per arlo...

    spedizioni punitive? tanta soddisfazione ma il problema rimarrebbe.
    Certo il problema non sussiste, se puoi spendere alte cifre per alte velocità?ma sbaglio o i prezzi dei regionali sono in costante aumento comunque? qualcosa non torna..che forse ci ritroviamo a pagare anche il sostentamento delle frecce?
    i treni a quanto pare sono solo una goccia in un questo sciaquone...



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