lunedì 26 gennaio 2015

Di festa in festa


“Ogni bambino è un artista. Il problema è come rimanere un artista una volta che si cresce”
(Pablo Picasso)

 C’è la gioia di vedere una ventina di bimbi scorrazzare, ridere, spintonarsi, litigare e poi cercarsi, liberi di correre e saltare.

C’è la gioia di vedere un luogo, solitamente deputato alla “formazione guerriera”,  al duro e faticoso processo di individuazione che è il cuore della nostra pratica marziale, divenire luogo di festa innocente, di giochi bambini.

C’è lo stupore degli adulti che, chissà, forse intuiscono che oltre alle palestre e ai corsi di questo e quello, in giro ci sono anche luoghi di un culto dimenticato, il culto dell’educazione alla libertà, alla socializzazione, al divenire adulti.

Ci sono i tre festeggiati, Lupo, Mattia ed Elia, e con loro bimbi conosciuti ed altri no che stanno bene insieme, semplicemente insieme.

C’è la possibilità di imparare il gusto e la ricchezza del contatto, dello scontro fisico; del relazionarsi tra pari senza il solito adulto a dirimere contese, a distribuire i torti e le ragioni; del festeggiare spontaneo senza l’animatore che intrattenga con giochi e giochini pensati da adulti perché bambini si divertano.

Ci sono le torte, le candeline, il buio chiazzato dalle luci vivide di bracciali ed anelli colorati. Ci sono queste foto, che non sono un gran che, anzi. Ma il cellulare fa quel che può ed io, soprattutto, faccio molto più quel che voglio: godere di una festa, semplice e ricca insieme, stare accanto ai bambini ed ai genitori, stare nel nostro Dojo, “Luogo dove si insegna la Via”. E vivere appieno di queste affascinanti sensazioni.
Che “Via” più bella potrebbe esserci, dello stare insieme in festa tra tanti bambini felici ?

 “Il miglior momento per piantare un albero era vent’anni fa; il secondo miglior momento è ora”
(motto cinese)


 












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