martedì 5 dicembre 2017

Il Ribelle Guerriero



Poi le cose accadono, ci accadono addosso, ci accadono contro: Il distacco di una persona cara, un imprevisto collasso economico, un accidente fisico, l’insuccesso ad un esame universitario, la perdita del lavoro.
A volte, le cose accadono, ci cadono addosso, ci cadono contro, come una lenta agonia, un tormentato crescere di malessere: una relazione che si fa povera e ci intristisce giorno dopo giorno; la crescita di un figlio che sempre più si rivolta alla nostra educazione, ai nostri valori; una passione che va a scemare; una salute che “le ingiurie del tempo” sempre più espongono a cadute e malanni; un futuro che si snoda ai nostri occhi monotono e noioso; il crescente rimpianto per quel che non è stato, quel che non abbiamo scelto.

Sono accadimenti che ci conducono in uno stato di malinconia, di malessere, a volte ad un senso di impotenza, altre di rabbia, altre ancora sfioriamo il mondo della depressione. Sono i momenti lunghi, troppo lunghi, del volto rigato di lacrime, degli occhi bassi, dell’autostima che finisce sotto i piedi, o dell’arrabbiatura scomposta, dei gesti inconsulti, delle imprecazioni e delle persone, fisicamente o metaforicamente, sbattute per terra, malmenate.

Eppure, per l’autentico Ribelle Guerriero, questi accadimenti insani, perniciosi, sono anche e soprattutto un viaggio nei luoghi sotterranei, dove dominano le nostre parti ombra, dove spiriti invisibili ad occhio umano e mostri antichi ci aspettano sornioni.
Questi accadimenti, per il Ribelle Guerriero, sono l’occasione, dura ma imprescindibile, per entrare nella sua cantina privata, quella polverosa e buia, quella dove si sono accumulate le ingiunzioni dei genitori, le scorie degli anni precedenti, i sogni mai realizzati, le aspettative tradite, le costrizioni castranti del pensiero dominante, ma anche le tue risorse più genuine, quelle animalesche e potenti, quel tuo spirito libero che hai lasciato addormentarsi in nome di mille e mille compromessi.

Lasciarsi soggiogare da questi accadimenti, che siano unico pesante colpo di martello o lento dissanguarsi, significa entrare riottosi nella cantina e lì trovarci solo gli strumenti perché la tortura si faccia ancora più crudele, perché la caduta sia ancora più rovinosa, perché gli specchi opachi e polverosi rimandino di te un’immagine incerta e malferma.
Accogliere questi accadimenti, che siano unico pesante colpo di martello o lento dissanguarsi, accettarli come parte essenziale di ogni viaggio di vita, significa entrare in cantina a testa alta e lì trovarci, con vecchi orpelli in disuso e rimandi crudeli alla tua incompletezza, alla tua vigliaccheria, anche le forze della tua individuazione, della tua ennesima rinascita.

Hai solo da lasciarti andare, andare davvero, perché il gusto pieno delle emozioni ti inondi tutto. Perché tu posa lasciarti pervadere dai sapori melliflui della nostalgia e da quelli acidi della rabbia, dalla forza irragionevole delle tue pulsioni e dall’estremismo onirico delle tue visioni.
Così, lasciarti andare in uno stato che il Taoismo chiama “sung”, come a dire denso e presente; denso e presente nel tuo essere fisicoemotivo, nella tua carne e nel tuo respirare.

Nessun controllo, solo, ti lasci andare, ti affidi.

Perché il Ribelle Guerriero si fida anche di quel che non sa, di quel che non conosce. Apprezza la forza disperata della paura, usa la vulnerabilità come sciabola affilata; si affida al fluttuare instabile del piacere anche quando questi si immerge in una profondità priva di luce fino a scomparire, perché il Ribelle Guerriero sa aspettare che torni a galla, torni ad essere mare d’onde cristalline.

Allora, come in un insight improvviso ed imprevisto, ritroverai le tue intuizioni vincenti, la tua prorompente vitalità, il tuo erotismo più pieno e rotondo.
Allora saprai emergere dalla cantina, Ribelle Guerriero ferito e malconcio ma ancora più forte, ancora più bello. Aspettando il prossimo accadimento, che sia unico pesante colpo di martello o lento dissanguarsi, come ennesima prova del fatto che tu vivi, né dormi né sopravvivi, ma vivi, anche contro tutto e contro tutti.
Tu che vivi e pratichi un autentico Spirito Ribelle




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