lunedì 12 marzo 2018

Angelo o demone... o entrambi

Che ci sia un angelo o un demone, o una figura che li rappresenta entrambi, a guidarmi lungo la mia adolescenza, poi la gioventù, l’adultità ed ora, fili di tempo che scorrono, lungo la mia vecchiaia.
A volte sono terribili le verità.

Sono stato giovane, con poche e solide paure e tanta rabbia e violenza in corpo.
Ho cercato la mia strada, ho scalato le mie montagne e sono caduto e ricaduto nei miei abissi.
Ogni storia, la mia, la tua che mi stai leggendo, la sua che ora dà solo un’occhiata distratta, è storia personale, quell’unica storia che ho vissuto io, che hai vissuto tu. Nessuno, moglie, figlio, amico anche il più caro, può affermare di conoscermi, di conoscerti davvero. Non ha guardato il sorgere del sole come l’ho guardato io, come l’hai guardato tu; non ha mai toccato con mano i miei mostri, i tuoi mostri; non ha gioito di quell’incontro che ho fatto io, né di quello che hai fatto tu; non è mai stato nei miei sogni notturni, come non lo è mai stato nei tuoi. Né io, chiunque tu sia ora che mi stai leggendo, ho la sicumera, la presunzione di conoscere te, né tu puoi affermare di conoscere me.

Allora, ascolto me ed ascolto di te. Informazioni lievi e pesanti che passano tra corpo e corpo, sguardo e sguardo.
Nessuna pretesa, solo il camminare accanto, di fronte, praticando Tai Chi Chuan.
Quest’antica arte di corpo, di fisicoemotivo.
Resterò in silenzio, e lo resterai anche tu. Senza fretta, senza alcuna impazienza, permettendo ai suoni, alle immagini, di creare uno spazio d’intesa tra noi due.

Nel Tai Chi Chuan, impareremo ad apprezzare il silenzio, noi, io e te, che stentiamo a tacere perché non conosciamo l’arte dell’attesa, dell’aspettare. Impareremo a non interrompere solo perché vogliamo affermare la nostra di idea, a non allontanarci solo perché quel che ci viene detto, ci viene mostrato, lo troviamo insulso, così banale rispetto a quel di così importante che proviamo noi.
E’ un uragano dolce, quello che s’instaura tra di noi. Dove la forza pazza del vento e lo sferzare sadico della pioggia non ci sono, o, se ci sono, sono comprensibili forze di un racconto che scriviamo insieme, che leggiamo insieme

Nel Tai Chi Chuan, impareremo a non andare a cercare il domani lasciandoci indietro lo ieri. Forse io vacillerò, mentre tu starai in piedi, forse tu sarai tentato di andare via, mentre io guarderò avanti.
Comunque sia, angelo o demone, o una figura che li rappresenta entrambi, a danzarci nel cuore e nei gesti, dopo, dopo finito il tempo di quel Tai Chi Chuan, io sarò ancora solo io e tu solo tu. Senza reciproca pretesa di conoscerci davvero. Ma, ognuno diverso nella sua personale storia, saremo solo più forti e sinceri, più nudi e più veri.
Ognuno, a suo modo, Tai Chi Chuan,

Marzo 17

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