venerdì 4 gennaio 2019

La risata del gabbiano













Risuona forte, risona stridula contro un cielo azzurro. A lei si uniscono, ali bianche, altre ed altre ancora risate forti.
Da Montale, minuscola frazione di un pugno di  case, siamo scesi a Levanto, mare azzurro ed una risacca che tambureggia senza sosta.

Un gruppo che si ritrova casualmente ai giardini Candia di Milano, tutti a portare a spasso il cane, è grazie a Mary, intraprendente donna giramondo, tra gli anni trascorsi in Africa e i ben venticinque ad Hong Kong, che nasce un minuscolo corso di Tai Chi Chuan. E’ più di un anno che il verde di quei giardini milanesi ci accoglie sereno, ogni Martedì mattina.
E siamo insieme a festeggiare l’anno nuovo che arriva, tra lunghe passeggiate su e giù per le colline o sul lungo mare, grandi mangiate e qualche sprazzo di pratica Tai Chi Chuan, fronte al mare e ancora le risate dei gabbiani a farci da sottofondo.
Praticare e sorridere, chiacchierare e gustare un vigoroso Syrah rosso, addentando salsicce alla brace.

Chi potrebbe affermare con sicurezza dove vada la Strada e dove vada a finire il giorno?
Ci sono diversi modi per arrivarci, si tratta solo di creare uno spazio, aprire un varco, stupirsi dello straordinario che sei in grado di cogliere nell’ordinario, nel quotidiano, nelle cose di tutti i giorni.
Sempre che tu scelga e riscelga ogni volta chi e come sei.
Allora tu realmente vivi e condividi con chi ti sta accanto questo tuo straordinario vivere.
Presenza, interesse, disponibilità e vitalità che, amalgamati con l’esperienza quotidiana, ci consentono di mettere le mani dentro la qualità della nostra vita. I suggerimenti che ne nascono, così familiari e semplici da comprendere, non sono però facili da impiegare. Essi vogliono uno stato di  attenzione al qui ed ora unico in grado di tenere alto l’ascolto e di non farci soccombere alla forza degli automatismi, delle ripetizioni.





Poi, i tramonti che sanguinano di un rosso cupo, le ville antiche a spiccare tra gli alberi, i cani a rincorrersi e a rincorrere gatti.
Il brindisi che segna il passaggio nel calendario.
E ancora quelle grida prima del ritorno a Milano.
Altra onda di vita che se ne va, inseparabile, indistinguibile, da quella che viene.
 

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