“Ci
vuole il Maestro migliore per imparare bene la pratica
e ci vogliono gli Allievi migliori per tramandarla.”
( M° Wang Xiang Zhai )
La morte di mia madre, il bisogno di ascoltare il dolore,
di elaborare il lutto, ho permesso loro
di tenermi lontano da questo importante, fondamentale, appuntamento dello Z.N.K.R.
Chitine di insetti a deturpare il sole, deformità
rossastra, che sorge dentro il mio cuore: Sono stati giorni così, i giorni del
dolore e della morte, del funerale e del silenzio affogato dentro i ricordi ed
i rimpianti.
Intanto, grazie alla buona volontà, alla passione, di tutti
gli iscritti, entrava in scena, nelle Marche, il nostro 34° Gasshuku, stage
estivo.
Stage in cui l’attenzione al corpo, al sapere più che al
conoscere, di sé e del movimento, avrebbe condotto i praticanti dentro l’Arte
del combattere.
“Sapere”, dal latino “sapio” che è gustare, assaporare:
sensi intensi che ti palpano fuori e dentro, ti trasformano con la loro
palpazione audace e totale. Poca conoscenza intellettuale che quest’ultima, priva
del sapere che è gustare, del sapere che è emozionarsi, assurge a museruola di
impedimento e fissazione razionale , finanche mordacchia, strumento di laida
tortura che ci nega di esprimerci umani, unità fisicomoetiva indissolubile.
Movimento di bacino e femori: a fronte di illustrazioni
libresche e modelli artificiali che ne mostrano le ossa del tutto saldate tra
di loro, scopriamo ossa in grado di muoversi liberamente le una dalle altre.
Ecco che l’idea e
la pratica di movimento, di azione, muta radicalmente e, con essa, muta il
sentire e l’esprimersi emotivo del soggetto.
Ecco che le caratteristiche espressive del movimento,
così scoperto ed esplorato, divengono agire personale e consapevole nel
conflitto, nello scontro,
Ecco l’importanza di praticare all’aperto: ascoltare le
voci ed i silenzi, i ritmi e le pause di uno spazio vuoto di cose umane ed immenso,
senza limiti se non quelli della propria vista, allo stesso metodo con cui
ascoltiamo e diamo vita, agiamo, il corpo, agiamo
noi corpo fisicoemotivo.
Così avrebbe dovuto essere ed è stato il 34° Gasshuku,
stage estivo. Lo stage della mia assenza, sì. Ma lo stage della presenza dei
Maestri Valerio, Giuseppe e Claudio, degli allievi che, ogni giorno, sono e fanno Z.N.K.R.
“Chi
sei tu?” disse il bruco … Alice rispose, alquanto timidamente: “Io, io quasi
non lo so, signore, almeno al momento; quantomeno so chi ero quando mi sono alzata questa
mattina, ma credo di essere cambiata più volte da allora”.
(L.
Carrol)
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