venerdì 16 gennaio 2015

A ritmo di cuore


“Tra vent’anni, non sarete delusi delle cose che avete fatto ma da quelle che non avete fatto. Allora levate l’ancora, abbandonate i porti sicuri, catturate il vento nelle vostre vele. Esplorate. Sognate. Scoprite”
( Mark Twain )

In principio è “Amare tradire”.
Illuminante saggio di Aldo Carotenuto, psicoterapeuta, che fa a pezzi concezioni sciocche e retrograde, quando non “furbette”, vigliacche, usate per scaricarsi di ogni responsabilità e/o proiettarla su altri.
In questo libro, infatti,  l’autore affronta un argomento considerato da sempre deleterio, il “tradimento”. Attenzione, lungi da ogni pruriginosa visione, qui si tratta di tradimento e tradire non solo e non tanto all’interno della coppia, ma abbracciando un ben più vasto orizzonte del pensiero e dell’agire umano.
Perché se nell’accezione corrente “tradire” è un verbo tremendo, sempre associato a valenze negative, un marchio infamante, in realtà, l’esperienza umana che questa parola designa nella storia individuale e collettiva, nella storia ‘sacra’ e in quella ‘profana’, letta in chiave psicologica dunque priva di ideologie e “paraculate”, si configura come l’evento “antitetico e dolorosamente dialettico” dell’inevitabile messa al mondo della soggettività nell’uomo.
Possiamo fare a meno di tradirci e di tradire? È questa la domanda cui il libro tenta di dare una risposta. Il tradimento ripugna alla nostra coscienza di buoni e puri, ma, afferma l'autore, è un'esperienza inevitabile.
Dalla nascita alla crescita nella famiglia di origine, nel rapporto con i genitori e i fratelli, alla vita di coppia dentro e fuori il matrimonio; nell’esperienza del sedurre e dell’essere sedotti, nell’atto di abbandonare e di essere abbandonati; negli amori tutti, quelli “normali” e quelli “devianti”, “legittimi” o “illegittimi”; fino alla morte “cercata” o “voluta”; nel farsi e nel disfarsi della coscienza, la violenza dell’esperienza del tradimento può anche aprirsi alla più vasta cosciente e articolata dialettica di autentico / inautentico dell’interiorità, individualmente esperita e ricercata.
Carotenuto affronta il delicato tema del tradimento, visto come atto necessario perché la psiche, ancora chiusa in una verginità inconsapevole e irriflessiva, sia iniziata al mistero della vita e dell'amore.
Tradire ed essere traditi vuol dire  scegliere un percorso coraggioso, adulto ed autodiretto, consegnarsi ad un destino di ricerca fatto di cadute e di sconfitte; significa riconoscersi come quegli esseri separati che, per ricostituirsi come soggetti, devono liberarsi da dettami e modelli collettivi, imposti. Devono dunque, in qualche modo, tradire.
Un punto di vista alternativo, altamente formativo  rispetto all’accezione comune (e sempre “comoda” nel dividere vittima e carnefice, nel proiettare su altri o negarsi a se stessi) del tradimento, l'evento sconvolgente che ci consente di uscire dal nostro guscio ed aprirci al mondo. Le possibilità di perdonare, dimenticare, divenire più leggeri e meno mentali, di essere autentici individui fisicoemotivi,  passano tutte attraverso l'accettazione del tradimento, sia subìto che perpetrato.

Se siete passati indenni, anzi arricchiti, da questa lettura, ora vi tocca “La separazione del maschio”, romanzo di Francesco  Piccolo.
E’ una intensa riflessione del maschio protagonista sulla complessità dell'amare: le donne (soprattutto),i figli, il lavoro,  la vita nelle sue molteplici accezioni. Critica e molti (molte) lettori e lettrici beceri lo hanno liquidato come un libro erotico, di sesso. Non è così, se non nella loro testa, quella sì “malata” di sesso, forse più agognato che felicemente vissuto ….
"La separazione del maschio" parla molto di sesso, ne descrive i dettagli, perfino gli odori, ma unicamente come modo per entrare in relazione profonda con l'altro e sempre con autentico rispetto.
Nessuna violenza nei pensieri e nelle azioni del "maschio", ma sincero desiderio di conoscere la persona con cui in quel momento sta insieme, nella convinzione che nessuno possa mai essere conosciuto fino in fondo, figlio o compagna che sia e soprattutto nessuno possa mai essere posseduto.
Libro da leggere, per le donne certamente, quelle che “gli uomini hanno solo quello in testa”, quelle che parlano stancamente del loro marito sciabattando scialbe in una quotidiana vita di routine grigia e distratta, quelle che ipocritamente tracciano una riga “tradimento sì – tradimento no” a seconda se ci sia stato un rapporto fisico o meno come se il desiderio ed il sogno non fosse già tradimento ( Carotenuto docet) e la sua non realizzazione fosse anch’esso un altro tipo di tradimento, questa volta verso se stesse ( ancora Carotenuto docet).
Libro da leggere per gli uomini, quelli che intessono molteplici storie di sesso (ginnastica?)  solo per ostentarne la collezione, quelli che sono noiosamente ed infelicemente fedeli magari solo perché non hanno le “palle” per osare….,  quelli che “la donna che va con altri uomini e una poco di buono”.
Libro da leggere per tutti quegli adulti, uomini o donne che sia, che non vogliono figli nella loro relazione o che, avendoli, ne trascurano il crescere: le intense pagine di  Piccolo descrivono un mondo di affetti, di complicità padre e figlia di assoluto valore e tenerezza. Perché stare accanto ad un figlio crea un mondo nuovo, del tutto inimmaginabile prima, un mondo che, almeno in parte, scomparirà quando il figlio sarà adulto a sua volta.

Anni or sono, una donna importante con cui stavo aprendo una relazione mi disse, a proposito dell’avere una storia extra coppia “l’importante è che l’altro della coppia non lo sappia”.
Per anni mi sono interrogato sul significato di questa affermazione.  Le parole del protagonista del romanzo di  Piccolo sono illuminanti: “La maggior parte del tempo degli amanti, dell’attenzione delle persone, è occupato dalla preoccupazione che la persona amata non ami qualcun altro. Non che ami me, ma che non ami altri. Questo a me è sempre sembrato sia impreciso, sia troppo poco. Se Teresa, quando si sveglia la mattina, ha negli occhi il suo amore per me, non voglio dire che non ha importanza se ama anche  qualcun altro, non voglio arrivare a sostenere questo, se altri lo sentono forzato, ma voglio almeno dire che mi basta. E vorrei che bastasse anche a lei il mio amore, ho sempre voluto questo. So che è difficile avere questo pensiero in una coppia, ma la verità è che è l’unico pensiero sensato. E semplice”.

A questo punto, siete pronti per l’agile saggio di Luciano Ballabio, “La coppia flessibile”, dedicato a come evitare di affogare nell’immobilità di una stessa relazione monogamica, lontani però dal perdersi in rivoli  di relazioni poligamiche. Oppure per “Il mito della monogamiain cui  David Barash e Judith Lipton smontano accuratamente  la  monogamia sulla base delle molte evidenze che vengono dalle scienze dell'uomo ma anche dalle ricerche di zoologia comparata, offrendo un interessante spaccato del conflitto tra natura e cultura.
O, meglio ancora,
se avete anche (e soprattutto) lavorato su voi stessi, sul vostro carattere e magari anche su tratti della vostra personalità;
se avete accettato e condiviso la vostra vulnerabilità, il diritto di essere accolti ed amati per quello che autenticamente siete;
insomma, se avete imparato ad “accettare desideri ed impulsi che la coscienza collettiva ritiene incomparabili con le richieste sociali, quella liberazione dell’Eros di cui Freud prima, Marcuse, Jung e altri poi hanno parlato” (A. Carotenuto in ‘La mia vita per l’inconscio’), allora siete pronti per vivere consapevolmente e felicemente le vostre relazioni, aperti al confronto / conflitto, al divenire che è insito in ogni cosa di questo mondo.
Siete pronti anche a sopportare con misurata pazienza lamentele, bugie, ipocrisie, fughe vigliacche e roboanti narrazioni, dei vostri colleghi di lavoro, dei vostri amici.
Anche perché potrebbero ricordarvi un recente passato ….

“Ci sono solo due giorni all’anno in cui non puoi fare niente: uno si chiama ieri, l’altro si chiama domani, perciò oggi è il giorno giusto per amare, credere, fare e, principalmente, vivere”
( Dalai Lama )

Post illustrato con foto scattate durante le vacanze invernali trascorse con la mia famiglia










 

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