Domenica
20 Settembre
L.go
Marinai d’Italia
Sole,
verde, bambini, adulti, famiglie, tanta, tantissima gente, da non crederci.
Noi,
su invito dell’US ACLI a cui va il nostro grazie ( in particolare al simpatico
ed efficiente Claudio che coordinava le diverse iniziative) per
quest’opportunità dataci, ci siamo andati per fare gruppo, per il piacere di
cementare e rinnovare un’amicizia nata nel sudore e nella fatica di un percorso
di conflitto, turbamento interiore, scontro fisico che è sempre anche scontro e
scambio fisicoemotivo. Amicizia che poi, con gli anni, si è estesa alle cene a
casa di uno o dell’altro, alle vacanze estive trascorse insieme, alle
confidenze sui drammi e sulle amare sconfitte della vita quotidiana, agli
abbracci ed alle risate per tutte le volte che la vita ci ha regalato una
soddisfazione, una canzone d’allegria.Ci siamo andati per divertirci a praticare all’aperto, che è gioia e sensazione diversa dalle mura del Dojo, praticare in quella zona di Milano in cui da oltre trent’anni proponiamo il nostro percorso marziale, che è dunque anche la “nostra” zona.
Ci siamo andati per proporci a chi ci avrebbe visto e, memori di esperienze precedenti, senza alcuna aspettativa.
Invece
…. invece è stato un oceano di presenze, di domande, di affollarsi di gente
allo stand, di richieste di informazioni, di persone curiose attorno alle
materassine dove praticavamo e di qualcuno che è entrato a condividere.
Magari
non verrà nessuno a provare in Dojo, magari nessuno si iscriverà. Ma è stato
bellissimo, emozionante, snodare gesti e balzi e calci e pugni sotto la sguardo
attento di chi, esplicitamente o meno, ci diceva “Bello, mi piace, voglio farlo anch’io”.Ci siamo sentiti insieme a tanti e tanti sconosciuti. E non importa se abbiano colto il travaglio, se abbiano colto il senso forte del “formare” come fatica interiore di conoscenza e trasformazione, di individuazione; se abbiano colto il senso audace, spericolato dell’ “educare” come viaggio non verso le certezze del sapere, che è spazio perciò stesso angusto e ristretto, spazio asfittico del “pensiero unico” ma come viaggio verso gli spazi ampi, viaggio che è rapire, sedurre, portare fuori dalla strada ovvia per curiosare nei sentieri e nei viottoli, che è aprirsi alla radura, all’orizzonte infinito.
Importa che si si siano incuriositi e divertiti e, con la loro presenza, ci abbiano donato il calore di uomini, donne, bimbi e ragazzi, ci abbiano fatto sentire comunque insieme.
Certo, se poi qualcuno verrà e farà un tratto di strada marziale e di formazione con noi, sarà ancora meglio. Meglio perché ogni individuo è un’energia, energia che scambia e si relaziona, energia che porta vitalità. Poi è anche una quota, un contributo economico e ne abbiamo bisogno, che tutto l’anno, dodici mesi l’anno, arrivano le scadenze dell’affitto e le bollette di luce e gas e le spese per questo e quello.
Staremo a vedere.
Allora,
che gran bella festa insieme, insieme agli allievi che sono venuti ad
organizzare lo stand e a praticare, e tra questi mi piace citare Jacopo &
Jacopo, uno allievo “anziano” l’altro appena arrivato, entrambi del corso Kenpo
Ragazzi dell’Insegnante Celso: una
giornata ai giardini per i fatti loro a giocare, a curiosare, ma anche
per praticare Arti Marziali, per fare gruppo, clan, con la Scuola che è anche
la loro Scuola, per farsi nuovi amici “adulti” oltre ai soliti, per aprirsi al
mondo, insomma ,invece della solita Domenica con le solite persone di ogni
giorno.
Un
grazie anche a chi è comunque venuto a salutarci, a vedere che facevamo: fare
gruppo, fare clan, perché praticare Arti Marziali come noi le proponiamo,
vivere lo Z.N.K.R. come noi facciamo è tale quale il vivere di ogni giorno in
famiglia, nel lavoro, a scuola: un’avventura
individuale in seno al gruppo. E qui da noi impariamo ad essere insieme
individui e parte di un gruppo, senza scadimenti narcisistici e senza
appiattimenti fusionali.Una gran bella festa insieme.
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