Ed arriva perfettamente puntuale lungo la traiettoria del
braccio, attraverso il pugno appena guantato.
Riesco a sentirlo impattare il volto, occhi che strabuzzano
Una voce dentro chiede “Chi
è lo schiavo, chi è il padrone?”
Sarà quella voce a rubarmi la passione, a lasciarmi un buco
dentro?
Non è che io creda di non essere abbastanza forte; non è
che io creda di non sapere trovare una soluzione. So di poter contar su di me.
E’ che ci sono più mondi a contendersi l’egemonia del mio
pensiero, del mio cuore. E faccio fatica, ancora fatica, a non considerarmi il
mio peggior nemico.
Ritorno col pensiero agli sporchi, ma così esaltanti, anni
della mia adolescenza, della mia giovinezza. Mi guardo, ora, muovermi in tondo,
appena appena sudato, mani alzate “in guardia”, a proteggere ed insieme ad
offendere.
Chi saranno mai i giovani, e i meno giovani, che portano su
di loro il peso di ogni tentazione, di ogni orrore, fino a scuotersi ventre e
cuore?Io, uomo allo specchio di me stesso, volto a fare, forse, la cosa giusta; volto al combattimento, al conflitto, che sia di esempio, di sprone per i giovani ed i meno giovani che arrancano, a volte consapevoli, altre no, sotto il peso di ogni tentazione, di ogni orrore, fino a scuotersi ventre e cuore.
Mi vien da ridere pensando ai goffi tentativi che la scuola
fa per spiegare, per contenere, il fenomeno del bullismo.
Più in generale, mi lascia basito lo scorrere insensato di
violenza che attraversa questa società, come lo scorrere di effimere mode e meschini
modi, quei sotterfugi malsani e quel fuggire codardo, quelle prevaricazioni
mascalzone sui più deboli e quel girare il capo dall’altra parte fingendo di
non vedere, quel sostenere una debolezza ed una piaggeria che ci stanno portando
tutti al decadimento come se fosse questa la “Via”, il nostro destino tutto. E,
dall’altra parte, quell’esposizione di muscoli e facce truci, di idee machiste
che non sanno cogliere la forza dirompente ed il valore guerriero della
flessibilità e dell’emozionarsi.
Grazie
Lucio per questo intenso film – documentario: Eat your enemy
http://www.cultureunplugged.com/documentary/watch-online/play/8690/Eat-your-Enemy
Si parte da alcune domande sulla violenza e si viaggia
attraverso destini di uomini che hanno fatto del male. Si incontrano esperienze
di “recupero” che tanto farebbero bene alla nostra scuola, presunta verginella,
a volte iper servizievole mamma protettrice di bulli e delinquenti, altre
matrigna del tutto incapace di amore.
Gli appassionati marzialisti incontreranno esperti del
calibro di Jan Kallenbach, l’uomo a cui si deve l’introduzione massiccia del
Kenpo Taiki Ken in Europa, o la figlia di Wang Xiangzhai, il creatore dello Yi
Quan, da cui Kenichi Sawai originò il Kenpo Taiki Ken.
A volte mi commuovo, verso delle lacrime, anche qui, in
Dojo, perché sto con Perls ed il suo “Ogni
volta che accade qualcosa di reale… questo mi commuove profondamente”
Succede quando sento il freddo incontrarsi e scontrarsi col
caldo, quando la sofferenza esplode in gioia dissennata o, al contrario, è la
gioia degli occhi a tradire la sofferenza del cuore.Succede, ed è sempre bello. Anche quando accade qui, nel luogo delle “Formazione guerriera”, della formazione al confliggere.
Succede, per maschi e femmine vere.
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