sabato 6 gennaio 2018

Salato e dolce, amaro e dolce, insieme,






Nuvole contro il cielo
Quando il tempo non risponde e quando il sole stenta, tra nuvole codarde nel loro assemblarsi in cielo.
E io ci sono,  solo,  stanco dentro, a calpestare la grigia sabbia di un mare calmo.

Quando per un momento torno sui miei passi e il cuore mi si incrina dentro,  coraggio dimenticato in una camera d'albergo tra coperte calde e il respiro rumoroso di un figlio che adoro.
E le movenze Chi Kung dondolano il corpo, ad accarezzare l'aria,  ad accarezzare,  pare impossibile,  il cielo.

Quando il pensiero si fa libero e irriverente,  volendo fermamente credere che il sogno non sia il solito, anonimo,  minuscolo dramma mediocre: nulla di eclatante,  nulla di straordinario, solo noia e un' imprevedibile data di scadenza.
E io danzo nella luce del mattino,  apro braccia e respiro,  svello le sbarre che trattengono il cuore e cavalco i gesti Tai Chi Chuan.

Quando, a scrutarmi dentro,  mi scopro diverso per l'ennesima volta, ma non posso perdermi, no, non posso, perché ho sessantasei anni ed il vanto di avere "spalle larghe".

Quando il grigio verde del mare si confonde con le striature del bagnasciuga e ancora non comprendo dove stia il falso e dove il vero,  ancora non comprendo che falso e vero sono la stessa,  identica faccia.
E io fluisco lentamente,  sempre più lentamente fino a fermarmi,  sorriso taoista a chiudere,  e so di non arrendermi anche se tutto pare concludersi in un buco nero,  anche se so che svendere questo nome, questa mia personale storia,  sarebbe così semplice, persino facile, quai una liberazione.

Qualcuno,  molti,  ha scritto che per ogni notte c'è ad attenderti un giorno: è tutto vero.
Io che ho scosso il vento, ho accarezzato aria e cielo, ho calpestato sabbia e mare, lo so.

Una storia sconnessa
La TV trasmette a ciclo continuo musica degli anni '60. Un cielo piovoso che si schiarisce umido per poi scurirsi, buio pesto e arrogante,
Un dubbio: sapere in che storia io sia finito,  se per conoscere qualcosa di me io debba sempre prima perdermi, se davvero sono forte o mi sto solo facendo del male.

Mi guardo allo specchio,  solo in casa e, tra le rughe e quelle che il poeta cantò essere "le ingiurie del tempo", scopro occhi ancora pieni di vitalità ed un sorriso che nessun pugno in faccia della vita ha spento mai.

Allora mi affaccio sul terrazzino a mischiare notte e stelle, faccio smorfie buffe come a togliermi dai guai e domande sciocche e immagini irriverenti a scalciare in testa.
Perché ricordo di andare sempre controcorrente e che, per ora, mi è vietato scomparire e so che, ancora, mi piace prendere a spallate la vita, Spirito Ribelle.

Natale di lotta
Pugni e calci, balzi e schivate.
Nel piccolo giardino tra ville e casette, le montagne in lontananza e l'aria frizzante, evolvo il Tai Chi Chuan conducendolo dentro l'arena del Kenpo Taiki Ken.
Immancabile, la pallina da tennis: coordinazione motoria, attività multipla e simultanea, "fiato", tutto quanto insieme  e così distante dalla monotona e autolesionista corsa su strada.  Non può mancare il gioco del "tennis boxing", a sostituire la classica "pera" del pugilato, con effetti più consoni ad un'Arte Marziale ed alla sua totale libertà in combattimento.

Il sorriso balza nel cuore anche se, per esperienza so che ogni giorno è guerra,  è scontro,  ogni occasione è buona perché qualcuno tenti di prevaricare qualcun altro; niente più regole ma tutti contro tutti e gli stessi buonisti, i pacifisti,  altro non sono che "guerrafondai", fascisti a calcare la sponda opposta.

Sono i giorni di Natale e delle feste.
Credenti o meno, tutti paiono dimenticare la semplicità e grandiosità di un bimbetto nato in una grotta,  destinato ad influenzare milioni di persone e cose tante nel mondo.
E così pare invece dominare la religione dei centri commerciali e delle bancarelle: sono questi gli autentici presepi del mondo, di una società fattasi mercato.
Ogni atto è rivolto a spingere all'acquisto: disastrosa coazione a ripetere.
Sui sacchetti di una nota catena di negozi spicca la scritta "X mas" a sostituire Christmas, la "messa di Cristo": "L'epifania della X, 'ics' evoca l'indistinto, il vuoto che può essere colmato come ci pare. È un segno di libertà e liberazione,  la messa di quel che vogliamo e acquistiamo sul  mercato,  in contanti, a rate, con carta di credito, rid bancario". (R. Pecchioli).
Come la sapeva lunga il buon Karl Marx!!

I miei gesti guerrieri sfumano. appena appesantiti da una certa stanchezza. La sera stende le sue lunghe dita scure sul verde che mi circonda.
Un'altra ora di "formazione al confliggere" se ne va. Un'altra ora per fortificare questo mio essere ribelle guerriero,  controcorrente.

Pasolini, ancora negli anni '70, scriveva: "L'Italia di oggi è distrutta esattamente come l'Italia del 1945. Anzi  certamente la distruzione è ancora più grave,  perché non ci troviamo tra macerie,  pur strazianti, di case e monumenti,  ma tra macerie di valori: valori umanistici e, quel che è peggio,  popolari" e, ancora, " non temere la sacralità e i sentimenti, di cui il laicismo consumistico ha privato gli uomini trasformandoli in bruti e stupidi automi adoratori di feticci". (un grazie a Roberto Pecchioli per aver riesumato dall'oblio una così forte e calzante espressione).

A casa, la televisione ci racconta degli sfollati di Amatrice, delle casette loro consegnate che si sfaldano, si rompono, infiltrazioni d'acqua ovunque,  caldaie che esplodono,  sin dal primo giorno di consegna,  ci racconta di come aumentino le bollette di luce e gas,  i pedaggi autostradali, i trasporti.
Imprenditori ci hanno rubato su,  politici ci hanno rubato su: Buon Natale!,
"Certo che c'è la guerra di classe. C'è e l'abbiamo vinta noi".
(Warren Buffet, imprenditore, terzo uomo più ricco al mondo).

Come un fiume che va...
I giorni si susseguono, tra cenette deliziose, pratica marziale,fitti sentimenti con la dolce Susy, compiti di scuola condivisi con Lupo, le risate e i gesti d'amore con Monica, il semplice andare a zonzo per le vie di Bassano e l'immancabile, lunga, sosta alla libreria Roberti.

Il mio Kenpo Taiki Ken ruba schizzi di luce del mattino.
Pare fu James Corbett, pugile della prima ora, quando questo sport era ancora violenza con poche regole,  a creare la" Shadow boxing", quel praticare un  allenamento in cui simuli le movenze di un avversario e ti ci confronti.
Mi piace.
Anche perché,  in sintonia col mio modesto pensare e con quello ben più qualificato di psicologi e formatori di atleti d'eccellenza,  questo significa che, per quanto sia possibile imparare velocemente, non lo faremo mai rapidamente se posti in situazioni critiche.
E' lo psicologo,  neocomportamentista e precursore del cognitivismo, Edward C. Tolman,  ad affermare che animali e uomini si formano "mappe nel cervello" o "mappe intuitive" dell'ambiente vaste e plastiche in condizioni di assenza di stress o stress debole, mentre in condizioni di stress forte, di forte criticità,  la mappa intuitiva fatica a formarsi e lo fa con caratteristiche asfittiche: nel primo caso,   questi sarà un uomo che ha imparato meglio e meglio saprà gestire le eventuali situazioni di crisi, di forte stress.
Insomma, si impara la condotta da tenere in situazioni conflittuali,  di crisi, facendo pratica in situazioni di bassa o modesta criticità.

Le ombre della sera abbracciano presto, troppo presto, quelli che sono gli ultimi giorni di vacanza.
Uno sguardo, un arrivederci gettato dietro le spalle.
A presto, per questo luogo, persone e colori ed odori e storia e paesaggi,  che tanto mi piace

 
 
 
 
 
 
 






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