martedì 5 giugno 2018

Il filosofo pigro





Bighellonando per la suntuosa “Libreria Roberti, alcuni mesi or sono, mi sono imbattuto in un piccolo libro: 
Il filosofo pigro” 
di Stefano Scrima.

Sarà che decenni di studi su movimento e corpo, psicoterapia ed aiuto, mi avevano saturato; sarà stato un ritorno della giovanile passione per la filosofia, alimentata tanto, al liceo, da un professore “spretato”  che mi coinvolse in accese discussioni, quanto da una passione politica che mi spingeva a divorare con Marx, pure Lukacs, Gramsci, Volpe, Althusser e tanti altri interpreti del pensiero e della prassi marxista; sarà stata una piccola curiosità per un libro dal titolo così irriverente per un argomento così … serioso. Sarà stato tutto questo o altro non so, ma l’ho preso, pagato e messo in cima alla lista dei “pronti per la lettura” che custodisco dietro la porta di un tempio indiano. Essa, ad aprirsi su un armadio di fattura moderna,  dopo l’amore per la politica i cui testimoni cartacei donai ad una biblioteca pubblica liberando spazi indispensabili, nasconde,  ammonticchiati, pigiati e pronti ad esplodere al minimo cedimento, i libri del Tiziano artista/esploratore delle arti marziali, del movimento, di psicoterapia e counseling.  

Apro il libro, pronto a divertirmi tra percorsi, alcuni immediatamente sensati, altri (gioco del calcio; sesso; sigaretta;  per non parlare delle pagine che, sotto il titolo “filosofare in cucina” promettono di parlarmi, in chiave filosofica, di birra, coca cola, panettone …) del tutto improvvisi per un testo che, per quanto allegramente e con leggerezza, vuole dirmi di filosofia.
Scrima, abile “venditore”, sa subito come tentarmi là dove, alla voce “Amore”, promette di insegnare una tattica di seduzione irresistibile, non essendo certo  comune “dichiarare il proprio amore citando il mito dell’uomo palla di Platone ovvero dell’androgino”.(1)

Se il tema centrale del libro pare la tesi di Aristotele che, ad un allievo che gli chiedeva a cosa servisse la filosofia, rispondeva: «A nulla, perché non è serva di nessuno!», in realtà Scrima usa, con disincanto e micidiale strategia offensiva, l’arma del filosofeggiare, a volte menando pesanti fendenti ma più spesso tirando con la leggerezza che impone l’impugnare un fioretto (2).

Le sue stoccate feriscono e colpiscono al cuore la pesantezza dell’utilitarismo e della legge non scritta per cui un individuo è realmente riconosciuto tale solo nel suo ruolo di lavoratore, di produttore di ricchezza;  del protervo senso del dovere che regna nella logica capitalistica come nel dogma di una Chiesa infastidita al “pensiero che qualcuno usi il proprio corpo per soddisfare semplici piaceri”; chiariscono anche ai più ingenui che “se in Grecia poté nascere la filosofia è proprio grazie alla schiavitù. Soltanto chi era libero dal dover sgobbare aveva accesso all’ozio necessario per la riflessione” e come non vederci il riflesso della padronanza marziale che poterono i monaci Shaolin, tutto il giorno ad oziare tra preghiere, piccoli lavori manuali e tempo a iosa per il loro Wushu; dell’ossessione del tempo occupato dal fare, tra obblighi di lavoro e obblighi di divertimento inteso come fuga dalla noia, come contenitore da riempire sempre e comunque, affermando, iconoclasta e ribelle: “ho capito ancor più fortemente quanto sia importante lo spirito critico e la libertà di pensiero per un’esistenza autentica”.

Come non leggervi pensieri e parole che animano la nostra Scuola, “Spirito Ribelle Z.N.K.R.”, la nostra giocosa ed impegnata passione per botte, confliggere e  crescere e trasformarci||
Così, dissertando con Socrate e Cioran, Nietzsche e Platone, Schopenhauer e Aristotele, eccomi, guidato dall’ottimo Scrima, a cavalcare le infinite onde della filosofia e del filosofeggiare.

1- Davvero esistono fanciulle, ventenni / trentenni ma, pure, cinquantenni / sessantenni, ovvero le mie coetanee, che, al nome di Platone o alla parola “androgino” non associno un reale di casa Windsor o un tronista, un concorrente di X Factor o una nuova app, oppure che non girino svogliate la testa altrove in cerca di una pubblicità di vacanza a Ibiza o del cellulare su cui digitare l’evasione “facebook”.?

2 - Arma, agile e leggera, non più di mezzo chilogrammo, caratterizzata da una lama quadrangolare che può colpire solo con la punta.



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