Importante
è cosa fai.
Ancor
più importante è come lo fai.
Questa frase, che campeggia in ogni video mio e Spirito
Ribelle è hon, “fondamentale”, per
capire l’eccellenza che connota il mio /
Spirito Ribelle praticare.
Altre volte scrissi intorno al “come” in riferimento al
livello di consapevolezza / sensazione e a quello di didattica/andragogia.
Qui, invece, voglio fare un paio di esempi pratici, riferendomi al “come” nell’ambito dell’esecuzione di gesti
comuni a diverse pratiche motorie: Arti Marziali, educazione fisica, sport….
1. Nella mia formazione presso una nota Scuola di Tai Chi
Chuan, il docente si raccomandava di evitare quel movimento di scrollamento/ su
e giù che investe tutto il corpo, generalmente utilizzato in fase di riscaldamento
prima di entrare nel vivo dell’apprendimento
o di mobilizzazione/rilascio a
fine pratica.
Questo, a suo dire, per evitare che il Chi (o Ki) salga
dal ventre alla testa.
Eppure quel movimento si può benissimo compiere senza che
il Chi/Ki risalga, e, ancor più importante, senza coinvolgere le ginocchia
sottoponendole ad un carico eccessivo e persino facendone spunto per imparare
il corretto funzionamento dei femori.
Certo, visto che muovere consapevolmente i femori può
essere, a prima vista, non facile, occorre aiutare la consapevolezza del
praticante.
Ed ecco: il praticante
si siede su uno sgabello alto e, attento
a mantenere le ginocchia ferme allo stesso livello, fa leva sui femori sì
che il corpo si alzi descrivendo un arco e così portandosi in piedi.
In questo modo, il praticante impara tanto a
compiere correttamente l’azione dello
scrollare /su e giù, quanto inizia ad affidarsi ai femori, che sono autentico motore corporeo.
2. In ogni Scuola in cui ho praticato, vengono proposte
diverse versioni di un esercizio che, per tutte, sostanzialmente si compie a
gambe tese, flettendo in avanti il busto, colonna vertebrale e braccia pendenti
in avanti e verso il suolo, ciò con l’obiettivo di rilassare la muscolatura
della schiena ed incidere sulla flessibilità della colonna vertebrale.
Ecco, è sufficiente auto-palparsi i muscoli ai lati delle vertebre per scoprire
che i muscoli della schiena, in realtà, sono contratti!! Senza dimenticare che questa posizione comporta un’accentuata
compressione discale anteriore: Non va bene!!
Una buona flessibilità della colonna vertebrale e un buon
rilassamento muscolare si possono, invece, ottenere creando un lato convesso (quello in
allungamento) ed uno concavo ( quello anteriore) operando in situazione di scarico, ovvero in posizione fetale al suolo.
Il primo dei nostri Fushime
Taiso ne è esempio perfetto, magari accentuando l’inspirazione nella
schiena ed espirando socchiudendo la parte anteriore del tronco.
Importante
è cosa fai.
Ancor più importante è come lo fai.
Anche
per questo io e lo Spirito Ribelle
siamo l’eccellenza.
Un enorme grazie ad Eleonora Parrello, docente BMC (Body
Mind Centering), i cui insegnamenti danno una precisa base teorica alle mie
intuizioni ed alla mia pratica.
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